I rappresentanti di giunta Capone e Puglisi oggi presenti al consiglio straordinario tutelano la validità delle proprie scelte senza, o meglio dei commercianti: «Gli operatori hanno dichiarato di preferire l’area di San Filippo». Il quartiere chiede maggiore coinvolgimento

Il sasso è stato buttato, la mano è rimasta nascosta, l’obiettivo è stato centrato: tornare al punto di partenza. Il caso è quello del trasferimento del mercato Zaera, all’ordine del giorno del consiglio straordinario della II circoscrizione convocato oggi “in loco”. Il loco, anzi il luogo dell’appuntamento, è stato quello “a cavallo” fra i due spazi potenzialmente utilizzabili, individuati dopo la decisione di mettere nuovamente da parte l’ipotesi Palmara, per cui era però già stata predisposta apposita delibera: il primo, individuato dall’amministrazione su esplicita richiesta degli operatori commerciali ma fortemente osteggiato dal quartiere, si trova allo svincolo di San Filippo, lungo la SS114, area dove in precedenza venivano ospitati i circhi; il secondo, al Rione Cep, è quello voluto dalla circoscrizione, che lo considera ideale anche perché già fornito di parcheggi e molto più grande dello Zaera, 3300 metri quadri contro 1400.

L’ipotesi circoscrizionale, però, non trova il supporto dell’amministrazione che, come confermato anche oggi da due rappresentanti di giunta, Capone e Puglisi (più volte andati in rotta di collisione proprio per la vicenda in oggetto), ritiene prioritarie le rimostranze degli operatori. Quest’ultimi, nonostante l’iter per il trasferimento temporaneo alla Palmara fosse già ben avviato e soprattutto ben noto, nei giorni scorsi si sono presentati a palazzo Zanca dove hanno incontro il sindaco ottenendo dallo stesso assoluto sostengo (lo conferma il verbale di fine incontro). La soluzione San Filippo, benedetta da tutti, fuorché dal quartiere, che anche oggi ha ribadito le proprie incertezze rispetto alle conseguenze che potrebbero generarsi sulla viabilità, mostrando disappunto anche per il mancato coinvolgimento nel “cambio di rotta”, sarà però tutt’altro che immediata. Dell’area in questione, infatti, si conosce ancora ben poco: va definita l’esatta superficie (vicina ai 15 mila metri quadri), va eventualmente trovato un accordo con il privato che ne occupa una parte per evitare di avviare un altrimenti necessario processo espropriativo, andrebbe individuato un adeguato spazio parcheggio, ma soprattutto vanno richiesti i singoli pareri. E, a tal proposito, la presenza della vicina centrale elettrica potrebbe essere un ostacolo non facile da superare.

Nei fatti, dunque, del trasferimento Zaera rimangono solo parole, o per meglio dire promesse, utili però a “tenere buoni” certi interessi in attesa che la palla passi ad altri. Anche qualora i pareri fossero tutti positivi (di “colore” opposto, pur rimane non vincolante, dovrebbe essere quello del quartiere), sarà necessario predisporre una nuova delibera che sancisca il provvedimento. Il tutto viene poi “condito” da una grande incognita, quella della realizzazione del parcheggio multipiano da cui ha preso origine la tanto discussa vicenda del trasferimento, e che prevede, proprio per quella che sarebbe dovuta essere la sistemazione del mercato (che in caso di delocalizzazione definitiva verrebbe meno), operazioni di scavo a 12 metri di profondità, che renderebbero però necessaria la chiusura, per parecchi mesi, della via Cesare Battisti. Senza considerare ulteriori e assolutamente possibili ritardi, in caso di ritrovamenti archeologici, come avvenuto durante altri lavori a poche decine di metri dall’attuale mercato. Ma questa è tutta un’altra storia…di certo non meno discutibile. (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)