Soluzione a metà per i precari. Via all'integrazione, ma solo per 15 giorni

Soluzione a metà per i precari. Via all’integrazione, ma solo per 15 giorni

Francesca Stornante

Soluzione a metà per i precari. Via all’integrazione, ma solo per 15 giorni

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lunedì 05 Maggio 2014 - 16:14

Questa volta l'amministrazione non è riuscita a mantenere gli impegni. Per i contrattisti di Palazzo Zanca integrazione oraria a 35 ore solo dal 16 al 31 maggio, senza alcuna garanzia per i mesi successivi. Dipende tutto dall'approvazione del bilancio di previsione 2014.

Integrazione sì, ma solo per 15 giorni. I precari di Palazzo Zanca dovranno accontentarsi, in questo mese lavoreranno due settimane per 18 o 24 ore, dal 16 al 31 maggio torneranno tutti a 35 ore. E poi? Non si sa. L’impressione questa volta è che davvero il percorso sia difficile e che l’amministrazione stia procedendo facendo tentativi dall’esito incerto. L’assessore Nino Mantineo fino a pochi giorni fa era sicuro di poter dare buone notizie ai contrattisti comunali, dichiarando con certezza che l’intenzione era di concedere l’integrazione addirittura per due mesi e non per uno solo com’era accaduto ad aprile. I buoni propositi però non sempre bastano. E questa volta si sono infranti contro la mancanza di risorse disponibili in cassa per coprire il maggiore carico di ore per i 300 precari. Dunque integrazione per tutti dal 16 al 31 maggio. Fino a quella data tutti opereranno su 18 o 24 ore, a seconda del contratto, poi passeranno a 35 ore.

A far chiarezza, dopo giorni di attesa, è stata la riunione convocata dall’assessore Nino Mantineo. C’erano il segretario generale Antonio Le Donne, il ragioniere Antonino Cama, il dirigente Giovanni Di Leo, le Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, il Csa e alcuni lavoratori. Un incontro che ha lasciato un po’ di amaro in bocca per delle promesse che non state mantenute e per una serie di impegni che per carenza di risorse l’amministrazione non ha rispettato. Per l’integrazione oraria ci sono a disposizione 77 mila euro per i precari e 37 mila per i contrattisti che fanno parte della Polizia Municipale. Per coprire l’intero mese sarebbe servito il doppio del budget e senza bilancio di previsione 2014 è stato impossibile provare a recuperare somme da altre parti. L’assessore Mantineo è tornato a ribadire massimo impegno in vista dei prossimi mesi, l’esponente della giunta Accorinti ipotizza che già da giugno la situazione si sbloccherà perché lo stesso segretario Le Donne ha assicurato che si punta a presentare il bilancio entro quella data.

Molto scettica però la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè: “C’è molto malumore tra i precari che per l’ennesima volta si sentono al centro di uno scarica barile di responsabilità. Le nuove rassicurazioni ascoltate oggi per noi sono false illusioni perché siamo sicuri che anche il mese di giugno passerà senza che i precari ottengano l’integrazione oraria. Se davvero si deve attendere il bilancio stentiamo a credere che i tempi saranno così brevi e celeri. Anche perché non bisogna dimenticare che dal momento in cui l’amministrazione lo presenterà ci sono i passaggi legati all’analisi da parte dei Revisori dei Conti, poi della commissione consiliare Bilancio e infine la discussione in Consiglio comunale. Nel frattempo questi lavoratori subiranno grave danno economico e lo stesso Comune pagherà in termini di disservizi e disagi nell’organizzazione del lavoro negli uffici”.

Calogero Emanuele, segretario provinciale della Cisl Fp, pur ritenendo impensabile che i precari debbano continuare a percepire solo un misero salario che non supera le 700 euro medie mensili a fronte di prestazioni rese per l’intero arco settimanale, compresi festivi e straordinari, ha incassato l’integrazione oraria per 15 giorni con meno dubbi. Il sindacato guarda al futuro e ha chiesto un nuovo incontro per discutere e programmare la stabilizzazione. “Le perplessità del Direttore Generale Antonio Le Donne sulla possibilità di utilizzare il 40% delle risorse disponibili dai pensionamenti devono essere oggetto di approfondimento e valutazioni – spiega Emanuele – Qualsiasi criticità è, a nostro parere, superabile e risolvibile perché il Comune di Messina rispetta in pieno i parametri di riferimento della normativa vigente. Necessario, però, un programma e una strategia credibile”.

Stabilizzazione che però non significa integrazione. Si tratta di due percorsi che vanno sullo stesso binario ma che si fondano su presupposti diversi. L’integrazione oraria in questa fase è lo strumento per dimostrare che il Comune ha necessità di quel personale e che dunque si può avviare il percorso di stabilizzazione. Serve però il piano del fabbisogno triennale per capire in che tempi e modalità si può procedere. Il segretario Le Donne attende ancora i dati che riguardano le partecipate. Subito dopo sarà costituito un nucleo di valutazione che sarà la cabina di regia di tutto il processo. Al momento sono solo buoni propositi. E si è già avuta dimostrazione che non sempre sono sufficienti.

Evitare guerre tra poveri e discriminazioni tra Servizi è stata poi la richiesta dei segretari aziendale e generale della Uil Fpl Emilio Di Stefano e Giuseppe Calapai. “Continuare a parlare di integrazione oraria solo per il personale impegnato nei così detti servizi essenziali e di relative priorità è un insulto sia per le famiglie che vivono con stipendi prossimi alla soglia di povertà, sia per le reali condizioni di tutti i Servizi dell’Ente, che registrano da anni gravissime carenze di personale, marginalmente colmabili anche con l’utilizzo a tempo pieno del personale precario”. Per questi motivi la UIL FPL ha chiesto che l’integrazione oraria, anche in questa fase transitoria, riguardi indistintamente tutti i lavoratori precari. “Lo stesso approccio pragmatico abbiamo preteso sul versante stabilizzazione. Anche in questo caso i tempi faranno la differenza con il passato”. Il sindacato rimane fermo nella convinzione che l’unica garanzia possibile sia una solida e seria programmazione fondata sulla valorizzazione delle professionalità necessarie per i Servizi da rendere ai cittadini utenti. Tempi certi sono indispensabili, poiché il tempo non è amico e con l’attuale normativa, senza l’adozione di misure di stabilizzazione certe, anche la continuità del rapporto di lavoro dei precari del Comune di Messina è a rischio. Altissima sarà pertanto l’attenzione della Uil Fpl sulle prossime mosse del Direttore Generale e del gruppo Dirigenziale già costituito per intraprendere l’iter della stabilizzazione.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. i giorni passano e gli insuccessi dell’amministrazione non si riescono neppure a contare… spesso, come in questo caso, si tratta di problemi che si vuole trascinare fino a non si sa quando…

    la cosa che mi scandalizza di più è l’auspicio della stabilizzazione per lavoratori che non hanno mai fatto un concorso… assumerli vorrebbe dire dare uno schiaffo a tutti quelli che aspettano regolari selezioni.

    che schifo.

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  2. i giorni passano e gli insuccessi dell’amministrazione non si riescono neppure a contare… spesso, come in questo caso, si tratta di problemi che si vuole trascinare fino a non si sa quando…

    la cosa che mi scandalizza di più è l’auspicio della stabilizzazione per lavoratori che non hanno mai fatto un concorso… assumerli vorrebbe dire dare uno schiaffo a tutti quelli che aspettano regolari selezioni.

    che schifo.

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  3. E’ proprio vero la giunta non ha mantenuto gli impegni soltanto questa volta.
    Ma è giustificata perchè non conosce la parola impegno nè può andare a scuola perchè è troppo indaffarata a fare concorrenza alla Salvarani nella costruzione dei tavoli di lavoro.

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  4. E’ proprio vero la giunta non ha mantenuto gli impegni soltanto questa volta.
    Ma è giustificata perchè non conosce la parola impegno nè può andare a scuola perchè è troppo indaffarata a fare concorrenza alla Salvarani nella costruzione dei tavoli di lavoro.

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