L'associazione, attraverso qr code, Instagram e Spotify, sta mappando il villaggio e raccontando le storie dei suoi abitanti
MESSINA – Sono state posizionate 11 “mattonelle” su 40 ma Viaggio ‘nte Vanedde, il progetto ideato e messo in pratica da Giampilieri 2.0 per la mappatura digitale del borgo attraverso i racconti e le storie dei suoi abitanti, è già non solo un successo, ma anche qualcosa da “esportare” nei casali di tutta Messina. E per questo se n’è parlato con gli assessori Liana Cannata ed Enzo Caruso, il presidente dell’associazione Giampilieri 2.0 Giuseppe De Luca e l’ideatore del sistema di qr code collegati a Instagram e Spotify Antonio Micali durante la quinta commissione consiliare di Raimondo Mortelliti.
Cannata: “La sfida è mantenere vive le realtà periferiche”
La prima a parlare è stata l’assessora Cannata, al fianco del villaggio e sempre attenta a progetti che possano coinvolgere le fasce più giovani della città: “Il progetto è partito dal basso, da giovani che vivono il villaggio e si impegnano affinché i borghi ormai spopolati possano essere fonte di storie, identità, gioia. I borghi sono il cuore di questa città, Messina ha 48 villaggi che anche dopo il terremoto hanno continuato a essere popolari da autoctoni che hanno tramandato le tradizioni di generazione in generazione. Oggi la sfida è anche mantenere queste realtà, che spesso vengono salutate dai giovani. Vogliamo raccontare questa parte di città che ancora lotta e si impegna, grazie a chi sta cercando di voltare pagina, per continuare a vivere lì e respirare l’aria dei loro nonni o farla respirare ai propri figli”.
Il progetto illustrato dal presidente De Luca
Poi De Luca ha raccontato il progetto, entrando nel dettaglio: “Giampilieri 2.0 conta un centinaio di iscritti che si impegnano sul territorio. Sapete che è complicato a causa dello spopolamento, evidente in centro città ma soprattutto nei borghi. Paesi come Altolia o Molino rischiano di diventare paesi fantasma. Noi vogliamo invertire questo trend. Io ho 41 anni e sto per avere un figlio, sto facendo di tutto per restare a Messina, a casa mia, con un futuro consono. Con l’associazione abbiamo deciso di recuperare un vecchio bar del paese, la cui chiusura aveva causato quasi una chiusura di una intera parte del paese, con la gente che non sapeva dove andare. In questo spazio, diventato la nostra sede, faremo corsi e attività per tutti. E da mesi abbiamo lavorato a Viaggio ‘Nte Vanedde, che punta a creare un format vincente non solo per noi, e infatti siamo disponibili a condividere questa idea. La cosa bella è che non è soltanto il racconto di un monumento, ma le storie del paese. Tutto questo, se non viene tramandato, rischia di perdersi. Volevamo raccontare le storie dei nonni, che lì c’era un cinema e poco oltre un’opera dei pupi. Così abbiamo coperto di 40 mattonelle con qr code che rimandano a Instagram e Spotify, uno che racconta con foto e testo, l’altro con le storie raccontate dai compaesani”.
Micali: “I borghi valgono 5 miliardi”
L’ideatore Antonio Micali, in videocollegamento, ha poi aggiunto alcuni aspetti: “Allo spopolamento degli ultimi anni si è contrapposto l’interesse degli stranieri. Il mercato dei borghi in Italia vale 5 miliardi e forse richiede un investimento grosso. Noi abbiamo scelto di progettare dal basso su quattro aspetti: la valorizzazione del borgo, la digitalizzazione, l’opportunità giovanile e la memoria storica. Così è nato Viaggio ‘Nte Vanedde, per raccontare il territorio attraverso una mappatura digitale grazie alle installazioni dei qr code, all’account Instagram, Spotify e a Google Maps. È un servizio totalmente gratuito, serve solo la connessione a internet e le tre App”.
Un progetto da imitare
E infine l’assessore Caruso: “Il progetto nasce dal luogo, da un’associazione radicata nel luogo, e sappiamo che può essere replicato in tutti i nostri Casali, che sono ricchi di cultura, architettura, tradizioni, lodevole è stato quanto fatto dai ragazzi dell’associazione e sono certo che questo percorso possa diventare capofila per tutti i borghi. Bisognerà coinvolgere le varie associazioni”. E così, si spera, sarà. Il fermento dei villaggi della zona sud è grande. Basti pensare, oltre a Giampilieri 2.0 e per citare soltanto altri due esempi, a quanto fatto dai ragazzi di Pezzolo per il Sentiero Bettaci e al comitato ex Sanderson, che lotta da mesi per la bonifica dell’area a Tremestieri.
