Messina. Tassa rifiuti, Fusco (M5S): "Il Comune non riesce a incassare 132 milioni"

Messina. Tassa rifiuti, Fusco (M5S): “Il Comune non riesce a incassare 132 milioni”

Redazione

Messina. Tassa rifiuti, Fusco (M5S): “Il Comune non riesce a incassare 132 milioni”

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martedì 08 Settembre 2020 - 14:31

Il consigliere comunale: "Bocciato in Aula il mio emendamento per rendere applicabili, il prima possibile, le misure previste dall'articolo 33 del nuovo regolamento Tari"

MESSINA. “Volevamo migliorare la proposta di regolamento sulla Tassa Rifiuti utilizzando gli strumenti preventivi messi in atto dal legislatore nazionale per sostenere il contrasto all’evasione. Tuttavia, ancora una volta, il Consiglio comunale non ha voluto affrontare uno dei principali problemi del nostro ente, adeguandosi alla proposta presentata dall’Amministrazione di rinviare l’adozione di misure di contrasto all’evasione”. Così, in una nota, i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle commentano la bocciatura dell’emendamento presentato da Giuseppe Fusco nel corso della seduta in Aula di ieri.

“Al fine di adottare misure preventive al contrasto dell’evasione dei tributi locali – spiega Fusco – il Decreto Crescita ha posto una norma (articolo 15 ter) che consente agli enti locali di disciplinare tramite apposito regolamento di non rilasciare, rinnovare o addirittura di revocare le licenze, autorizzazioni, concessioni e dei relativi rinnovi concernenti attività commerciali o produttive qualora i soggetti richiedenti non siano in regola con il pagamento dei tributi locali. Il legislatore ha così inteso fornire una base legislativa solida a tutti quegli enti che volessero adottare misure preventive volte a stimolare il pagamento dei tributi. Si tratta quindi di una previsione regolamentare facoltativa e non necessaria che può essere modellata sulla base delle specifiche politiche, ma che diventa un percorso obbligato per gli enti che come il Comune di Messina si trovano in situazione di pre-dissesto finanziario per il quale è stato presentato apposito piano di riequilibrio”.

“L’evasione tributaria nel Comune di Messina – prosegue Fusco – ha raggiunto una situazione non più tollerabile e lo strumento proposto tendeva ad adottare in tempi brevi le misure preventive per sostenere il contrasto all’evasione di questo tributo. Ciò in considerazione della scarsa capacità di riscossione dei tributi comunali da parte dell’Amministrazione targata Cateno De Luca, certificata dal Collegio dei Revisori dei Conti, che quantifica i residui attivi della Tarsu-Tares-Tari pari a 132 milioni di euro. Per dirla con le stesse parole dell’Organo di Revisione, insomma, questo sindaco non riesce ad incassare 3 anni di Tari e ciò, certamente, non garantisce il rispetto del piano di riequilibrio presentato”.

“Auspicando una inversione di rotta nella lotta all’evasione dei tributi comunali – commenta ancora Fusco – ho invitato l’Amministrazione, peraltro assente nel dibattito consiliare, a rendere applicabili, il prima possibile, le misure previste dall’articolo 33 del nuovo regolamento Tari (misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione) in considerazione del fatto che senza una concreta lotta all’evasione dei tributi tutte le misure messe in atto per uscire dalla situazione di predissesto sono monche”.

“Questa amministrazione – conclude l’esponente pentastellato – ha dimostrato un solo metodo finalizzato all’adozione di misure preventive di contrasto all’evasione: assentandosi e rinviando (per ovvie ragioni di consenso elettorale) l’argomento nel tempo. Tutto ciò grazie alla maggioranza trasversale che supporta acriticamente l’operato di questo sindaco”.

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