Villarosa: "Lunedì risposte dal ministro su metà delle somme, ma il prelievo forzoso non si può abolire"

Villarosa: “Lunedì risposte dal ministro su metà delle somme, ma il prelievo forzoso non si può abolire”

Rosaria Brancato

Villarosa: “Lunedì risposte dal ministro su metà delle somme, ma il prelievo forzoso non si può abolire”

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venerdì 22 Febbraio 2019 - 20:25

Il sottosegretario all'economia ha individuato una soluzione tampone ma sul fronte legislativo la strada è lunga

La soluzione definitiva ed a lungo termine ancora non c’è. Dalle parole del sottosegretario all’economia Alessio Villarosa (M5S) emerge una soluzione tampone e parziale, per provare a coprire l’emergenza. Ed anche questa soluzione è subordinata all’incontro che il sottosegretario avrà lunedì dal ministro Tria al quale chiederà di stanziare una somma in compartecipazione con la Regione.

Si tratta di 55 milioni sui 110 complessivi che servirebbero a coprire la falla economica, ma lasciano aperto il nodo centrale che è il prelievo forzoso, scellerata eredità dei governi Crocetta e Renzi. Sul piano normativo infatti il sottosegretario Villarosa non ha potuto dare indicazioni precise se non che la strada a suo dire è più lunga del previsto e passa dall’accordo tra tutti i partiti senza urtare la suscettibilità delle altre Regioni.

Per capire quindi se il governo gialloverde dividerà con la Regione l’urgenza economica si dovrà attendere lunedì sera.

Sul fronte normativo invece la questione si complica anche perché Villarosa ha escluso qualsiasi soluzione che passi dall’eliminazione del prelievo forzoso “comporterebbe la necessità di trovare una copertura di 1200 milioni che non ci sono”.

All’attenzione della Commissione Bilancio c’è la proposta di legge presentata da Forza Italia, primo firmatario Nino Germanà, sin da luglio scorso, ma secondo il sottosegretario la strada di un decreto d’urgenza è di difficile percorrenza.

E’ quanto emerso nel pomeriggio dall’incontro che si è tenuto nel Salone degli Specchi a Palazzo dei Leoni, alla presenza dei sindacati, del sindaco Metropolitano Cateno De Luca, dei deputati regionali Antonio De Luca e Valentina Zafarana e dei parlamentari Nino Germanà e Angela Raffa.

i deputati regionali Valentina Zafarana e Antonio De Luca

Il Salone era affollato dai dipendenti che da lunedì rientreranno in ufficio dopo due settimane di ferie forzate e retribuite e dopo l’occupazione simbolica del Palazzo.

Gli stipendi, ha assicurato De Luca, sono stati pagati.

Soddisfatti ma vigili i lavoratori perché comunque dovranno aspettare i prossimi giorni per vedere quantomeno le risposte del governo nazionale in termini di soldi e almeno un paio di mesi per capire se si muoverà qualcosa sul fronte legislativo.

Le risorse infatti, sia pure divise tra Regione e Stato, possono garantire una copertura per i bilanci 2018-2019-2020 ma non c’è alcuna garanzia sul prelievo forzoso, anzi sulla sterilizzazione del prelievo forzoso, ovvero quel meccanismo in base al quale in tutte le ex Province d’Italia le somme “prelevate” rientrano sotto forma di contribuzione da parte del governo nazionale.

So bene che questa è una terra dove i giovani emigrano, molti miei amici sono stati costretti ad andare via- ha dichiarato il sottosegretario Villarosa– I dati sulla disoccupazione sono altissimi, e noi stiamo provando a dare risposte. Ho analizzato la situazione che riguarda le ex Province e sottoporrò lunedì al ministro l’unica richiesta possibile in questo momento, cioè dividere al 50% con la Regione il contributo di 110 milioni di euro previsti. Non possiamo però abolire il prelievo forzoso. Per quanto riguarda l’aspetto normativo temo sia difficile un decreto d’urgenza perché non so fino a che punto si può inserire dentro il pacchetto di Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Non possiamo abusare della decretazione d’urgenza. In ogni caso è importante l’azione trasversale anche con l’opposizione e dobbiamo anche evitare di creare problemi con le altre ex Province”.

Si dovrà quindi attendere lunedì per conoscere la risposta del ministro sulle somme da stanziare per “sanare la falla”. Restano poi aperte le questioni sulla deroga ai bilanci in disequilibrio (come quello di Palazzo dei Leoni, azzoppato da 12 milioni di prelievo forzoso) e sulle deroghe per i prossimi due anni, nonché la querelle normativa.

Su quest’ultimo punto sono state scintille con il deputato Nino Germanà, che ha presentato un disegno di legge nel luglio 2018 e che si è detto pronto anche a metterlo a disposizione di tutti purchè non si rinvii la questione alle calende greche: “Voi siete al governo e da voi ci saremmo aspettati risposte e soluzioni, non rinvii a lunedì ed ai prossimi mesi. Io ritengo il ddl l’unica strada e la metto a disposizione di tutti”.

i parlamentari Angela Raffa e Nino Germanà

Quanto ai 55 milioni che il governo nazionale dovrebbe dividere con gli altri 55 della Regione vi è da dire che lunedì scorso il governatore Musumeci ha espressamente dichiarato: “Già dai primi di marzo verseremo nelle casse delle ex Province 112 milioni stanziati con l’ultima manovra”.

Ne consegue che le somme sono le stesse e che o Regione e Stato dialogano oppure si corre il rischio di veder ballare sempre le stesse cifre.

Il sindaco De Luca ha accolto positivamente le parole del sottosegretario Villarosa: “La ringrazio per l’attenzione che ha mostrato e dimostrerà. Ho avanzato alcune proposte che potrebbero risolvere la questione definitivamente. E’ un problema che oggi vede solo le ex Province siciliane ad essere in ginocchio, se non si comprende che questa è un’emergenza non abbiamo risolto nulla. Tutto il Masterplan è in gioco. So che gli impegni presi saranno rispettati, aspetteremo le risposte da Regione e Governo, anche se i tempi tecnici non dovranno superare il mese di marzo ed auspico di poter far parte di eventuali tavoli tecnici e riunioni”.

Ha poi annunciato il pagamento degli stipendi e la fine delle ferie, tra gli applausi dei lavoratori presenti che son passati dal “sindaco del c…” di 15 giorni fa al plauso.

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