Eleonora Urzì Mondo (Messene) chiede che fine abbia fatto il progetto della piattaforma logistica, che è stato definanziato dalla giunta De Luca
“Il porto di Tremestieri ha necessità di aree per i momenti di picco, visto che dovrà gestire sia il traffico dei tir sia quello delle auto”.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto di Messina, Mario Mega, fa il punto sul nuovo porto e sul progetto per la piattaforma logistico distributiva di Tremestieri. Un progetto che in realtà è rimasto solo preliminare ed è stato definanziato dalla giunta De Luca, che ha preferito indirizzare altrove i fondi del Masterplan, tanto che “è ancora sul tavolo l’opzione zero” – dice Mega, cioè che non se ne faccia nulla.
Urzì Mondo (Messene): “Che fine ha fatto il progetto?”
La cofondatrice del laboratorio d’idee “Messene”, Eleonora Urzì Mondo, chiedeva lumi sul progetto della piattaforma. “Un’area in cui consentire un agevole stoccaggio di mezzi in sosta e la manovra di autoarticolati oltreché l’accessibilità agli spazi coperti mediante un adeguato numero di ribalte separate per merci in entrate e in uscita” con l’obiettivo di “fare sistema per la crescita armonica e competitiva del tessuto produttivo locale e della piattaforma strategica della Sicilia Orientale” e “l’ipotesi di un’area di accosto di due binari per uno sviluppo lineare di 250 metri con relativo piazzale per il carico e lo scarico merce”.
“Un’area di stoccaggio per l’agroalimentare e, specificatamente, per la catena del freddo – conclude Urzì Mondo – che avrebbe consentito a Messina di poter rivendicare il proprio senso strategico nel merito di una posizione geografica assolutamente esclusiva e vantaggiosa, con chiare ricadute occupazionali ed economiche”. Nella foto principale le tre ipotesi su 5, 15 e 35 ettari sviluppate dalla società di ingegneria “Studio Fcrr” di Messina che ha realizzato il progetto preliminare. Qui sotto, invece, i disegni progettuali.
Nuova ubicazione a Contesse?
Il progetto, comunque, è ancora in campo ma secondo Mega potrebbe essere realizzato altrove. “Servono aree per una logistica intermodale, da stradale a marittima, non solo distributiva. Ad esempio potrebbe essere utile il fascio binari della stazione di Contesse. Invece il porto di Tremestieri deve essere potenziato con piattaforme per il trasporto merci e abbiamo proposto al Comune di ragionare su una riorganizzazione diversa degli spazi, da assoggettare a studio di fattibilità, che ci impegneremmo a sviluppare per rivedere complessivamente le aree retroportuali, immaginando anche di collegarle col progetto della via del Mare. Solo una porzione di quell’area potrebbe essere destinata a deposito costiero di gnl”.
Porto di Tremestieri: uno scivolo insabbiato e lavori a rilento
Mentre si studia il futuro, il presente di Tremestieri non è roseo: ancora uno scivolo insabbiato e i lavori del nuovo porto a rilento. “Ne abbiamo discusso col commissario Santoro, che sta ponendo attenzione sul tema – dice Mega -. Ci sono ritardi oggettivi per scarsa produttività da parte dell’impresa, posso solo sperare che presto si risolva tutto e sono certo che il Comune saprà gestire l’appalto al meglio”.
Per il dragaggio, invece, “sono stati effettuati i rilievi ed i campionamenti di rito. Stiamo aspettando che si concludano le prove di laboratorio sui sedimenti prelevati, presumibilmente servirà una decina di giorni, e dopo si potrà procedere”.
