Il sovrintendente del Teatro Saija: "Su di me fango e calunnie per delegittimarmi"

Il sovrintendente del Teatro Saija: “Su di me fango e calunnie per delegittimarmi”

Rosaria Brancato

Il sovrintendente del Teatro Saija: “Su di me fango e calunnie per delegittimarmi”

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venerdì 23 Gennaio 2015 - 16:45

"Su di me solo fango e calunnie per delegittimarmi". Il sovrintendente del Teatro Vittorio Emanuele Antonino Saija replica alle dichiarazioni di fuoco del Pd che ha chiesto nei giorni scorsi verifiche sul suo curriculum. "Mai detto che sono stato sovrintendente dei Teatri Parma e Livorno".

“Quella di alcuni consiglieri comunali del Pd e del candidato sindaco non eletto Felice Calabrò è stata una conferenza stampa indecorosa, un attacco volto a gettare fango su di me con calunnie di ogni genere e a questo punto ritengo anche che sia stato fatto in mala fede e non certo nell’interesse del Teatro o della cultura”. Non le manda a dire Antonino Saija, sovrintendente del Vittorio Emanuele che oggi in conferenza stampa ha replicato senza mezzi termini agli esponenti del Pd che la scorsa settimana hanno chiesto una serie di verifiche sul curriculum da lui presentato nell’aprile scorso (vedi articolo allegato). Al Pd si sono poi unite le tre sigle sindacali Cgil, Uil e Fials.

Sono preoccupato perché questi attacchi reiterati volti a delegittimarmi sono il segnale di un degrado sociale e culturale che non esiste in altre città- prosegue Saija- Qui a Messina quando c’è una nomina subito si scatena la reazione per delegittimarla. Il candidato sindaco non eletto Felice Calabrò e i consiglieri potevano prima chiedere a me quello che volevano sapere invece di fare la conferenza stampa in modo sprovveduto ma a questo punto devo pensare che ci sia malafede. Vi racconto cosa hanno fatto i nostri bravi indagatori per gettare discredito. Egidio Bernava, assessore alla cultura designato da Calabrò e candidato al ruolo di sovrintendente, invece di rivolgersi ai Comuni di Parma e Livorno dove sono stato segretario comunale che fa? Chiede ai Teatri di Livorno e Parma. E quando il Comune di Livorno gli comunica che alla sua richiesta di accesso atti può procedere per una verifica il nostro strenuo ricercatore della verità che fa? Se ne disinteressa perché ormai, appunto, aveva inoltrato la richiesta ai Teatri. Se si fossero rivolti agli Enti competenti avrebbero scoperto, ad esempio che il Teatro Regio di Parma fino al ’94 è stato gestito direttamente dal Comune e quindi sotto il coordinamento del segretario generale, cioè il sottoscritto”.

Saija ribadisce di non aver mai scritto nel suo curriculum di “essere stato sovrintendente” ma di avere “sovrinteso e coordinato” le attività collegate al Teatro Regio di Parma ed al Teatro Goldoni di Livorno e aggiunge poi che l’Ente Vittorio Emanuele (come specificato nel bando) ha preferito puntare più sulle competenze specificatamente gestionali e amministrative che non artistiche, pertanto il suo curriculum corrispondeva pienamente alle esigenze. Tesi questa ampiamente confermata dal presidente del Vittorio Emanuele Maurizio Puglisi: “Voglio rassicurare tutti sul fatto che anche noi conosciamo la lingua italiana e non ci lasciamo ingannare da termini sibillini. Cercavamo una persona che potesse gestire anche sotto il profilo amministrativo e generale l’Ente e Saija lo sta facendo nel migliore dei modi e sono i risultati a dimostrarlo”. Proprio le competenze amministrative stanno nei fatti rendendo “superfluo” il ruolo del direttore amministrativo, attualmente scoperto ma a questo punto non è detto che sarà ricoperto.

“Ho usato i termini sovrintendenza e coordinamento perché volevo rispettare quanto prevede la normativa per le mie funzioni- ha continuato Saija- Il segretario sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l’attività”.

I consiglieri del Pd nel corso della conferenza stampa hanno dato lettura delle risposte che i vertici dei due Teatri hanno dato, smentendo appunto che l’attuale sovrintendente del Vittorio Emanuele abbia svolto ruoli analoghi a Livorno e Parma. Per replicare al Pd oggi Saija ha allegato alle sue dichiarazioni anche alcuni documenti risalenti al periodo in cui è stato segretario generale nei comuni di Livorno e Parma. Nel marzo del ’94, a Livorno, in qualità di segretario generale, si legge in uno degli allegati, ha convocato la conferenza dei servizi per discutere dello stato dei lavori di restauro e sulla gestione del teatro Goldoni. Nel febbraio 1996 la giunta del Comune di Livorno esamina la relazione presentata da Saija nella qualità di segretario generale, in merito ai lavori del Teatro ed al recupero della Goldonetta e lo incarica di trasmettere ulteriori resoconti e gli elaborati del gruppo tecnico incaricato per il restauro, cosa che fa il successivo 14 marzo. Ad agosto si tiene poi nuovamente la conferenza dei servizi per fare il punto sulle procedure di avvio dei lavori al Teatro. L’ultimo documento allegato è una nota sul collaudo delle opere straordinarie al Goldoni che il rup Paolo Domenici trasmette anche a Saija indicato come “coordinatore unico dei programmi e attuazione interventi”. Per quanto riguarda il Teatro Regio di Parma il sovrintendente allega una lettera, datata 22 gennaio 2015 firmata da Angela Spocci che dichiara “avendo io ricoperto il ruolo di direttore del Teatro Regio di Parma fino al dicembre ’94 quando era di diretta gestione comunale il dottor Saija in veste di segretario generale del Comune di Parma risultava essere il punto di riferimento costante sia nell’organizzazione che per gli aspetti economico-gestionali dell’intera attività artistico-progettuale del Teatro. Ogni problema veniva visto nella fase di progettazione, di monitoraggio e di rendicontazione con la segreteria generale del Comune che svolgeva compiti di indirizzo e controllo sulla legittimità e nel merito delle attività teatrali”.

Come si evince quindi in entrambi i casi si tratta di un’attività di tipo gestionale-amministrativa, come sottolineato oggi dal sovrintendente: “Non ho mai scritto di essere sovrintendente e del resto nel caso del Goldoni non avrei neanche potuto farlo visto che è stato inaugurato dopo. Io ho entrambe le competenze, sia in ambito amministrativo che artistico. Dipingo e scrivo anche poesie, ho pubblicato per anni una rivista che si occupava di arte. Sono completo. Poi quanto ai risultati del mio lavoro mi chiedo in che mondo vive chi mi contesta. Siamo riusciti ad approvare TUTTI i bilanci dal 2011 e tra non molto approveremo quello del 2015, ho risanato i conti, avviato attività, dato risposte. Che si informino prima di parlare. Vorrei infine rivolgere un appello a quella parte del Pd e della sinistra che crede nella buona politica: non seguite l’esempio di questa parte del Pd”.

Saija non ha ancora deciso se sporgere querela o seguire altre strade per tutelare la sua immagine e poi conclude: “Non lo hanno fatto per seguire l’interesse della città. Siamo in una città bizantina ed in periodo feudale, con scontri tra gruppi di tipo feudale”.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. La replica puntuale e convincente di SAIJA fa collezionare l’ennesima figuraccia a Felice CALABRO’,ricordiamole. La prima fu all’indomani dell’entusiasmante successo di RENATO con il ricorso al TAR dei suoi ammiratori,finito nel cestino della carta straccia del CGA. La seconda figuraccia partecipando alla spudorata speculazione sulla TARES,a due mesi soltanto dalla elezione di ACCORINTI,finita nel cestino della carta straccia perchè RENATO applicò una legge voluta dal PARTITO DEMOCRATICO. Infine la figuraccia della vicenda del Teatro. Felice CALABRO’ non riesce a fare autocritica,la sua sonora bocciatura è figlia della inesistente opposizione a Peppino BUZZANCA e della incapacità a convincere e scaldare i cuori delle genti di Messina.

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  2. La replica puntuale e convincente di SAIJA fa collezionare l’ennesima figuraccia a Felice CALABRO’,ricordiamole. La prima fu all’indomani dell’entusiasmante successo di RENATO con il ricorso al TAR dei suoi ammiratori,finito nel cestino della carta straccia del CGA. La seconda figuraccia partecipando alla spudorata speculazione sulla TARES,a due mesi soltanto dalla elezione di ACCORINTI,finita nel cestino della carta straccia perchè RENATO applicò una legge voluta dal PARTITO DEMOCRATICO. Infine la figuraccia della vicenda del Teatro. Felice CALABRO’ non riesce a fare autocritica,la sua sonora bocciatura è figlia della inesistente opposizione a Peppino BUZZANCA e della incapacità a convincere e scaldare i cuori delle genti di Messina.

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  3. …lui ( Saija ) è fedele a quella parte del PD che lo ha messo là. Capisci a me….Accorintiani sveglia!!! Non vi fate infinocchiare!!!
    Siate vigili e non ideologicamente a senso unico…Siate critici…State sereni…

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  4. …lui ( Saija ) è fedele a quella parte del PD che lo ha messo là. Capisci a me….Accorintiani sveglia!!! Non vi fate infinocchiare!!!
    Siate vigili e non ideologicamente a senso unico…Siate critici…State sereni…

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  5. LA replica puntuale di Saija fa collezionare l’ennesima malafigura del suo caro sindaco che come sempre si affida ad amici e conoscenti..il curriculum di questo signore è comunque tutto un programma a sentire uno dei tanti tg cittadini. E per concludere l’aver iniziato con il dire che la città comunque vive nel degrado culturale e sociale come se lui e tutti i suoi cari compari siano la soluzione a tutti i nostri mali..quando si meriterebbe solo sonore pedate nel sedere.. PS. Mariedit e smettiamo cu tutta sta prosopopea…si dia al modellismo statico..

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  6. LA replica puntuale di Saija fa collezionare l’ennesima malafigura del suo caro sindaco che come sempre si affida ad amici e conoscenti..il curriculum di questo signore è comunque tutto un programma a sentire uno dei tanti tg cittadini. E per concludere l’aver iniziato con il dire che la città comunque vive nel degrado culturale e sociale come se lui e tutti i suoi cari compari siano la soluzione a tutti i nostri mali..quando si meriterebbe solo sonore pedate nel sedere.. PS. Mariedit e smettiamo cu tutta sta prosopopea…si dia al modellismo statico..

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  7. Con la presente chiedo scusa alla categoria dei modellisti statici..

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  8. Con la presente chiedo scusa alla categoria dei modellisti statici..

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