E’ il giorno del “Salva Messina”. Il patto tra De Luca e Consiglio ci sarà?

E’ il giorno del “Salva Messina”. Il patto tra De Luca e Consiglio ci sarà?

Danila La Torre

E’ il giorno del “Salva Messina”. Il patto tra De Luca e Consiglio ci sarà?

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lunedì 15 Ottobre 2018 - 04:46

In linea di massima, trapela un’apertura da parte dei consiglieri, ma molti di loro non sono disposti a dare carta bianca al sindaco e vogliono invece riservarsi la libertà di entrare nel merito dei singoli provvedimenti

Il giorno del “Salva Messina” è arrivato. Alle 11 di oggi, il Consiglio comunale si riunirà in seduta straordinaria per votare l’ordine del giorno che delinea la cornice entro la quale il Comune di Messina dovrà muoversi per provare a scongiurare il dissesto e poter così procedere alla rimodulazione del Piano di riequilibrio.

Durante i primi tre mesi di attività all’interno di Palazzo Zanca, il sindaco Cateno De Luca ha riscontato numerose e gravi criticità riguardo alla situazione economico-finanziaria del Comune e delle sue partecipate e ha individuato nel pacchetto “Salva Messina”, che prevede misure improntate sull’austerity, l’unica via possibile per far quadrare i conti dei bilanci. Le proposte messe sul piatto da De Luca prevedono tagli per 10 milioni di euro, che dovranno essere compensati da entrate di eguale cifra; una totale riorganizzazione delle partecipate, che non esclude la privatizzazione della gestione del servizio dei rifiuti; la ricollocazione del personale comunale e delle partecipate; l’internalizzazione di servizi oggi affidati all’esterno (VEDI QUI).

E’ bene ricordare che l’atto che arriverà oggi in Aula, anche se approvato, non avrà alcun effetto immediato e concreto, in quanto contiene soltanto «la sintesi dei principi generali delle azioni che dovranno essere avviate e tradotte in provvedimenti amministrativi per ricondurre i bilanci del Comune di Messina e delle partecipate sui binari del rispetto delle norme contabili e della compatibilità economico finanziaria». I provvedimenti “veri” arriveranno dopo, e si tradurranno in circa 500 delibere da approvare prima del 23 novembre, termine ultimo per poter procedere alla rimodulazione del Piano di riequilibrio, a cui il Comune di Messina si aggrappa disperatamente dal 2012.

Il cosiddetto “Salva Messina” ha tuttavia un valore politico enorme, in quanto è l’atto con cui sostanzialmente De Luca – che non ha una maggioranza, e anzi formalmente nemmeno un consigliere comunale dalla sua parte – chiede al Consiglio di votare la “fiducia” a lui e alla sua giunta, tanto da legare il prosieguo del suo mandato all’esito della votazione di oggi. Secondo quanto il sindaco ha più volte dichiarato pubblicamente e scritto sulla sua pagina Facebook, se i consiglieri bocceranno l’ordine del giorno le sue dimissioni diventeranno irrevocabili (vedi qui i possibili scenari).

Nei giorni scorsi – in occasione di una delle due riunioni fiume con i consiglieri – De Luca ha anche lanciato un appello ai gruppi consiliari, chiedendo di votare all’unanimità il Salva–Messina (vedi qui): «o tutti dentro o tutti fuori» è il suo motto.

Difficilmente però si arriverà ad un voto unanime. La conferenza dei capigruppo di venerdì mattina – alla quale non hanno partecipato né il Movimento Cinque Stelle (che scioglierà le riserve in una conferenza stampa convocata per questa mattina) né il gruppo del Pd (dove non mancano i dissidi interni) – si è svolta in una clima di massima collaborazione ed il sindaco ha recepito anche alcuni correttivi forniti dai rappresentanti del Civico Consesso (vedi qui), nessun gruppo però ha assunto al momento una posizione ufficiale.

In linea di massima, sul “Salva Messina” trapela una certa apertura da parte dei consiglieri, che però chiedono al sindaco di fare di tutto per salvaguardare i livelli occupazionali. Le principali incognite relative al voto odierno sono rappresentate dal M5S, che come sottolienato prima comunicherà in mattinata quali sono le sue intenzioni, e dal gruppo consiliare del PD. A parte il presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile, i consiglieri Gaetano Gennaro, Felice Calabrò, Antonella Russo e Libero Gioveni – pur in assenza di una linea comune – si sono mostrati molto scettici, soprattutto rispetto al metodo utilizzato da De Luca.

In generale, però, quasi tutti i consiglieri non sono disposti a dare carta bianca al sindaco né una fiducia incondizionata, ma vogliono invece riservarsi la libertà di entrare nel merito dei singoli provvedimenti che arriveranno in aula nelle prossime settimane. La paura di molti è che l’eventuale sì al “Salva Messina” possa diventare un’arma in mano a De Luca per attaccare il Consiglio Comunale qualora su qualche delibera proposta dall’amministrazione non arrivasse il via libera.

Nella votazione di oggi, dunque, nulla è scontato e molto dipenderà da che piega prederà il dibattito e dall’effetto domino che potrebbero avere le dichiarazioni di voto dei vari gruppi o dei singoli consiglieri.

Danila La Torre

2 commenti

  1. Il salva Messina? O il distruggi Messina? Sarebbe opportuno evidenziare la perdita di circa 1000 Posti di lavoro di MESSINESI. I PRIMI A PARTIRE CASA SERENA E DITTA DELLE PULIZIE AL COMUNE.

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  2. MessineseAttenta 15 Ottobre 2018 13:21

    In caso di dissesto, la prima cosa da fare è mandare a casa gli ex articolisti, che da trenta anni stanno succhiando LO STIPENDIO alla pubblica amministrazione SENZA CONCORSO, a dispetto di tutti coloro che hanno dovuto emigrare per potere lavorare onestamente.
    Avrete diritto al reddito di cittadinanza, continuando a fare, a casa, quello che avete sempre fatto al Comune (ed alla Provincia): NULLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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