Mafia di Barcellona. Confisca definitiva da 32 milioni al ristoratore Mazzagatti

Mafia di Barcellona. Confisca definitiva da 32 milioni al ristoratore Mazzagatti

Marco Ipsale

Mafia di Barcellona. Confisca definitiva da 32 milioni al ristoratore Mazzagatti

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lunedì 11 Novembre 2019 - 08:36

Già nel giugno 2018 era stato emesso il decreto di sequestro preventivo, ora la confisca è definitiva. Mazzagatti è detenuto nel carcere di Viterbo in regime di 41 bis

Quattro imprese, 14 immobili, 19 terreni, molti mezzi personali ed
aziendali, vari rapporti finanziari, anche intestati a soggetti terzi individuati. Un patrimonio stimato complessivamente in 32 milioni di euro passa da oggi definitivamente nelle mani dello Stato.

L’imprenditore Pietro Nicola Mazzagatti, di Santa Lucia del Mela, era riuscito a costruirlo con l’appoggio del clan mafioso “dei barcellonesi”, comprensivo, tra l’altro, di importanti contesti imprenditoriali quali la prestigiosa struttura ricettiva e sala ricevimenti “Villa Mont Valerie” e il bar gelateria “Valerie Coffee and Pastry”, a Milazzo.

Già nel giugno 2018 era stato emesso il decreto di sequestro preventivo. Ora il provvedimento emesso dal Tribunale di Messina – Misure di Prevenzione. Le indagini erano partite su proposta del direttore della Direzione investigativa antimafia di Messina, Giuseppe Governale, e del procuratore capo della locale Direzione distrettuale antimafia, Maurizio De Lucia.

LA CARRIERA CRIMINALE DI MAZZAGATTI

Mazzagatti, detenuto nel carcere di Viterbo in regime di 41 bis, è imprenditore radicato nel barcellonese che, forte della sua organicità nel sodalizio mafioso, è riuscito nel tempo ad acquisire il monopolio delle attività di ristorazione, di somministrazione di alimenti e di catering a Santa Lucia del Mela.

La sua carriera criminale ha inizio negli anni ’90 quando, a conclusione dell’operazione “Sistema”, viene condannato per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dei titolari della società Cogemar di Barcellona Pozzo di Gotto, costretti a corrispondere il “pizzo” per i lavori di consolidamento effettuati a seguito di eventi calamitosi a Gualtieri Sicaminò.

Nell’operazione “Catering” del dicembre 2004, invece, Mazzagatti è stato condannato per la tentata estorsione ai danni di un cittadino iraniano, titolare di un’attività commerciale di tappeti persiani e di una struttura adibita a sala ricevimenti a San Pier Niceto.

Più recentemente, in “Gotha VI” – operazione che ha fatto luce su 18 omicidi consumati e 2 omicidi tentati, commessi tra i primi anni ’90 ed il 2012 -, Mazzagatti è stato colpito da ordinanza di misura cautelare personale, in quanto ritenuto direttamente coinvolto in due omicidi, quello di Fortunato Ficarra, ucciso nel luglio del 1998 all’interno del bar “Valerie” di Santa Lucia del Mela, e quello di Domenico Tramontana, boss della zona di Terme Vigliatore per conto del “clan dei barcellonesi”, ucciso nel 2001 in località Calderà di Barcellona Pozzo di Gotto. Lo scorso luglio, per i due omicidi, l’accusa ha chiesto la condanna all’ergastolo.

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