Rubens-Caravaggio. La controreplica della Cgil all’assessore Ardizzone

Rubens-Caravaggio. La controreplica della Cgil all’assessore Ardizzone

Redazione

Rubens-Caravaggio. La controreplica della Cgil all’assessore Ardizzone

mercoledì 28 Gennaio 2009 - 09:12

Continua il botta e risposta tra amministrazione e sindacato sulla situazione dei lavoratori precari del Museo

-Siamo basiti. Mentre la Cgil chiede all’assessore regionale Antinoro e al direttore del Museo di garantire la piena fruibilità in occasione della mostra Rubens vede Caravaggio attraverso la turnazione, ci risponde alterato l’on. Ardizzone, che per altro non ci risulta avere competenze sul Museo regionale, minacciando di sostituire i lavoratori con volontari allertati-.

Così il segretario generale della Cgil di Messina, Franco Spanò, commenta le dichiarazioni dell’on. Ardizzone sulla nota Cgil per la mostra Rubens vede Caravaggio-. Offende poi l’idea che si pensi che si debbano rilanciare la città e suoi processi di crescita negando diritti e giusti compensi ai lavoratori-.

Spanò, che sottoliena come l’intervento della Cgil miri a sostenere il processo

avviato con la mostra, ricorda che l’impegno del sindacato per garantire la piena fruibilità dei beni culturali regionali oltre che provinciali ha radici antiche. -Ardizzone lamenta la nostra tempistica ma gli è forse sfuggito che da anni la Cgil è impegnata in una battaglia che consenta una vera fruibilità dei nostri beni culturali che possono essere vero vòlano per l’economia, fruibilità oggi non garantita a causa di una grave carenza di personale. Battaglia sulla quale lui, da deputato regionale, non ha mai speso una parola- spiega Spanò-. Stupisce quindi che oggi senta il bisogno di intervenire non a favore di una vera politica regionale di valorizzazione di questi beni, ma contro la Cgil che la richiede. D’altronde – conclude Spanò- questa è l’arroganza del potere: si spendono decine di migliaia di euro per i rinnovi degli arredi della stanza del vice sindaco, per le auto blu nuove, per le amichevoli di calcio e per gli alberi di Natale mentre ci si inalbera per le richieste di lavoratori che hanno uno stipendio da fame, sono precari da decenni e non hanno diritti. Non hanno diritto a chiedere diritti”.

(foto Dino Sturiale)

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