Il protocollo d’intesa tra il Comune e la cooperativa Normanna Arl, nel mirino della Cisl Funzione Pubblica

Il protocollo d’intesa tra il Comune e la cooperativa Normanna Arl, nel mirino della Cisl Funzione Pubblica

Il protocollo d’intesa tra il Comune e la cooperativa Normanna Arl, nel mirino della Cisl Funzione Pubblica

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mercoledì 04 Gennaio 2012 - 10:02

Il segretario Calogero Emanuele stigmatizza il modus operandi dell’amministrazione: “Speriamo che il Comune non paghi ulteriori contributi alla cooperativa come già accade per altri enti”

La notizia dell’affidamento di servizi riguardanti il censimento del verde e la pulizia delle aiuole nei quartieri a nove unità della Cooperativa Normanna Arl, attraverso un protocollo d‘intesa siglato con il Comune (vedi correlato) crea forti perplessità al segretario della Cisl Funzione Pubblica Calogero Emanuele. Ancor di più in vista della prospettiva di affidare alla stessa cooperativa anche la manutenzione e la pulizia dei locali dell’Ente, l’archiviazione delle pratiche, lo svecchiamento dell’archivio, e la collaborazione per i lavori d’inventariato”.
La Cisl Funzione stigmatizza il modus operandi di Palazzo Zanca che,”in difformità alle norme vigenti e in maniera semplicistica e irresponsabile, consente a cooperative di gestire lavoratori Lsu da oltre un decennio percettori di sussidio di 540 euro mensili pagato dalla Regione. Quel che è peggio – aggiunge Emanuele – è che i lavoratori pagano anche una quota in qualità di soci delle cooperative di un importo medio mensile di 25-30 euro. Contestiamo le modalità nella speranza che il Comune non paghi ulteriori contributi alla cooperativa, come avviene per altri enti perché si configurerebbe un danno erariale e patrimoniale. Infatti – sostiene Calogero Emanuele – sarebbe più opportuno applicare la normativa vigente che prevede l’utilizzo diretto dei lavoratori da parte del Comune senza alcuna intermediazione e mantenendo lo status di Lsu non contrattualizzati”.

La convenzione con la cooperativa, lo ricordiamo, prevederebbe l’utilizzo di nove unità: due operai, quattro impiegati d’ordine e tre impiegati da destinare agli interventi di pulizia di aiuole nei vari quartieri e per operazioni di censimento degli spazi a verde. “Ci piacerebbe sapere – continua ancora Emanuele – quale criterio sarà utilizzato per individuare le unità da utilizzare considerato che le cooperative in interessate vantano un organico di oltre 800 lavoratori che non sanno come e dove utilizzare”. La Cisl Fp ha posto il problema a livello regionale. Sono, infatti, moltissimi gli enti con una dichiarata carenza di personale come gli uffici giudiziari e le Aziende Sanitarie. Il sindacato ha anche presentato una denuncia alla Procura della Corte dei Conti, all’Ispettorato del Lavoro e all’Assessorato Regionale al Lavoro. “Continueremo comunque a denunciare – conclude Emanuele – perché la normativa, e il codice dei contratti pubblici previsto dalla legge 163 del 2006 parla chiaro, vieta questo ingegnoso sistema di affidamento che rischia di configurarsi come interposizione di manodopera ove le cooperative si sostituiscono e fungono da agenzie interinali. Un sistema da scardinare”.

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