Sciopero trasporti. Una parte dei dipendenti Atm fa sapere che non aderirà alla manifestazione indetta per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro

Sciopero trasporti. Una parte dei dipendenti Atm fa sapere che non aderirà alla manifestazione indetta per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro

Redazione

Sciopero trasporti. Una parte dei dipendenti Atm fa sapere che non aderirà alla manifestazione indetta per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro

lunedì 10 Novembre 2008 - 09:08

Una parte dei lavoratori ha deciso di garantire il servizio oltre le fasce minime previste per legge. I confederati non faranno invece mancare il loro sostegno alla protesta . Nelle ferrovie si registra già il 75% di adesione

Oggi in tutta Italia i cittadini si preparano ad affrontare una lunga ed estenuante giornata di sciopero di treni, bus, tram e metrò per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, indetto da Cgil, Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugltrasporti e Orsa Trasporti

In tutte le città verranno garantite le fasce minime di servizio come previsto dalla legge 146/1990, ma a Messina anche “qualcosa in più- . Una parte dei dipendenti Atm, hanno infatti diffuso un volantino in cui dichiarano di dissociarsi dall’odierna protesta, dichiarando di voler “mantenere- il servizio dei mezzi pubblici come una sorta di “risarcimento- per i disagi subiti negli ultimi giorni dai cittadini. «Quello di oggi non è il nostro sciopero – scrivono nel documento – prima di pensare al Ccnl e ad eventuali aumenti salariali, in Atm bisogna preoccuparsi di garantirlo un salario». I lavoratori che prima di tutto pensano dunque a “scusarsi- con la cittadinanza continuano: «Qualcuno si è anche dissociato tentando di relegarci nel ghetto, dimenticando che i loro profumati rimborsi sindacali, puntualmente erogati, vengono pagati con le trattenute nelle nostre buste paga. Lo sciopero nazionale di oggi non ha senso in un’azienda sull’orlo del crac, proporre una protesta per il Contratto Nazionale di Lavoro a chi non prende lo stipendio da tre mesi e non ha nessuna prospettiva per il futuro, è quasi una provocazione».

Pochi giri di parole e molta chiarezza quella contenuta nel documento sottoscritto da una parte di lavoratori, cui fanno però eco le dichiarazioni del segretario provinciale della Fit Cisl Enzo Testa che afferma: «Tra qualche ora, non appena si concluderà quella fascia minima di garanzia del servizio prevista per legge, la 146/1990, cominceremo a vedere che tipo di adesione è stata registrata in città, dove – ribadisce – la maggior parte dei lavoratori ha assolutamente voluto aderire alla manifestazione nazionale di oggi. A Messina poi si sciopera per una duplice ragione, oltre che per il rinnovo del contratto nazionale, che attendiamo da più di un anno, per la difficile situazione che si sta attraversando a livello locale».

L’unico dato che al momento Testa è in grado di fornirci è quello relativo al settore del trasporto ferrato, dove lo sciopero è iniziato dalla serata di ieri: «Sul fronte ferrovie abbiamo rilevato un’adesione di circa il 75%».

Intanto della patata bollente Atm si discuterà anche nel corso dell’odierna seduta del consiglio comunale, fissata per le 18.00, un problema che non può più essere rimandato soprattutto a seguito degli ultimi sviluppi, quale l’incontro tra i sindacati autonomi, l’assessore Melino Capone e il direttore generale dell’azienda Claudio Conte affinché si faccia il possibile perchè la discussione venga “spostata- a Palermo, da dove, peraltro, è partita la “proposta- dell’assessore regionale ai Trasporti Titti Bufardeci di trasformare l’azienda in Spa entro il 31 dicembre. Un’affermazione cui ha fatto eco quella del primo cittadino Giuseppe Buzzanca che tuona: Pensiamo prima a risanare i debiti».

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