Corruzione al cimitero di Francavilla, torna libero il custode

Corruzione al cimitero di Francavilla, torna libero il custode

Alessandra Serio

Corruzione al cimitero di Francavilla, torna libero il custode

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martedì 19 Aprile 2016 - 13:26

Tindaro Scirto non è più ai domiciliari ma è sospeso dalle funzioni per un anno. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, che ha accolto le richieste dei difensori. L'indagine della Finanza intanto va avanti.

E' di nuovo in libertà Tindaro Scirto, il custode cimiteriale di Francavilla arrestato lo scorso 30 marzo dalla Guardia di Finanza di Taormina per la gestione dei loculi. Il Tribunale del Riesame di Messina (presidente Trovato) ha adottato per lui un provvedimento meno duro, sostituendo gli arresti domicilari con la sospensione dalle funzioni per un anno.

Il collegio della Libertà ha in parte accolto le istanze dei difensori, gli avvocati Alessandro Vaccaro e Rosario Polizzi, che hanno sottolineato come le esigenze cautelari, secondo loro, non ci siano, visto che i fatti contestati risalgono al 2011, soltanto qualche episodio si è verificato nel 2013, comunque tre anni addietro. I legali valuteranno ora quale ulteriore strada intraprendere per la difesa del custode, non appena i giudici del Tribunale del Riesame depositeranno le motivazioni del loro provvedimento.

Scirto è finito al centro dell’inchiesta delle Fiamme Gialle dopo un esposto anonimo. Gli accertamenti hanno convinto il sostituto procuratore Antonio Carchietti, titolare del caso, a denunciare 9 persone, mentre gli indagati in totale sono 17. Tra di loro ci sono i familiari dei defunti che hanno “comprato” irregolarmente i loculi per la sepoltura dei loro cari, due operai cimiteriali, un altro dipendente comunale ed un medico dell’Asp responsabile dei controlli sulle sepolture.

Secondo gli inquirenti, Scirto si faceva consegnare dai 3.500 ai 5 mila euro dagli eredi di altri defunti, faceva firmare altri documenti (sfruttando anche la buona fede delle persone) e poi disponeva delle tombe un po’ come voleva. In alcuni casi ampliava i loculi già esistenti, senza averne autorizzazioni, in altri casi rendeva disponibile una tomba già occupata da qualcuno, in altri ancora prendeva le ossa di un defunto, le metteva in un sacchettino e rendeva disponibile il loculo per qualcun altro.

Alessandra Serio

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