Due edifici scolastici chiusi che oggi rappresentano a Messina l’emblema della paralisi. Ma possono essere recuperate
MESSINA – Due ex scuole, due storie diverse ma unite da un destino comune: l’abbandono. A Catarratti, quartiere della periferia messinese, sorgono due edifici scolastici che oggi rappresentano l’emblema del degrado urbano. Costruite con l’intento di offrire un futuro ai più giovani, sono finite per diventare uno spettacolo desolante, tra erbacce, rifiuti e promesse mai mantenute.








La prima delle due scuole (nel video e nella maggior parte delle foto), costruita diversi anni fa e apparentemente ristrutturata per ospitare nuove attività scolastiche, non è mai stata aperta ufficialmente. L’edificio, nonostante l’intervento di sistemazione, non garantiva i minimi standard di sicurezza. L’istituto è rimasto vuoto, silenzioso, senza mai accogliere nemmeno uno studente. In seguito, l’immobile fu affidato temporaneamente a famiglie rom, che lo abitarono per un periodo. Ma anche quella sistemazione fu provvisoria: dopo qualche tempo, le famiglie lasciarono l’edificio e la struttura finì completamente abbandonata.
In ogni caso, la struttura mai aperta potrebbe essere recuperata, ci fa sapere l’amministrazione comunale, e potrebbe entrare in funzione dopo l’installazione delle telecamere e una bonifica della zona. Per la seconda scuola, si attendono fondi di finanziamento.
Una discarica a cielo aperto ed erbacce ovunque
Allo stato attuale, quel che resta è una discarica a cielo aperto. L’interno e l’esterno dell’ex scuola mai aperta sono invasi da rifiuti di ogni tipo: materassi, mobili rotti, sacchi di spazzatura, pneumatici e persino resti di elettrodomestici. La vegetazione selvaggia ha preso il sopravvento, coprendo ingressi e finestre, mentre topi e insetti proliferano indisturbati. Un’area che, da luogo educativo, si è trasformata in un pericolo ambientale e igienico-sanitario per tutto il quartiere.
La seconda scuola, invece, è parte del passato vissuto di molti abitanti della zona. Alcuni dei residenti più anziani ricordano ancora i giorni in cui, da bambini, frequentavano le lezioni tra quelle mura. Oggi, anche quella struttura giace nell’incuria più totale. I banchi e le lavagne sono spariti da tempo, sostituiti da sterpaglie che crescono senza controllo. L’area è completamente invasa dalle erbacce, rendendo l’edificio quasi irriconoscibile. Nessun intervento di manutenzione, nessuna protezione, nessuna visione per un eventuale recupero.
Le due ex scuole potrebbero rappresentare una risorsa per la comunità di Catarratti
Eppure, un’alternativa esiste. Nonostante lo stato attuale, le due strutture potrebbero rappresentare un’enorme risorsa per la comunità. Recuperarle significherebbe restituire al quartiere due spazi vitali, che potrebbero essere riconvertiti in centri di aggregazione per i giovani, luoghi dove organizzare attività culturali, laboratori creativi, corsi di formazione, eventi sportivi e musicali. Spazi aperti a tutti, dove costruire senso di appartenenza e creare opportunità.
Le due ex scuole, se adeguatamente ristrutturate e messe in sicurezza, potrebbero diventare il cuore pulsante del villaggio, contribuendo non solo a riqualificare l’area, ma anche a combattere il disagio sociale, la noia e la marginalità.
Le due scuole abbandonate di Catarratti non sono solo un problema urbanistico, ma rappresentano una ferita aperta per la comunità. Gli abitanti del quartiere chiedono da anni interventi concreti: non solo per bonificare e mettere in sicurezza gli edifici, ma per restituire loro una funzione sociale, culturale o educativa.
“Uno stato di pericolo sul piano igienico-sanitario e con il rischio incendi”
Nel mese di marzo era stato il presidente della Terza Municipalità, Alessandro Cacciotto, ad occuparsi della questione.
In agosto, Agatino Bonarrigo, ex presidente circoscrizionale, aveva inviato al nostro giornale una segnalazione al numero WhatsApp 366.8726275: “Situazione ex scuola elementare di Catarratti. Nonostante il sopralluogo con il sindaco Federico Basile e l’assessore Francesco Caminiti, avvenuto su sollecitazione del sottoscritto, alla presenza della coordinatrice provinciale di Forza Italia, Bernadette Grasso, e nonostante la richiesta inviata dalla consigliera comunale di Forza Italia, Cettina Buonocuore, ad oggi permane uno stato di pericolo. Uno stato di pericolo sia per un eventuale incendio, sia sul piano igienico-sanitario per gli abitanti della zona circostante. A quando scerbatura ed eliminazione di suppellettili varie? Si richiede, altresì, di conoscere cosa si intenda fare di questa struttura. Potrebbe essere ristrutturata e adibita a struttura sociale e all’esterno installare giochi per bambini, visto che il villaggio Catarratti ne è totalmente sprovvisto”.
Testo e servizio di Carmen Licata, progetto “L’estate addosso”
