Santa Lucia del Mela.Presentato il progetto “1.000 Tetti Fotovoltaici”

Santa Lucia del Mela.Presentato il progetto “1.000 Tetti Fotovoltaici”

Santa Lucia del Mela.Presentato il progetto “1.000 Tetti Fotovoltaici”

venerdì 19 Febbraio 2010 - 10:24

Se il sole fa risparmiare perché non provare?

Di fronte ad una platea che annoverava parecchi sindaci ed amministratori dei Comuni di gran parte della fascia tirrenica messinese, si è tenuto, presso il palazzo socioculturale del Comune di Santa Lucia del Mela, l’incontro di presentazione del progetto nazionale “1.000 Tetti Fotovoltaici”, che vede coinvolti i Comuni che vanno da Villafranca a San Filippo del Mela.

Il progetto è stato presentato, dopo la breve introduzione del sindaco di Santa Lucia del Mela, Nino Campo, da Andrea Corcontento, vicepresidente del Consorzio nazionale Abn, che promuove e finanzia il progetto su scala nazionale.

Il Consorzio ha sede a Perugia e riunisce circa 40 cooperative in tutta Italia, per un totale di circa 9mila lavoratori, dei quali circa 2mila sono soggetti che hanno difficoltà a inserirsi o ricollocarsi nel mondo del lavoro, per ragioni congiunturali o personali.

Soggetto accreditato anche presso l’Autorità per l’Energia elettrica ed il Gas e già molto attivo soprattutto in alcuni territori del nostro Paese, (ad esempio in Umbria e in Calabria, ma anche in molte province siciliane), il Consorzio Abn si è molto impegnato nel settore delle energie rinnovabili, sviluppando in particolare l’idea di costruire degli impianti fotovoltaici direttamente per la cittadinanza, della potenza di 3 kw ciascuno. Un impianto di questo tipo produce alle nostre latitudini circa 4.500 kwh annui: ben oltre il fabbisogno di una famiglia media (cioè di 4 persone). Chi aderirà all’iniziativa potrà pressoché azzerare, dunque, l’importo delle bollette elettriche.

Complice l’elevato irraggiamento solare per grande parte dell’anno, tipico del nostro territorio, dunque, sul tetto di casa potrebbe essere impiantata, con costi irrisori, una vera e propria mini-centrale di energia elettrica, il cui impatto sarebbe benefico da tre punti di vista: intanto da quello ambientale, visto che l’energia solare pulita per antonomasia; poi da quello socioeconomico, per l’inevitabile abbattimento, se non azzeramento, dei costi della bolletta dell’energia elettrica; ed infine da quello prettamente socio lavorativo, per il connesso incremento dell’occupazione che un’iniziativa del genere tende a produrre sul territorio.

Il progetto “1.000 Tetti Fotovoltaici”, nel concreto, funziona attraverso dei bandi emessi dai Comuni, che daranno la possibilità, per famiglie e soggetti giuridici privati (cioè attività di piccole dimensioni e condomìni) di candidarsi a realizzare, purché sussistano alcuni requisiti (come la regolarità urbanistica dell’immobile o un’ottimale esposizione di esso), circa 300 tetti fotovoltaici nel territorio interessato, nel corso del 2010.

I costi sono, appunto, esigui: si tratta solo di poche centinaia di euro per l’avvio dell’istruttoria, successiva alla selezione. Quanto ai tempi di realizzazione dell’impianto, si tratta di un periodo non superiore ad una sessantina di giorni.

Il Consorzio Abn si occuperà, inoltre, economicamente e materialmente, non solo della fornitura e dell’installazione dell’impianto, ma anche della sua manutenzione e della gestione dei rapporti con il GSE. E tutto questo per vent’anni, durante i quali l’impianto sarà assicurato da eventuali furti ma anche da danni derivanti da agenti atmosferici o dalla normale usura. Al termine dei vent’anni, poi, tramite una cifra simbolica di 100 euro, la proprietà dell’impianto passerà all’utente. In caso si preferisca “rottamarlo”, invece, sarà lo stesso Consorzio che si incaricherà dell’eventuale smaltimento dell’impianto stesso.

“Si attendono dunque i bandi per dare il via alla selezione dei beneficiari dell’impianto fotovoltaico domestico- come chiarito da Corcontento- su sollecitazione dei tanti amministratori presenti all’incontro e palesemente interessati all’iniziativa. Adesso la palla passa quindi ai Comuni, perché si concretizzi un’opportunità inedita e certamente interessante per uno sviluppo innovativo delle risorse ambientali del territorio tirrenico messinese”.

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