NO AL G7: Assemblea pubblica a Messina. "Siamo noi il 99%"

NO AL G7: Assemblea pubblica a Messina. “Siamo noi il 99%”

NO AL G7: Assemblea pubblica a Messina. “Siamo noi il 99%”

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venerdì 10 Febbraio 2017 - 09:44

Il Comitato per il No all'evento sta organizzando una serie di incontri nel messinese. Appuntamento lunedì alle 17 nel Salone delle Bandiere del Comune.

Per una nuova agenda politica. Il Comitato NO G7 – Messina organizza un’Assemblea pubblica sui temi del “no” al vertice dei capi di Stato in programma 27 e 28 maggio a Taormina. L’appuntamento è lunedì 13 febbraio, dalle 17.30, al Salone delle Bandiere del Comune di Messina. Introducono i lavori Antonio Mazzeo e Gino Sturniolo.

“Dalla Sicilia delle strade che crollano, dell’acqua razionata ai cittadini, dei collegamenti che non esistono, è necessario che nasca un’agenda politica fondata sulla cittadinanza universale e sul riconoscimento dei diritti fondamentali (reddito, casa, mobilità) alternativa a quella dei vertici sovranazionali”, si legge in un documento del Comitato. “Il G7 è la rappresentazione della disuguaglianza globale e un momento di regolazione delle politiche neoliberiste e degli interventi di guerra globale, con le 8 persone più ricche del pianeta che possiedono le risorse di 3,6 miliardi di poveri e l’1% della popolazione mondiale che detiene la ricchezza del restante 99 per cento. Noi siamo quel 99 per cento”: da qui la necessità di un confronto pubblico per elaborare una politica alternativa.

Alternativa in una “Sicilia che ha assunto un ruolo chiave nelle strategie di guerre mondiali attraverso l’installazione a Niscemi del terminale terrestre del Muos, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate Usa. In una regione che ha il più alto tasso di disoccupazione in Europa, e che detiene l’attuale primato nell’ambito delle migrazioni, è giusto che si muova la contestazione alle sette grandi potenze. L’agenda politica del vertice di Taormina sarà infatti centrata sul Mediterraneo e sulla guerra ai migranti attraverso politiche di respingimento, che rappresentano un vero e proprio muro eretto contro chi fugge dalla fama e dalle guerre”, sottolinea il Comitato NO-G7 Messina.

4 commenti

  1. Il G-7 non delibererà certo di respingere chi viene da guerre e persecuzioni: ci sono degli accordi internazionali sul loro diritto di asilo. Invece chi soffre la fame va aiutato a rimanere dove si trova ed a svilupparsi! In Italia poi, con tutti i disoccupati che abbiamo, ne abbiamo già accolti abbastanza e non si possono creare troppi problemi al nostro paese!

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  2. Il G-7 non delibererà certo di respingere chi viene da guerre e persecuzioni: ci sono degli accordi internazionali sul loro diritto di asilo. Invece chi soffre la fame va aiutato a rimanere dove si trova ed a svilupparsi! In Italia poi, con tutti i disoccupati che abbiamo, ne abbiamo già accolti abbastanza e non si possono creare troppi problemi al nostro paese!

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  3. Il mondo ha bisogno di democrazia, pace, tolleranza.
    Non si può dire no ad un convegno internazionale dei paesi stabilmente in pace, quindi da prendere da esempio.
    Tutto il rispetto e la solidarietà per chi fugge da paesi sempre in guerra.
    Bisogna aiutare chi riesce a fuggire, allo stesso tempo dobbiamo essere coscienti che la maggior parte resta in quelle terre martoriate.
    Trovare una soluzione non credo sia semplice, eppure dobbiamo aiutare milioni di persone a trovare la pace, la fratellanza, la collaborazione per il lavoro e lo sviluppo.
    La disuguaglianza purtroppo è una conseguenza della capacità, ma opporre la forza e dire no è in partenza una soluzione perdente. Trovare la soluzione per un problema storico…non è facile.

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  4. Il mondo ha bisogno di democrazia, pace, tolleranza.
    Non si può dire no ad un convegno internazionale dei paesi stabilmente in pace, quindi da prendere da esempio.
    Tutto il rispetto e la solidarietà per chi fugge da paesi sempre in guerra.
    Bisogna aiutare chi riesce a fuggire, allo stesso tempo dobbiamo essere coscienti che la maggior parte resta in quelle terre martoriate.
    Trovare una soluzione non credo sia semplice, eppure dobbiamo aiutare milioni di persone a trovare la pace, la fratellanza, la collaborazione per il lavoro e lo sviluppo.
    La disuguaglianza purtroppo è una conseguenza della capacità, ma opporre la forza e dire no è in partenza una soluzione perdente. Trovare la soluzione per un problema storico…non è facile.

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