Diciotto richieste di rinvio a giudizio e tre di archiviazione per la gestione de "Il Detective"

Diciotto richieste di rinvio a giudizio e tre di archiviazione per la gestione de “Il Detective”

Diciotto richieste di rinvio a giudizio e tre di archiviazione per la gestione de “Il Detective”

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mercoledì 05 Ottobre 2011 - 15:08

La Procura ha chiesto 18 rinvii a giudizio nell'inchiesta sull gestione della società di vigilanza "Il Detective" fra il 2006 ed il 2008. Nel mirino della magistratura gli appalti per i servizi di vigilanza all?università ed al Policlinico. Chiesta l'archiviazione per la moglie del Rettore, Melitta Grasso.

Diciotto richieste di rinvio a giudizio sono state avanzate dal procuratore aggiunto Ada Merrino e dal sostituto Adriana Sciglio nell’inchiesta sull’appalto per i servizi di vigilanza al Policlinico ed all’Università di Messina. Gli indagati dovranno comparire il 24 novembre prossimo nell’udienza preliminare che si celebrerà davanti al gup Daria Orlando. Si tratta del funzionario comunale Carmelo Altomonte, Pietro Cacace (marito di Daniela Corio), Federica Cacace (figlia di Daniela Corio), Massimiliano Carrozza, del vice prefetto aggiunto Gabriella Maria Ciriago, Antonina Corio, Cristina Corio, Daniela Corio, Natala Corio, del poliziotto in pensione Emanuele Galizia, dell’impiegato della Provincia Giuseppe Giammillaro, di Marco Lenci (marito di Antonina Corio), del commercialista Giuseppe Marisca, Pietro Previte, Salvatore Privitera, Maria Russo, dell’ex amministratore della società Vincenzo Savasta e della guardia giurata Pietro Sofia.
Il plotone degli indagati si è comunque assottigliato visto che l’aggiunto Ada Merrino ed il sostituto Adriana Sciglio hanno chiesto l’archiviazione per la funzionaria dell’Università e moglie del Rettore, Carmela Grasso, accusata di concussione, per l’ex amministratore della società Salvatore Formisano e per l’avvocato Nino Lo Giudice, accusati di appropriazione indebita. Figura centrale dell’inchiesta era stata proprio Melitta Grasso, la moglie del Rettore Franco Tomasello. Secondo la Procura sono venuti meno i presupposti per i quali la Grasso era stata indagata. C’è un passaggio nella richiesta di archiviazione che ne spiega chiaramente le ragioni: «A parte comuni regalie, nessuna delle parti coinvolte aveva mai assistito alla consegna materiale di somme di denaro a Grasso Carmela. Dagli accertamenti bancari effettuati dalla Guardia di Finanza nei confronti di tutti gli indagati non sono emersi significativi versamenti di denaro contante sui conti di Grasso Carmela e/o anomale negoziazioni di titoli tra la medesima e i referenti della società». E’ evidente che i magistrati, nel corso delle indagini, non hanno trovato riscontri alle dichiarazioni rese da Daniela Corio e Maria Bongiovanni.
L’inchiesta aveva passato al setaccio la gestione della società “Il Detective” dal 2006 al 2008. A consentire l’apertura del fascicolo erano state le dichiarazioni di Daniela Corio, figlia dello storico fondatore della società, oggi deceduto. La donna riempì pagine e pagine di verbali, raccontando ai magistrati quanto sapeva sulla gestione della società. La Corio, fra le tante rivelazioni, raccontò che la moglie del Rettore, Carmela Grasso avrebbe preteso una «somma mensile» di 20.000 euro, più borse costose, capi d’abbigliamento firmati ed altri regali costosi per interessarsi affinché “Il Detective srl” continuasse ad aggiudicarsi appalti importanti come quelli relativi ai servizi di vigilanza del Policlinico e dell’Ateneo. Daniele Corio era un fiume in piena dopo aver deciso di vuotare il sacco. Fece nomi di persone che si sarebbero interessati a favore della società compiendo il reato di rivelazione di segreto d’ufficio, parlò di casi di estorsione, di circonvenzione d’incapace, di appropriazione indebita, di truffa e minacce. Una lunghissima serie di reati dei quali ora dovrà occuparsi il giudice dell’udienza preliminare il prossimo 24 novembre.

Un commento

  1. marianna.muscara 5 Ottobre 2011 15:36

    Ogni tanto è bene ricordarsi di quali individui rappresentano la MESSINA BENE!
    Gente trattata come Dio in terra che pur senza alcuna necessità economica si macchia di tali bassezze solo per la sete di potere!

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