Il Pro Bono Civitatis 2.0 a Geri Villaroel: il "libro" della Messina più bella

Il Pro Bono Civitatis 2.0 a Geri Villaroel: il “libro” della Messina più bella

Rosaria Brancato

Il Pro Bono Civitatis 2.0 a Geri Villaroel: il “libro” della Messina più bella

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giovedì 30 Luglio 2020 - 08:10

L'assessore Caruso vuol istituzionalizzare nuovamente lo storico Premio destinato a chi ha operato per il bene di Messina

Se vogliamo riscoprire la nostra identità non dobbiamo dimenticare due cose: il nostro dialetto e la nostra cucina”. Geri Villaroel è un “pezzo” della storia bella di Messina ed è anche un “pozzo” di racconti, esperienze, testimonianze di quegli anni in cui l’orgoglio di essere messinese era una malattia contagiosa e meravigliosa.

Scrittore, giornalista, editore

Ma tant’è, oggi, come ha raccontato l’assessore Enzo Caruso, può capitare che alla domanda di due turisti: “dov’è la Cittadella?”, i malcapitati si sentano rispondere: “All’Annunziata”, da chi confonde la Real Cittadella nella zona falcata con quella Universitaria. Così per tutti noi Geri Villaroel, scrittore, poeta, giornalista, docente, editore è il “libro” di Messina, che ci svela, se vogliamo sfogliarlo, aneddoti di quegli anni ’50 e ’60 della Rassegna cinematografica, ma anche piccole e grandi chicche dalla politica alla cultura, passando per l’arte e l’Università.

Il Pro Bono Civitatis 2.0

Ed è proprio per quel che ha dato a Messina che l’assessore Enzo Caruso, insieme al vice sindaco Salvatore Mondello, hanno voluto riconoscergli quel valore che il Premio Pro Bono Civitatis ha conferito a quelle personalità che dal ’66 fino agli anni ’80 hanno operato per il bene della città. Nomi illustri, molto spesso premiati proprio da Villaroel. L’edizione che si è tenuta (non a caso) in quel piccolo gioiello troppo a lungo trascurato che è l’Arena Cicciò al Palacultura, è considerata un’edizione zero del Pro Bono Civitatis 2.0 che da adesso in poi l’assessore Caruso vuol rendere stabile. Siamo troppo bravi a lagnarci e a coltivare rancore e invidia, invece dovremmo ricominciare ad apprendere l’arte della gratitudine e della condivisione dei talenti.

La premiazione di Geri Villaroel è stata luminosa, ironica, ricca di spunti, come appunto il premiato, che ha fatto sorridere i presenti con ricordi, battute, in un clima informale ma al tempo stesso gioioso. Presente il presidente del Teatro Vittorio Emanuele Orazio Miloro (chiamato “my gold” scherzosamente da Villaroel), il sovrintendente del Teatro Gianfranco Scoglio, l’ex senatore Nanni Ricevuto (che ha letto la poesia di Villaroel “Libertà”), il maestro Enzo Celi, lo storico Franz Riccobono e quanti (e sono tantissimi) hanno apprezzato il giornalista-scrittore-poeta ma soprattutto innamorato di Messina. Non potevano mancare le frizzanti battute della “Supercazzola” che spopola su facebook con l’inedita coppia Villaroel- Marcello Scurria. E’ stata una consegna “corale” quella del Pro Bono Civitatis a Villaroel, giacchè è stata coinvolta anche la giornalista Italia Moroni Cicciò. Proprio lei infatti, alla guida dell’Assostampa portò avanti le premiazioni negli anni d’oro.

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