Riforma Camere di Commercio. Dubbi e perplessità

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giovedì 25 Settembre 2014 - 08:28

Sono apparse chiare ed evidenti a tutti gli intervenuti le preoccupazioni e le perplessità per le modifiche previste nella legge della Pa con le quali viene spinto il mondo camerale a riorganizzarsi e soprattutto a dimezzare il numero delle strutture operanti sul territorio siciliano e nazionale

Tra le misure urgenti per la semplificazione, la trasparenza amministrativa e l’efficienza degli uffici giudiziari, hanno destato interesse quelle relative alle disposizioni normative per gli enti e gli organismi del sistema camerale.

L’incontro è stato coordinato da Antonio Cogode del direttivo regionale della Lega Siciliana Autonomie Locali. Ha introdotto i lavori Rosario Ansaldo Patti della Segreteria Regionale della Lega Siciliana Autonomie, il quale, tra le lacune rilevate nelle disposizioni di riordino del sistema camerale, ha sottolineato come in Sicilia la riduzione dei diritti camerali, ormai stabilita dalla legge nazionale, può generare un pericolo per le finanze autoreferenziali delle camere di commercio della nostra regione. Ha ricordato, infatti, come i diritti camerali, incidono sui conti di gestione delle Camere di Commercio siciliane e sui loro pensionati.

Si sono poi susseguiti gli interventi di: Giuseppe Campione, già Presidente Governo Regionale Sicilia e già Presidente Camera di Commercio di Messina; Franco De Francesco, Commissario Camera di Commercio di Messina; Carmelo Picciotto, Presidente Confcommercio; Giovanni Calabrò, Presidente Confesercenti; Alfredo Schipani, Presidente Ass. Industriali; Giuseppe Di Nicolò, Segretario Confederazione Nazionale Artigianato.

Sono apparse chiare ed evidenti a tutti gli intervenuti le preoccupazioni e le perplessità per le modifiche previste nella legge della Pa con le quali viene spinto il mondo camerale a riorganizzarsi e soprattutto a dimezzare il numero delle strutture operanti sul territorio siciliano e nazionale. Nessun dubbio, invece, sull’attuale livello di garanzia e di trasparenza che offrono le Camere di Commercio attraverso la gestione del registro delle imprese (unico archivio nazionale di questo tipo in Italia) e sull’efficienza dei servizi offerti che vanno dal supporto all’economie locali fino alla promozione della internazionalizzazione delle imprese, passando soprattutto per la gestione di importanti fiere settoriali.

Ha concluso i lavori il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone. “Il riordino del sistema camerale italiano è sottoposto attualmente ad un serrato esame da parte del governo siciliano, sia sotto l’aspetto politico che sotto quello organizzativo”. Ardizzone ha aggiunto che in Sicilia, prima di parlare di accorpamenti per le Camere di Commercio, si dovrebbero definire le aeree metropolitane, i liberi consorzi ed i nuovi assetti territoriali. Chiaramente si auspica che nell’ipotesi di riduzione degli enti camerali, Messina, potrà sempre svolgere un ruolo di primissimo piano insieme a Palermo e Catania.

Nella sala della consulta, gremita del personale in servizio e di quello in quiescenza si è aperto infine un breve, ma interessante dibattito al quale hanno preso parte Angela Cacciola e Carmelo Gatto, sindacalisti e funzionari della Camera di Commercio di Messina, che hanno commentato la legge sottolineandone le complicazioni ed i disagi di un’eventuale attuazione in Sicilia.

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