#TagliatiFuori dal governo e dagli abusivi. Il 4 la protesta dei parrucchieri VIDEO

#TagliatiFuori dal governo e dagli abusivi. Il 4 la protesta dei parrucchieri VIDEO

Rosaria Brancato

#TagliatiFuori dal governo e dagli abusivi. Il 4 la protesta dei parrucchieri VIDEO

Tag:

sabato 02 Maggio 2020 - 07:38

Primi a chiudere saranno gli ultimi ad aprire. Nel frattempo dilaga abusivismo e lavoro nero. "Non ci stiamo"

Chiusi da due mesi con la prospettiva di restare così per un altro mese ancora. E mentre chi è in regola resta chiuso gli abusivi dilagano, in spregio anche alle misure di sicurezza. In sintesi barbieri, parrucchieri e centri estetici sono destinati al tracollo. E mentre c’è chi ha già presentato ricorso urgente al Tar del Lazio (prossima settimana ci sarà l’udienza), a Messina scatta la protesta.

Primi a chiudere ultimi ad aprire

#TagliatiFuori è un’iniziativa sostenuta da Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e che nasce dalla necessità di dover dar voce a centri estetici, parrucchieri e barbieri, che si sono visti inspiegabilmente ignorati e tagliati fuori dalla così detta “Fase 2” del Governo Conte, che li ha costretti ad abbassare le saracinesche tra i primi (l’8 Marzo) e ha poi deciso di farli aprire per ultimi (il 1° giugno).

Lunedì 4 la protesta

Da nord a sud sono in corso una serie di proteste e richieste di consentire, in sicurezza e con regole chiare, la riapertura anche di questo settore. A Messina Lunedì 4 maggio apriranno simbolicamente per 20 minuti (dalle 9.00 alle 9.20) i  negozi ed esporranno l’hashtag che li rappresenta: #TagliatiFuori.

“Noi #tagliatifuori dal governo”

Quello che chiediamo- scrivono- è di non essere #TagliatiFuori da questa fase, chiediamo di poter riaprire al più presto con delle linee guida ufficiali che riguardano la sanificazione e le disposizioni anticovid, l’igiene e l’accoglienza, chiediamo di avere una liquidità sotto forma di prestiti a fondo perduto, chiediamo maggiore tutela per i nostri dipendenti, cheidiamo che il sistema di tassazione con le relative scadenze venga rivisto e rielaborato, altrimenti ci ritroveremo ad abbassare definitivamente le saracinesche.

Crollo del 70%, bonus umiliazione

Tutte le restrizioni adottate fino in questo momento, che riteniamo ovviamente giuste per tutelare la salute di tutti, hanno però creato un buco enorme nel nostro settore. Siamo stati privati di circa il 70/80% degli incassi annuali ordinari, e il riconoscimento del “Bonus 600€” è per noi un’umiliazione: non è nulla in confronto a quanto siamo tenuti a pagare in termini di tasse e contributi. I nostri collaboratori e dipendenti stanno affrontando una situazione gravissima non avendo ancora oggi percepito alcun reddito dai rispettivi fondi bilaterali di appartenenza.

Siamo in ginocchio

La decisione presa dal Governo mette in ginocchio la categoria! Non c’è nessuna misura a favore di questo comparto: negozi tagliati fuori, collaboratori tagliati fuori, fornitori tagliati fuori, tutto l’indotto tagliato fuori. Migliaia di operatori del settore e le loro famiglie continuano ad affrontare una situazione gravissima.”

Aspettando l’Inps

A tutto ciò bisogna aggiungere che, paradossalmente, l’Inps non ha ancora riconosciuto la sospensione del pagamento dei contributi sugli stipendi dei lavoratori dipendenti, sebbene questa sia prevista nel D.L. 18/2020, per cui rischiano di vedersi recapitati avvisi di mancato pagamento con applicazione di sanzioni ed interessi, come se ciò non dipendesse dal Coronavirus ma da una loro inadempienza.

Mancano linee guide

Quello che inoltre evidenziano è la totale mancanza di precise linee guida inerenti i protocolli di sicurezza da seguire all’interno delle attività nel momento della riapertura. Per quanto riguarda i finanziamenti, secondo la categoria, andrebbero concessi con il 100% a fondo perduto, senza lungaggini burocratiche legate all’affidabilità dell’azienda, eliminando quindi la valutazione del merito creditizio e tutte le indagini bancarie in questo caso fini a sé stesse.

Dilaga l’abusivismo

In tutta Italia, ma in soprattutto nelle zone del sud si sta assistendo al dilagare dell’abusivismo e del lavoro nero che, a causa del protrarsi delle chiusure obbligatorie dei locali in regola, si comincerà a diffondere a macchia d’olio, sia per colpa di chi già prima dell’emergenza coronavirus operava illecitamente, sia a causa della frustrazione che tutti i clienti stanno vivendo ormai da ben due mesi.

Riaprire in sicurezza

Sotto questo aspetto rinnoviamo la necessità di maggiori controlli sia verso i lavoratori abusivi che verso i loro fornitori; sarebbe opportuno creare una rete di controllo delle vendite che riguardano tutti i materiali specifici del nostro settore. Chiediamo infine che venga dato maggiore valore alla nostra dignità, fin’ora calpestata senza ritegno da tutte le decisioni prese da questo Governo e da questa Regione. Chiediamo che sia concesso a tutte le aziende, in grado di garantire sufficienti livelli di sicurezza igienica e sanitaria, di poter riaprire immediatamente, predisponendo appositi protocolli operativi atti a garantire la sicurezza all’interno del proprio negozio, come d’altronde già previsto dall’attuale normativa vigente”

La protesta il 4 dalle 9 alle 9.20

I messinesi hanno deciso di unirsi al gruppo di titolari di centri estetici, parrucchieri e barbieri di Palermo, per protestare in maniera civile e pacifica, lunedì 4 maggio 2020. Tutti insieme apriremo i nostri locali ed esporremo il nostro manifesto “#TagliatiFuori” dalle ore 9:00 alle ore 9:20. Ci farebbe piacere che al nostro fianco ci fossero anche le forze politiche che attualmente ci rappresentano, per cui rivolgiamo ufficialmente l’invito a voler partecipare sostenendoci esponendo il nostro #tagliatifuori, al Sindaco De Luca, a tutti i rappresentanti comunali, a tutti gli esponenti regionali nonché, ai rappresentanti delle associazioni di categoria. Non vogliamo immaginare una città senza Barbieri, Parrucchieri e Centri Benessere, nè vogliamo immaginare una città in cui si favorisca il lavoro nero”

Ecco chi protesterà

Daria Sturniolo, Franco De Gaetano, Lillo Valvieri, Dott. Alessandro Picarella, Sabrina Amato, Leila Rizzo, Natale Alampi, Lucia Cotugno, Alessandro Cacciotto, Simona Pitruzzello, Raul Montrone, Anna Lisa Urzì, Angelo Galletta, Smeralda Rizzo, Mirella Costa, Antonio Mangano, Rosaria Bandiera, Paulo Delia, Gaetano Venuti, Benedetto Bonafede, Daniela Mileto, Luigi , Rossella Frassica, Giovanna Merrino, Marcello Cacopardo, Vincenzo Fiocco, Salvatore Gregorio, Giovanni Ossi, Giovanna Merrino, Ketty Raspaolo, Giuseppe Russo (Jose), Maria Tinuzzo, Lucia Federico, Alice Cannizzo, Angelo Cipriani, Roberto D’amico, Yolanda Mago, Nenzi Gullotta, Antonella Cipriani, Maurizio Lissandrello, Roberto San Filippo, Felicia Fasolo, Giuseppe Carnabuci, Milena Mortillaro, Giuseppe Walter La Spesa, Claudio La Spesa, Giuseppe Pergolizzi, Marcella Contarino, Antonio Mangano, Mauro Todaro, Michele Russo.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007