Carceri calabresi, il garante Muglia denuncia: «Tenuta del sistema a rischio»

Carceri calabresi, il garante Muglia denuncia: «Tenuta del sistema a rischio»

Redazione

Carceri calabresi, il garante Muglia denuncia: «Tenuta del sistema a rischio»

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mercoledì 23 Novembre 2022 - 12:30

Giro nei penitenziari e in altre strutture e incontri istituzionali. Il grido d'allarme: «Situazione molto grave nei reparti d'osservazione psichiatrica»

REGGIO CALABRIA – Proseguono le visite istituzionali effettuate dal Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Luca Muglia, presso gli istituti di pena calabresi.

Il Garante regionale si è recato, infatti, presso le case circondariali di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, nonché presso l’Istituto penale minorile e la Comunità ministeriale per minori di Catanzaro. In occasione della visita al carcere di Reggio Calabria il Garante Muglia ha avuto modo d’incontrare, tra gli altri, il Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Liberato Gerardo Guerriero, il Garante comunale dei detenuti, Giovanna Francesca Russo ed il Garante metropolitano dei detenuti, Paolo Praticò.

Oltre a svolgere colloqui con i detenuti e ad accedere ai luoghi di detenzione, visionando le celle, i servizi e gli spazi ricreativi, il Garante ha incontrato i direttori degli istituti, la Polizia penitenziaria, i funzionari giuridico-pedagogici ed il personale sanitario. Sono state acquisite informazioni utili circa le modalità di funzionamento della sezione di Atsm (Articolazione per la tutela della salute mentale) del carcere di Catanzaro, che opera tra mille difficoltà essendo allo stato attuale l’unica presente nella regione Calabria.

«Quanto ai reparti di osservazione psichiatrica, la situazione è molto grave – afferma l’avvocato Muglia –. Tali reparti, astrattamente previsti negli istituti di Catanzaro e Reggio Calabria, non sono in realtà operativi per mancanza di personale sanitario specializzato. In queste condizioni curare il disagio psichico diventa impossibile.
I nodi irrisolti della questione psichiatrica in fase di esecuzione della pena aggravano la condizione dei detenuti e contribuiscono all’incremento esponenziale di atti di autolesionismo che nell’ultimo mese in Calabria si sono moltiplicati. Non si può pretendere che i funzionari e il Corpo di Polizia penitenziaria continuino a sopperire alle gravi criticità sopra indicate, è a rischio la tenuta dell’intero sistema».

In questi giorni, intanto, previsto a Crotone un incontro con il Garante comunale dei detenuti, Federico Ferraro, il sindaco Vincenzo Voce ed il érefetto, Maria Carolina Ippolito, al fine di discutere sulle problematiche che riguardano le persone detenute o private della libertà personale, le condizioni dei centri per l’accoglienza dei richiedenti asilo politico e il monitoraggio dei rimpatri degli stranieri non comunitari, in base all’attuale normativa, irregolarmente presenti sul territorio calabrese.

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