Detriti e blocchi di cemento incombono sulle abitazioni, poco lontano dal ponte crollato sulla nazionale. Residenti abbandonati a loro stessi
Messina – Non c’è un solo cedimento a Santo Saba a isolare i villaggi della zona nord del messinese, oggi tagliata in due dopo la chiusura della Ss 113, crollata all’altezza del ponte. Sotto la pioggia di domenica 2 febbraio scorso un intero costone è rovinato dalla nazionale alle abitazioni sottostanti, poco più avanti in direzione Messina, dello smottamento che ha portato alla chiusura della Nazionale. La frana si è staccata all’altezza del tabacchino punto di riferimento della zona ed ora incombe sul complesso Seaside.
Gli abitanti e la proprietà del complesso osservano ora con preoccupazione i detriti e i massi che si vedono penzolare lungo la collina, al momento sorretti soltanto da qualche ramo e albero, che sembrano voler venire giù da un momento all’altro. La paura di chi abita a Santo Saba è per le nuove piogge, che da oggi si annunciano abbondanti anche per più giorni.
Gli abitanti: “Nessuna indicazione, noi abbandonati”
La segnalazione è partita immediatamente da quel 2 febbraio e i sopralluoghi delle autorità si sono moltiplicati. “Abbiamo avvisato l’Anas, i carabinieri di Castanea, I Vigili del Fuoco e l’assessore Minutoli. Sappiamo che i Vigili del fuoco hanno relazionato alla Prefettura, Anas ha ripulito la strada a monte poi se n’è andata senza muovere un solo sasso del crollo che ci sta scivolando addosso. Dalla Protezione civile neppure una parola. Non ci sono state indicazioni, se non quelle bonarie dalle forze dell’Ordine di abbandonare il complesso. Non sappiamo come comportarci e abbiamo soltanto tanta paura”, racconta la signora Mirella, proprietaria di uno degli appartamenti del complesso. “Guardiamo quei detriti, il costone che sembra dare segni di nuovi cedimenti, osserviamo il cielo che si fa grigio e la paura diventa terrore”.
Immagini di un film da paura
La situazione di Santo Saba descritta dalla signora Mirella è ben visibile dalle foto, che immortalano anche un’altra abitazione proprio accanto al complesso Seaside dove il blocco di cemento, che non ha trovato alberi sulla strada della frana, è finito proprio dentro casa.

Nel villaggio rivierasco della zona nord la preoccupazione tra i residenti aumenta e la chiusura della Ss 113 non basta agli abitanti, come evidenzia il IV quartiere. Dopo la chiusura da parte di Anas e il corto circuito istituzionale col Comune, il sindaco di Messina Federico Basile ha chiesto un tavolo tecnico al Prefetto.



Devo dedurne che i carichi d’acqua non sono piu’ come 40 anni fa. Mettiamoci anche uno sviluppo edilizio accentuato …… in assenza di un oculato sistema di regimentazione delle acque (nere o bianche che siano) …..
Ma ascoltare il consiglio bonario di abbandonare il complesso ?
Almeno fino a quando non verrà messo in sicurezza il tratto di strada.