Piano di riequilibrio, serve una nuova rimodulazione. E l’agonia finanziaria continua

Piano di riequilibrio, serve una nuova rimodulazione. E l’agonia finanziaria continua

Danila La Torre

Piano di riequilibrio, serve una nuova rimodulazione. E l’agonia finanziaria continua

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martedì 24 Novembre 2015 - 18:16

La presidente del Consiglio Comunale Barrile sollecita l’amministrazione Accorinti a predisporre al più presto la delibera da portare in Consiglio comunale. L’atto dovrà finire anche sul tavolo della Commissione centrale del Ministero

Il piano di riequilibrio dovrà tornare di nuovo in Aula. E’, infatti, necessaria una nuova rimodulazione della manovra finanziaria approvata il 2 settembre 2014 e già rimodulata il 2 febbraio 2015 . A darne comunicazione ai consiglieri comunali è la presidente del Civico Consesso, Emilia Barrile, che attraverso una nota sollecita l’amministrazione Accorinti a predisporre al più presto la delibera da portare in Consiglio comunale, che dovrà poi arrivare anche sul tavolo della Commissione centrale del Ministero.

La lettera della presidente Barrile segue quella trasmessa dal ragioniere generale di palazzo Zanca, Antonino Cama, che ha scritto sia alla presidenza del Consiglio comunale che al presidente del Collegio dei revisori dei conti Dario Zaccone, inoltrando ad entrambi gli organi la comunicazione ricevuta dal Ministero dell’Interno. Il dirigente ministeriale, Giancarlo Verde, ha fatto sapere che le informazioni ricevute dall’assessore Signorino e dallo stesso ragioniere generale «sono coerenti con la richiesta di istruttoria» arrivata al Comune di Messina lo scorso 9 ottobre.

Le informazioni a cui fa riferimento Verde sono quelle contenute in una nota del 9 novembre scorso, che porta in calce sia la firma di Cama che quella di Signorino.

In questo documento, il ragioniere generale ed il vice-sindaco spiegano che «il disavanzo tecnico derivante dal riaccertamento straordinario dei residui (pari a circa 1,7 milioni di euro, ndr) non risulta ancora definito, in quanto non asseverato dall’organo di revisione ed è in corso la rideterminazione dell’entità di tale disavanzo a seguito dei chiarimenti formulati dal Collegio dei revisori dei conti». Completata tale operazione – continuano Cama e Signorino- dovrà essere predisposta delibera di Consiglio comunale per la copertura secondo le modalità previste dalla legge e inserita nel piano di riequilibrio.

Nella nota del 9 novembre, il ragioniere generale di Palazzo Zanca ed il vice-sindaco toccano un altro tassello importante, riguardante le «risorse derivanti dall’art 34 del DL 133/2014», vale a dire quelle risorse che gli enti locali che hanno deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale possono utilizzare a valere sul "Fondo di rotazione”. Cama e Signorino chiariscono che «il trasferimento non avvenendo nel corso del 2015 …potrà essere disposto nell’anno 2016 … e occorrerà dunque procedere alla riduzione della previsione di risorsa di entrata e , correlativamente , alla rimodulazione degli impieghi di restituzione in quote dall’esercizio finanziario successivo alla erogazione». Avvisano, inoltre, che «parimenti si dovrà procedere alla ridefinizione dell’importo derivante dal trasferimento regionale di cui alla L.R.5/2014 art.6 c.10», in virtù del quale gli enti in pre-dissesto possono richiedere un contributo decennale formalizzando apposita richiesta al Dipartimento regionale delle autonomie locali. Il relativo importo- scrivono Cama e Signorino – è stato inserito nel fondo rischi straordinari del piano di riequilibrio per cautelare il piano da eventuali riduzioni che sarebbero potute intervenire successivamente.

Il capo dell’area finanziaria di palazzo Zanca ed il titolare della delega al bilancio concludono la nota del 9 novembre rappresentando al Ministero che con la nuova rimodulazione del piano di riequilibrio «si procederà ad aggiornare i valori della massa passiva» e «dovrà essere considerato anche il deficit di gestione maturato nell’anno 2014 dalle società partecipate in rapporto alle quote possedute da questo ente».

Il Comune di Messina si appresta così ad effettuare la seconda rimodulazione del piano di riequilibrio. Intanto, i mesi passano (ne sono già passati 9 dalla rimodulazione di febbraio) e senza certezze e responsi definitivi- come quello che si attendeva dal Ministero per poter fare entrare in campo la Corte dei Conti – l’agonia finanziaria di Palazzo Zanca continua. Il dissesto è sempre dietro l'angolo, anzi per qualcuno è già una realtà di cui bisognerebbe prendere atto.

Danila La Torre

8 commenti

  1. Continua l’arrampicata sugli specchi. I cittadini gradirebbero sapere come stanno veramente le cose e nell’interesse di chi si sta tentando di rianimare un cadavere in avanzato stato di decomposizione , operazione folle agli occhi di tutti , esperti e non , ma reiterata con incomprensibile ostinazione da questa amministrazione !

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  2. Continua l’arrampicata sugli specchi. I cittadini gradirebbero sapere come stanno veramente le cose e nell’interesse di chi si sta tentando di rianimare un cadavere in avanzato stato di decomposizione , operazione folle agli occhi di tutti , esperti e non , ma reiterata con incomprensibile ostinazione da questa amministrazione !

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  3. u tempu passa e a cira squagghia ed a squagghiata cumparuni i buca.

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  4. u tempu passa e a cira squagghia ed a squagghiata cumparuni i buca.

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  5. Ma scusate… perchè perdere tempo? perchè i bilanci non li preparano direttamente gli ispettori ministeriali? così ci evitiamo anche di andare a votare! o l’amministrazione che firma un bilancio se ne assume anche la responsabilità e ci fate andare avanti, oppure come sopra evitiamo di votare e fanno tutto a Roma!

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  6. Ma scusate… perchè perdere tempo? perchè i bilanci non li preparano direttamente gli ispettori ministeriali? così ci evitiamo anche di andare a votare! o l’amministrazione che firma un bilancio se ne assume anche la responsabilità e ci fate andare avanti, oppure come sopra evitiamo di votare e fanno tutto a Roma!

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  7. chi sono i responsabili del dissesto?

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  8. chi sono i responsabili del dissesto?

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