Truffe su E Bay, condannati due messinesi

Truffe su E Bay, condannati due messinesi

Alessandra Serio

Truffe su E Bay, condannati due messinesi

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martedì 05 Luglio 2016 - 22:15

Giuseppe Fornaro e Antonino Canto dovranno scontare due anni e mezzo per aver creato falsi profili, utilizzati sul sito di e commerce per mettere all'asta merce poi mai consegnata.

"Ascella commossa" era uno dei loro fake preferiti. Ma ce n'erano molti altri, più o meno curiosi, alcuni inventati di sana pianta e altri "rubati" a utenti reali. È così che tre messinesi, attraverso falsi profili, avevano messo in piedi una piccola organizzazione che finalizzata a truffare ignari clienti su Ebay.

Ieri sera per due di loro, il 48enne Giuseppe Fornaro e il 42enne Antonino Canto, sono arrivate le condanne. Il Tribunale (presidente Micali) ha condannato Fornaro a 2 anni e mezzo e 2 anni e 4 mesi per Canto. L'accusa aveva chiesto per loro la condanna a 5 anni di reclusione. Assistiti dagli avvocati Fabrizio Alessi e Domenico Andrè i due, che hanno precedenti, hanno "incassato" prescrizioni parziali e la riqualificazione del reato più grave, quello di associazione.

A scoprire le truffe era stata la Polizia Postale di Messina, allertata dalle denunce di tanti utenti del noto portale di e commerce. Allettati dai prezzi bassi, avevano pagata merce mai consegnata loro. Gli agenti hanno scoperto che dietro lo stesso cellulare venduto più volte è mai consegnato, messo all'asta da utenti diversi, c'erano sempre le stesse persone che utilizzavano falsi account, fornendo alla società che gestisce il sito di aste on line documenti falsi. Una volta partita l'inchiesta, gli accertamenti sono passati alla Guardia di Finanza – coordinata dal Pm Liliana Todaro – che ha scoperto dove finivano i pagamenti – su una posta pay accesa da un complice compiacente, anche lui arrestato e condannato separatamente.

Tra l'aprile 2007 ed il dicembre 2008, i tre avrebbero compiuto almeno 24 truffe ai danni di 43 persone.

Per rendere più credibili i loro account, hanno utilizzato profili appartenenti a ufficiali dell'Esercito e in qualche caso anche vere carte di identità di terze persone, opportunamente "ritoccate". Hanno così intascato i proventi di vendite di cellulari, notebook, pc portatili, play station, caschi per motociclisti e canne da pesca, tutti oggetti mai arrivati a destinazione.

Alessandra Serio

4 commenti

  1. Che restituiscano il mal tolto e vadano a pulire le strade.

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  2. Che restituiscano il mal tolto e vadano a pulire le strade.

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  3. andatevene a zappare barbun….

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  4. andatevene a zappare barbun….

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