Crudeltà e burocrazia nella vicenda del cane gettato nelle acque della “zona falcata”

Crudeltà e burocrazia nella vicenda del cane gettato nelle acque della “zona falcata”

Giovanni Passalacqua

Crudeltà e burocrazia nella vicenda del cane gettato nelle acque della “zona falcata”

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domenica 19 Ottobre 2014 - 08:41

La carcassa aveva una pietra legata al collo, e si trovava nelle acque antistanti i cantieri navali da almeno 5 giorni. Ma la Capitaneria di porto non può intervenire, e così al recupero provvedono gli operai della ditta di pulizie

L’odissea della povera bestia si è conclusa solo ieri, dopo 5 giorni in acqua. Una pietra al collo, così da impedirgli di reagire, e giù nelle acque di S. Raineri. E’ stato il basso fondale a favorirne la riemersione, scatenando l’indignazione dei messinesi.

Tutto inizia sabato mattina, quando un cittadino posta una foto sul gruppo facebook “Stai con noi”, gestito da Fabio Puglisi e dalla moglie Cristina, ideatori della ex rete solidale degli “invisibili”. La foto mostra il corpo di un cane che galleggia a testa in giù nelle acque dei cantieri navali Palumbo, nella zona falcata; nella segnalazione si aggiunge che il corpo è in mare da giorni, e che nessuno è finora intervenuto per rimuoverlo.

Parte così la mobilitazione degli utenti del gruppo. Il corpo viene segnalato a un dirigente dell’ASP Messina, che gira la segnalazione alla Capitaneria di porto; quest’ultima, tuttavia, dichiara di non poter intervenire per il recupero di una carcassa, ma solo in caso di Pronto Soccorso, dunque su persone o animali ancora vivi. Il consiglio del capitano Pagliaro è quello di tentare l’accesso dai cantieri navali e recuperare l’animale.

É lo stesso Puglisi a recarsi sul posto: “Per raggiungere il corpo bisognava passare dai cantieri Palumbo che, a quell’ora, erano in piena attività; il personale è stato cortese e ci ha permesso di accedere, ma non abbiamo potuto avvicinarci troppo. Ci è stato consigliato di provare dai cantieri Rodriguez, che quel giorno erano fermi; l’ingegnere Oteri, del personale dell’azienda, ha permesso l’accesso a noi e a due operai della ditta di pulizie che lavorava in cantiere. Alla fine è toccato proprio a loro, a mani nude, recuperare la carcassa della povera creatura”.

L’animale si trova ora all’istituto veterinario per verificare l’eventuale presenza del microchip o di altri elementi che possano ricondurre al padrone. Resta l’indignazione per un episodio che ha evidenziato ancora una volta la crudeltà di cui è capace l’uomo e le inefficienze della burocrazia: “Per 5 giorni” – continua Puglisi – “il cadavere di un cane ha vagato per il porto senza che nessuno intervenisse. Solo la nostra segnalazione ha ottenuto qualche risultato. Il problema della nostra città è proprio l’ignavia: se non ci mobiliteremo, se ci limiteremo a lamentarci sperando che qualcuno intervenga, non riusciremo a cambiare le cose. Dobbiamo partire da noi stessi, dalla nostra coscienza civile, che altro non è che amore per la propria città”.

Giovanni Passalacqua

8 commenti

  1. Farei fare la stessa fine del povero animale a colui che si è macchiato di tale infamia.
    Purtroppo sono moltissimi gli animali che ogni giorno subiscono violenze e morte da persone (o meglio psicopatici) che non hanno un briciolo di pietà per esseri indifesi.

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  2. Farei fare la stessa fine del povero animale a colui che si è macchiato di tale infamia.
    Purtroppo sono moltissimi gli animali che ogni giorno subiscono violenze e morte da persone (o meglio psicopatici) che non hanno un briciolo di pietà per esseri indifesi.

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  3. povero cane capitato nelle mani di chissà quale bestia in sembianze umane.

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  4. povero cane capitato nelle mani di chissà quale bestia in sembianze umane.

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  5. meno male che c’è ancora gente come il sig. puglisi..

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  6. meno male che c’è ancora gente come il sig. puglisi..

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  7. Come può definirsi civile una società, quella umana, in cui ad esseri viventi con meno capacità delle nostre viene fatto ciò che è stato descritto? Prendersela con un animale è come prendersela con un bambino, a meno che non ci si stia difendendo da un leone inferocito o da uno squalo. La cosa più giusta sarebbe xxxxxxxxxxxxxxxx. Quanto accaduto è un gesto spietato e gratuito in realtà molto diffuso ovunque, nel mondo. Il fatto che noi umani abbiamo una mente, una cognizione che gli altri esseri viventi non hanno (o comunque molto più bassa della nostra), non ci rende superiori e quindi arbitri della sorte di ogni essere. Anzi, ci deve rendere consapevoli e amorevoli custodi di un mondo prezioso, pieno di vita, di bellezza da difendere senza esitazione. Un po’ come un genitore con un neonato o un bambino. Noi che siamo “evoluti” dobbiamo prenderci cura di tutto e di tutti. Non distruggerlo. Mi rammarica molto che non esistano pene adeguate per questi assassini: se ci fossero dieci anni di carcere per chi commette queste atrocità, forse ne vedremmo di meno. E’ in questi frangenti che l’essere umano mi crea nausea, nel vedere un cane che ha ricevuto una sorte che non meritava per mano di qualche xxxxxx.

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  8. Come può definirsi civile una società, quella umana, in cui ad esseri viventi con meno capacità delle nostre viene fatto ciò che è stato descritto? Prendersela con un animale è come prendersela con un bambino, a meno che non ci si stia difendendo da un leone inferocito o da uno squalo. La cosa più giusta sarebbe xxxxxxxxxxxxxxxx. Quanto accaduto è un gesto spietato e gratuito in realtà molto diffuso ovunque, nel mondo. Il fatto che noi umani abbiamo una mente, una cognizione che gli altri esseri viventi non hanno (o comunque molto più bassa della nostra), non ci rende superiori e quindi arbitri della sorte di ogni essere. Anzi, ci deve rendere consapevoli e amorevoli custodi di un mondo prezioso, pieno di vita, di bellezza da difendere senza esitazione. Un po’ come un genitore con un neonato o un bambino. Noi che siamo “evoluti” dobbiamo prenderci cura di tutto e di tutti. Non distruggerlo. Mi rammarica molto che non esistano pene adeguate per questi assassini: se ci fossero dieci anni di carcere per chi commette queste atrocità, forse ne vedremmo di meno. E’ in questi frangenti che l’essere umano mi crea nausea, nel vedere un cane che ha ricevuto una sorte che non meritava per mano di qualche xxxxxx.

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