“Sentieri”: uno studio nazionale inserisce l’area di Milazzo tra le più a rischio per esposizione a patologie tumorali

“Sentieri”: uno studio nazionale inserisce l’area di Milazzo tra le più a rischio per esposizione a patologie tumorali

“Sentieri”: uno studio nazionale inserisce l’area di Milazzo tra le più a rischio per esposizione a patologie tumorali

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sabato 09 Aprile 2011 - 06:39

Lo studio svolto da diversi esperti, inserisce la zona della Valle del Mela. Francesco Italiano (Pd) prova a scuotere l’ente Provincia: improcrastinabile l’installazione di una rete di centraline di monitoraggio. E a Ricevuto: Induca le industrie ad investimenti per ridurre i rischi per la popolazione

Nei giorni scorsi sono stati anticipati i risultati di un progetto denominato “Sentieri”, acronimo dello Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento. Al detto studio hanno preso parte esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, della sede di Roma dell’organizzazione mondiale della sanità e dell’Università La Sapienza. Il lavoro ha individuato 44 siti di interesse i cui residenti sono esposti ad un maggior rischio di patologie tumorali e tra questi figura quello di Milazzo, da intendersi l’area comprensoriale comprendente i comuni della Valle del Mela.

Gli esperti hanno stimato che il 5% del totale delle patologie neoplastiche sono direttamente collegabili ai fattori ambientali e che un’energica azione di risanamento ambientale ne ridurrebbe drasticamente la percentuale. Per questo il consigliere provinciale del Pd Francesco Italiano, ha scritto un’interrogazione al presidente della Provincia Nanni Ricevuto per sollecitare l’acquisizione dello studio sopra riportato e dare ampia informazione alle popolazioni interessate per consentire l’adozione di misure di contenimento dei rischi. L’esponente del distretto mamertino ha poi chiesto a Ricevuto se non ritenga ormai non più procrastinabile l’acquisto e l’installazione di una moderna ed efficiente rete di centraline di monitoraggio dei fattori inquinanti al fine di avere piena contezza dello stato di salute dell’ambiente nelle zone ad alta densità industriale.

Una questione segnalata a più riprese, anche da altri esponenti politici della zona e rispetto alla quale Italiano rimprovera all’Amministrazione provinciale la mancanza di attenzione e anzi ricorda la bocciatura dell’intervento preposto a garantire il monitoraggio dei fattori inquinanti mediante l’istallazione delle già citate centraline. «Tale gravissima scelta politica – scrive il consigliere del Pd -, oltre a mortificare il ruolo e le funzioni che la legge assegna al consiglio provinciale ed all’Amministrazione, certifica una condizione di sudditanza di una parte politica ai poteri forti rappresentati dall’industria pesante ed altamente inquinante. La situazione determinatasi e gli innumerevoli studi a disposizione impongono di assumere posizioni nette a tutela dell’ambiente e a garanzia della salute dei cittadini». Italiano chiede a Ricevuto se non ritenga necessario indurre anche le industrie presenti sul territorio ad investimenti sugli impianti finalizzati a contenere sino ad annullare il rischio di contrazione di patologie da parte della popolazione residente. «Quali iniziative si intende adottare nel breve, medio e lungo periodo per fronteggiare l’emergenza segnalata?», conclude. (E.Rigano)

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