Che fine ha fatto il Piano di riequilibrio di Messina? Gioveni: "Un'attesa deleteria"

Che fine ha fatto il Piano di riequilibrio di Messina? Gioveni: “Un’attesa deleteria”

Redazione

Che fine ha fatto il Piano di riequilibrio di Messina? Gioveni: “Un’attesa deleteria”

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giovedì 04 Giugno 2020 - 11:28

Dal Ministero nessuna notizia. Il consigliere chiede al sindaco De Luca di andare in aula a fare chiarezza su questo limbo in cui è rimasta Messina

“Diventa adesso più che mai urgente e importante conoscere l’esito del piano di riequilibrio pluriennale, che ancora tarda arrivare, per stabilire definitivamente se il Comune di Messina possa essere considerato davvero un Comune virtuoso per proiettarsi sugli investimenti futuri e sul rilancio della propria economia”.

A riaccendere i riflettori su un argomento caldissimo che però si trascina ormai da anni senza risposta è il consigliere comunale Libero Gioveni. Il Piano di riequilibrio di Messina è rimasto fermo senza esito, lasciando la città ad operare in stallo. Gioveni, dopo i dubbi manifestati nei giorni scorsi dal Collegio dei Revisori dei Conti sull’eterna attesa del pronunciamento sul piano da parte del Ministero dell’Interno, ha chiesto un’audizione del sindaco De Luca in Commissione Bilancio affinché si faccia chiarezza sul risanamento economico-finanziario di una città lasciata ormai da troppo tempo nel “limbo”.

«Faccio miei i dubbi manifestati dai Revisori ai quali risulta parecchio strano questo lungo tempo di attesa – evidenzia Gioveni – perché se si pensa che, tolto il primo piano approvato nel 2012 durante il Commissariamento Croce che poi venne annullato perché giudicato insostenibile, è da ben 6 anni che fra rimodulazioni varie (l’ultima il 23 novembre 2018) il Comune di Messina viene lasciato a “bagnomaria”. Né tantomeno deve illuderci il fatto che nei mesi scorsi sia stata erogata dallo Stato un’anticipazione del fondo di rotazione – avverte il consigliere – perché, come spiegato in Aula dagli stessi Revisori, l’arrivo delle somme rappresentano quasi un atto dovuto che esula dall’iter che sta seguendo il piano.

Intanto però – insiste il consigliere comunale – sapere di avere una cospicua liquidità di cassa rispetto al passato e non avere ancora la certezza che queste somme e altre che arriveranno possano essere utilizzate per pianificare lo sviluppo della città, è certamente un grosso limite che bisogna senz’altro abbattere. Ecco perché urge definire la laboriosa vicenda partendo dall’audizione del sindaco De Luca – conclude Gioveni – perché, oltre a rendicontarci sulla sostenibilità del piano visto che siamo già giunti al terzo semestre di verifica dall’ultima rimodulazione, il primo cittadino potrà senz’altro relazionare in Aula sull’interlocuzione che si sta avendo col Ministero e sui tempi certi che dovrà ancora attendere la città che ha tutto il diritto, specie in questo periodo di forte crisi economica, di conoscere il suo futuro».

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