“Le Iene” e la parentopoli all’Università di Messina

“Le Iene” e la parentopoli all’Università di Messina

“Le Iene” e la parentopoli all’Università di Messina

Tag:

lunedì 25 Febbraio 2013 - 09:31

E’ andato in onda ieri il servizio girato la scorsa settimana all’Università dalla trasmissione televisiva. Si fa riferimento alle numerose parentele alle facoltà di Giurisprudenza, Veterinaria e Medicina, nonostante l’ateneo abbia adottato un codice etico secondo il quale i figli dei professori non devono insegnare all’interno della stessa università. Spazio anche al processo al Rettore Tomasello ed all’ex preside di Veterinaria, Battesimo Macrì

“Ma l’Università di Messina che figura ci fa?”. Partiamo dal termine del servizio di Pablo Trincia, della trasmissione televisiva “Le Iene”. Ieri sera, su Italia Uno, è andato in onda il servizio su “La parentopoli universitaria a Messina”, fenomeno invasivo nonostante l’Università abbia adottato qualche anno fa un codice etico secondo il quale i figli dei professori non devono insegnare all’interno della stessa università.

Nel servizio si fa riferimento alle facoltà di Giurisprudenza, Veterinaria e Medicina. Eccone uno stralcio: “A Giurisprudenza c’è il prof. Tommasini che ha due figlie, una è professore associato nel suo stesso dipartimento di Diritto Privato, l’altra a Economia. Condannato a un anno per abuso di ufficio in concorso. Salvatore Berlingò, docente di Diritto Canonico, ha una figlia ricercatrice di Diritto Amministrativo. Aldo Tigano, docente di Diritto Amministrativo, ha una figlia associato di Diritto Canonico. Giuseppe Giuffrida, ordinario di Diritto Agrario, lavora con la figlia, anche lei ordinario di Diritto Agrario.

E a Medicina è uguale. Mario Teti, ex docente di Microbiologia, ha un figlio e una figlia sempre a Microbiologia. La figlia ha sposato Matteo Venza, professore di Scienze della Formazione da cui ha avuto due figli: uno a Medicina, l’altro a Odontostomatologia.

E nella facoltà di Lettere, lo stesso Rettore Francesco Tomasello ha un figlio che fa il professore associato.

A Veterinaria, prima di andare in pensione Giovanni Germanà, ordinario di Anatomia, ha lasciato il figlio, professore straordinario, e una nipote, professore associato. Invece il professor Luigi Chiofalo ha lasciato un figlio, oggi preside di facoltà, e una figlia, professore associato. Nella sola facoltà di Veterinaria, un terzo dei docenti sono imparentati tra loro”.

Non manca, dunque, neppure il riferimento al Rettore, Francesco Tomasello, ed al processo di primo grado che pochi giorni fa lo ha visto condannato a 3 anni e 6 mesi per concussione e abuso d’ufficio. Intervistato anche il prof. Battesimo Macrì, ex preside di Veterinaria, condannato a 5 anni e 4 mesi per tentativo di concussione per favorire il figlio, Francesco Macrì.

Ed ora torniamo all’inizio, che è anche la fine: “Ma l’Università di Messina che figura ci fa?”.

ECCO IL LINK AL SERVIZIO DELLE IENE: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/375224/trincia-parentopoli-universitaria.html

12 commenti

  1. MessineseIncallito 25 Febbraio 2013 10:01

    Stranamente le università del sud italia non godono nel resto d’italia di una buona reputazione…

    0
    0
  2. io direttamente ho partecipato a un concorso truccato.

    0
    0
  3. MA VA’ ?

    0
    0
  4. …non è che le università del sud non godono di buona reputazione…per carità pure al nord ne succede, eccome, di cose strane….ma il sistema Messina è proprio contorto, avete visto la faccia di quel docente alla sua sentenza di condanna…la tranquillità in persona! poi bisognerebbe leggerla tutta la sentenza, basta che con gli infliggono la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici…e il gioco è fatto! tra un paio di mesi quello è di nuovo lì a fare i fatti suoi….per la serie “picchì o tribunali sunnu megghiu”!?

    0
    0
  5. al posto del decreto salva italia dovevano fare quello “schifo italia”

    0
    0
  6. Beh, se hai le prove lo devi denunciare,
    se no, stai cazzeggiando con le parole come tutti noi .

    0
    0
  7. MessineseAttento 25 Febbraio 2013 11:41

    Non capisco dove sta la sorpresa in tutto questo. Anzi, credo che questa volta le Iene abbiano peccato di anacronismo.
    Sono ben due i mandati di questo rettore, in cui la prassi è quella che a Messina conoscono tutti: una vera e propria parentopoli e amicopoli, talmente radicate, che si accettano come un fatto normale, prassi appunto.
    Daltronde non capisco cosa ci si poteva aspettare da un ente gestito da un rettore più volte processato per abuso d’ufficio e favoritismi vari e che non valuta nemmeno le dimissioni.
    Quello che più mi stupisce, in questa “subnormalità”, è il totale silenzio del corpo studentesco, probabilmente assuefatto a certe dinamiche e certamente impaurito dall’inconstratato potere di questa famiglia che ha fatto dell’Ateneo un’azienda privata. Ma adesso è giunta l’ora di tirare la testa fuori dalla sabbia e fare sentire la propria voce!!

    0
    0
  8. i soggetti facenti parti di certe cricche sono abituati a fare quello che .. vogliono, non è un caso che l’unico record attivo che ha Messina, sia l’emigrazione in massa di chiunque ovunque

    0
    0
  9. Le parentopoli a Messina non sono una novità:ricordo un servizio di tanti anni fa sul settimanale ABC.E il problema non è solo che sono parenti,ma anche e soprattutto che molti sono scorretti e incompetenti!

    0
    0
  10. IL MALCOSTUME DELL’INCIUCIO, DELLA RACCOMANDAZIONE E DEL “MI MANDA PICONE” E’ UN FENOMENO TUTTO ITALIANO SENZA DISTINZIONE DI LATITUDINE.
    QUELLO CHE MI DA FASTIDIO E’ CHE MESSINA NON SI DEBBA MAI DISTINGUERE IN POSITIVO; AL LIMITE E’ COME ALTRE REALTA’ (QUANDO NON PEGGIO)…
    E’ CHIARO CHE IL TORNACONTO VA, COME AL SOLITO, A SCAPITO DEGLI ONESTI E DI CHI SI IMPEGNA SERIAMENTE.
    IL PEGGIO, PER ME, E’ VEDERE LE LORO FACCE DI BRONZO IN GIRO PER LE STRADE, IN MEZZO ALLA GENTE PER BENE, QUELLA VERA!
    IN QUESTO PAESE, DI ETICO, NON E’ RIMASTO PIU’ NULLA E MESSINA NON FA ECCEZIONE.
    LA MERITOCRAZIA E’ UNA CHIMERA LADDOVE LA CASTA, INVECE, LA FA ANCORA DA PADRONA, SALVO POI, VEDERE PERSONE DALLE INFINITE POTENZIALITA’ IMPIEGATI NEGLI AUTOLAVAGGI E PERFETTI INUTILI A RICOPRIRE INCARICHI IMPORTANTISSIMI.
    IL MARCIO ED IL NEPOTISMO SONO PROPORZIONALI AL LIVELLO DI ISTRUZIONE: PIU’ IN ALTO SI VA, PIU’ E’ FINE E RAFFINATO IL MECCANISMO DEL COMPROMESSO, CON BUONA PACE PER CHI PASSA UNA VITA SUI LIBRI, AL COSTO DI SACRIFICI INIMMAGINABILI A QUESTI QUATTRO SCIATTI DAL CULO PIENO E DAL PIATTO PRONTO.
    ADDIO MESSINA E ADDIO MESSINESI, QUESTI SI MANGIANO TUTTO…!

    0
    0
  11. Io sono uno delle vittime di parentopoli e clientelopoli dell’Università di Messina, pur non avendo prove certe: unico su 23 a superare le prove scritte e trombato all’orale perché “avevano sbagliato persona”…presentatomi all’esame orale, la commissione esce dall’aula per andare al bar…io saluto la commissione, vedo che i professori confabulano tra loro e poi mi sento rivolgere questa domanda inquietante dal presidente: “ma è lei il candidato?”, alla quale ovviamente perplesso e guardandomi alle spalle rispondo “si!”. La commissione dopo 20 minuti torna in aula già dopo 15 minuti dal teorico inizio della prova orale e mi dicono di aspettare fuori per circa altri 20 minuti. Dopodiché mi fanno entrare cercando in tutti i modi di farmi cadere e ci riescono! fuori. Ho cercato di contattare degli avvocati amministrativisti di Messina che appena sentivano parlare di università mi dicevano di lasciar perdere….da 12 vivo e lavoro lontano da Messina. Grazie.

    0
    0
  12. Anche io ho fatto tanti concorsi all’Università di Messina, come amministrativo, arrivando sempre fra i primi ma, guarda caso, osservando che altri vincevano. E ho avuto anche io tanti sospetti, specialmente alle prove orali: ai vincenti stranamente venivano fatte domande semplici, o per le quali erano preparatissimi, e la commissione era ben lieta di aiutarli quando erano in fallo. Questo non avveniva con altri.

    Adesso vivo all’estero, dove mi trovo benissimo, sono contento e ben pagato per le mie capacità ed esperienza. Messina, purtroppo, affonda ogni giorno di più. Per molti di noi “emigranti” è rimasto solo un luogo della memoria dove tornare in vacanza, per restare delusi per la decadenza palpabile, che tristemente rende anno dopo anno la nostra città sempre più invivibile.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007