Coronavirus, nessun caso a Messina. La prefetta Librizzi: "Prudenza e buonsenso"

Coronavirus, nessun caso a Messina. La prefetta Librizzi: “Prudenza e buonsenso”

Marco Ipsale

Coronavirus, nessun caso a Messina. La prefetta Librizzi: “Prudenza e buonsenso”

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lunedì 02 Marzo 2020 - 14:32

In Prefettura riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sul Covid 19

Quali sono le misure di prevenzione e gestione dell’emergenza coronavirus? Lo spiegano il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 1 marzo e le direttive regionali. Se n’è parlato stamani in Prefettura nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al quale hanno partecipato i sindaci della provincia, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, l’Asp e la protezione civile.

“Le misure di prevenzione da adottare in provincia di Messina – ha detto la prefetta Maria Carmela Librizzi – devono tener conto della situazione attuale, in cui non si registrano casi di positività al nuovo virus. Pertanto sono le stesse adottate su tutto il territorio nazionale non interessato dalle specifiche restrizioni legate ai contagi riscontrati. Le eventuali ordinanze sindacali non in linea con le direttive del presidente del Consiglio devono ritenersi nulle a tutti gli effetti. I sindaci devono adottare tutte le misure di cautela previste dal decreto, senza creare situazioni di allarmismo, ma usando prudenza e buonsenso”.

Le direttive hanno l’obiettivo di evitare che le varie amministrazioni agiscano in ordine sparso. “Tutti i casi sospetti di contagio da coronavirus – ha confermato il direttore generale dell’Asp, Paolo La Paglia – hanno dato esito negativo. Al Policlinico e al Papardo di Messina e all’ospedale di Milazzo sono state realizzate apposite zone di pre triage”.

La dirigente medica dell’Unità di Epidemiologia del Dipartimento di prevenzione dell’Asp, Giuseppa D’Andrea, ha illustrato le disposizioni regionali che indicano, in maniera precisa, la competenza dei vari attori coinvolti nella gestione dell’emergenza. “Una persona può essere definita ‘sospetta’ solo in presenza di sintomi e se proveniente da una delle aree internazionali maggiormente interessate dal nuovo virus (Cina, Giappone, Corea del Sud, Iran e Hong Kong) o dalle ‘zone rosse’ del nostro Paese. Una volta effettuate le verifiche, e in caso di riscontro positivo, saranno ricostruiti i contatti avuti dal malato che sarà, opportunamente, messo in quarantena”.

La Regione è dotata di una struttura di coordinamento che opera in stretto raccordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Le persone che, provenienti dalle zone focolaio, presentano sintomi del virus – ha chiarito il dirigente della protezione civile, Bruno Manfrè – devono contattare il numero verde 800 458787”.

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