Messina Servizi e Social City. Articolo 1 insiste, la difesa di Fp Cgil

Messina Servizi e Social City. Articolo 1 insiste, la difesa di Fp Cgil

Redazione

Messina Servizi e Social City. Articolo 1 insiste, la difesa di Fp Cgil

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martedì 04 Gennaio 2022 - 09:50

Nuovo affondo di Siracusano mentre Fucile si appella alla "Gestione pubblica da tutelare"

MESSINA – Dopo due giorni di botta e risposta a distanza tra Articolo Uno, che aveva alluso alle ombre nell’operato di Messinaservizi Bene Comune e Messina Social City, e l’amministrazione che aveva replicato tramite la vicesindaca Previti, con dati sui risparmi ottenuti e l’accusa di volere un ritorno al passato degli avversari politici, non si è ancora placata la contesa verbale.

A tornare all’attacco è Domenico Siracusano, segretario provinciale di Articolo Uno, che affonda il colpo rimarcando “la solita insofferenza al dissenso” dell’amministrazione De Luca e contestando come nel merito non ci sia stato alcun chiarimento. Una chiarezza che, secondo il movimento politico, serve nell’interesse della collettività.

A ciò si aggiunge anche la voce della Fp Cgil con Francesco Fucile, segretario generale, che si unisce al dibattito sulle due partecipate del Comune di Messina, che gestiscono rifiuti e servizi sociali, rimarcando come “la gestione pubblica dei servizi, rappresenta un valore da tutelare e difendere”.

Articolo Uno: “Si risponda nel merito”

«Il fuoco di fila delle reazioni di Cateno De Luca, delle assessore e dei presidenti dei CdA dà il segno di un nervosismo evidente e non coglie il senso di una serie di richieste ed osservazioni che riteniamo legittime per una forza politica che, dall’opposizione, prova a vigilare sull’operato dell’amministrazione, unicamente nell’interesse della città. Respingiamo, quindi al mittente, ogni tentativo, con i soliti toni esacerbati, di scendere sul personale, cosa che politicamente non intendiamo assecondare. Siamo alle solite, il dissenso diventa “infamante”, “fuori dalla realtà”, “ideologico” quando invece è un contributo alla vita democratica. Rimaniamo sui punti posti e proviamo a chiarire, sperando che si risponda nel merito.

Sui numeri della differenziata l’ultimo dato di Arpa Sicilia, l’agenzia regionale a cui è demandata la certificazione, è uscito il 22 dicembre scorso e dava a Messina il 29,2% contro il 31,2% dichiarato da Messina Servizi Bene Comune. Leggiamo che l’Assessora Musolino e il Presidente Lombardo dichiarano che, nel secondo semestre del 2021, hanno raggiunto il 53%, ma facendo la media con i loro dati del primo semestre, dovremmo arrivare a poco più del 41% per l’intero anno. Prendiamo atto dei dati, attendiamo la validazione di Arpa Sicilia e la definitiva conferma del Rapporto Nazionale Ispra.

Non è questo, comunque, il punto che avevamo posto. Il Contratto di Servizio che lega MSBC al Comune di Messina, all’Allegato 3, prevede la realizzazione di “Servizi Base” tra i quali, oltre la raccolta, ci sono di ulteriori altri servizi tra i quali la spazzamento, il trasporto e la pulizia di torrenti e spiagge, per indicarne alcuni. Non si può decidere di onorare solo alcuni dei punti o di sacrificarne altri. È risibile l’accusa che ci viene rivolta di avere ipotizzato che si sarebbe dovuto disattendere un principio fissato dalle norme, cioè quello degli standard della differenziata. Abbiamo evidenziato, invece, che alcune scelte hanno determinato la sostanziale rarefazione del servizio di spazzamento ed è di fronte a tutti la condizione delle arterie cittadine.

Rispetto poi al contenimento della spesa, chiediamo ulteriori chiarimenti. Se grazie alla differenziata, i cui risultati sono ascrivibili anche all’impegno delle cittadine e dei cittadini, i costi del conferimento in discarica sono diminuiti al punto che si proclamano eclatanti riduzioni dei costi, ci domandiamo perché il valore della TARI in questi anni è sempre aumentato. Quindi, se risparmi ci sono stati, certamente non hanno avuto alcuna ripercussione sulle tasche dei contribuenti anzi, solo grazie ad una presa di posizione del Consiglio Comunale, la Tariffa sui rifiuti non si è ulteriormente accresciuta».

Messina Social City: “Mai auspicato ritorno al passato”

«Sulla Messina Social City non abbiamo mai auspicato un ritorno al passato. Chi vuole leggere in quest’ottica il nostro intervento, lo fa unicamente con una volontà strumentale. Non è in discussione la gestione pubblica dei servizi, contro ogni forma di privatizzazione, che rimane per noi un principio fondamentale. Allo stesso modo, rappresenta un valore importante la collaborazione tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore, come sancito dalla recente sentenza della Corte Costituzionale (131/2020) che ha aperto la strada ai percorsi di co-programmazione e co-progettazione tra P.A. ed E.T.S. “al di là del mero scambio utilitaristico”. Dentro questo scenario, la partecipata Messina Social City può essere uno strumento straordinario, anche perché ha acquisito professionalità nella gestione dei servizi sociali maturata negli anni. Va segnalato, inoltre, che delle 700 lavoratrici e lavoratori, oltre 200 sarebbero ancora in una condizione di precarietà.

Il problema che abbiamo posto riguarda, invece, le politiche complessive. Quali bisogni, quali risposte, quali risorse? Il dato aggregato che la vicesindaca Previti, l’assessora Calafiore e la presidente Asquini si sono affrettate a notificare non spiega nulla. Ci dicano a quali bisogni si risponde, e con quali priorità, e soprattutto quali fondi si impegnano. Sono tante le risorse extra-bilancio disponibili in relazione a linee di finanziamento e non crediamo sia “infamante” chiedere come vengono allocate. Solo così si potranno valutare contenimento dei costi ed efficacia degli interventi. Sulle politiche attive del lavoro solo una precisazione: i tirocini, ormai previsti da molte misure, non sono lavoro, ma possono essere efficaci se inseriti in un sistema integrato».

Rapporto controllati e controllori

«C’è infine un elemento che riguarda entrambe le partecipate e che da il senso di uno dei problemi di fondo di questa esperienza amministrativa: il rapporto tra controllati e controllori. Anche le risposte al nostro comunicato sono arrivate con note congiunte tra assessori e presidenti delle partecipate. Non è un problema di poco conto. L’Amministrazione Comunale dovrebbe dare gli indirizzi e controllare i risultati. Le partecipate dovrebbero, invece, eseguire i servizi. Ci pare che la commistione e la promiscuità rischi di offrire un quadro poco chiaro. Si dovrebbe, piuttosto, pensare ad un sistema di controllo che coinvolga pienamente i Dipartimenti Comunali, che elabori indicatori di verifica di processo e di risultato per una valutazione trasparente delle risorse impiegate e del raggiungimento degli obiettivi».

Fp Cgil: “Gestione pubblica valore assoluto ed indiscutibile”

«Il dibattito che in questi giorni di inizio d’anno sta animando la discussione cittadina, mi spinge ad intervenire per chiarire una questione su tutte le altre: la gestione pubblica dei servizi resi da Messinaservizi Bene Comune e Messina Social City rimane un valore assoluto ed indiscutibile per cui la Fp Cgil si batte da sempre e continuerà a battersi». A dirlo è il segretario generale della Fp Cgil, Francesco Fucile, che interviene per chiarire come il mantenimento della gestione pubblica dei servizi essenziali quali, servizi sociali (unico verbale del Salva Messina che abbiamo sottoscritto) e raccolta rifiuti, costituisce un punto che non può essere messo in dubbio, per le molteplici ricadute positive che ciò determina, sia sul fronte della qualità delle prestazioni rese, sia su quello delle politiche occupazionali.

Il segretario generale della Fp Cgil, Francesco Fucile

«In entrambi i casi – afferma il segretario Fucile -, si parla di aziende che hanno assorbito un elevato numero di dipendenti, e come Fp Cgil, auspichiamo, che per quelli a tempo determinato possa finalmente prospettarsi un percorso di stabilizzazione e quindi di certezza per il futuro. Per questo obiettivo ci stiamo battendo e continueremo a batterci fin quando il risultato non sarà raggiunto». Rispetto ai risultati raggiunti, e dunque anche della percezione che i cittadini hanno dei servizi resi, «è evidente come, ad esempio nel settore della raccolta rifiuti, sono state toccate significative percentuali di raccolta differenziata che hanno consentito di rispettare gli obiettivi di legge e anche di raggiungere un discreto livello complessivo di risultati, nonostante l’inciviltà di molti e con grande sacrificio dei lavoratori impegnati.

Sul fronte dei servizi sociali, sebbene siano ancora tante le questioni da chiarire ed affrontare in termini di gestione pratica dei servizi e soprattutto di organizzazione del lavoro, la creazione di un’azienda speciale come la Messina Social City, ha consentito di mettere fine a quel meccanismo, spesso, purtroppo, distorto, tra il sistema politico e il sistema cooperativistico, che negli anni ha creato enormi difficoltà sia in termini di occupazione, sia in termini di qualità dei servizi resi. Ciò non significa, però, – conclude Fucile -, anche alla luce dei contenuti della riforma del Terzo Settore, che pone al centro i meccanismi della co-progettazione e co-programmazione tra Pubblica Amministrazione ed enti del Terzo Settore, che non possa generarsi un meccanismo fruttuoso che consenta un ulteriore miglioramento dei servizi, diversificando l’offerta e rispondendo anche ai contenuti del nuovo Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023».

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