"Questo Bilancio non s'ha da trattare" e in Consiglio scoppia il caos

“Questo Bilancio non s’ha da trattare” e in Consiglio scoppia il caos

Salvatore Famularo

“Questo Bilancio non s’ha da trattare” e in Consiglio scoppia il caos

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venerdì 05 Febbraio 2016 - 17:08

Il Documento contabile del Comune commissariato per inadempienza della Giunta lo scorso novembre. Dopo quasi tre mesi dalla sua nomina, il Commissario ad Acta invita il Presidente del Consiglio comunale a ritirare l'argomento e lo diffida dal trattarlo. Il Rimpallo di responsabilità tra Presidente, Commissario e Uffici. Il Sindaco lascia l'aula replicando duramente al capo dell'assise.

Non c’è pace per l’amministrazione comunale amastratina, guidata dal sindaco Liborio Porracciolo, al centro della bufera politica legata alla mancata adozione del documento economico finanziario del Comune, per cui l’esecutivo è stato commissariato lo scorso mese di novembre 2015.

Nella seduta consiliare di giovedì, 4 febbraio scorso, con all’ordine del giorno il Bilancio di previsione 2015, il punto relativo al documento contabile è stato ritirato dallo stesso presidente dell’assise cittadina, Felice Testagrossa, su “invito – diffida” del Commissario ad Acta, dott. Domenico Mastrolembo, dopo il deposito nella Segreteria del Comune e poco tempo prima dell'adunanza.

Detta così la cosa sembra incomprensibile, e di fatto lo sarebbe se non fosse che – secondo quanto emerso dalla discussione in aula – il documento sarebbe arrivato sul tavolo del Consiglio comunale di Mistretta con i pareri sfavorevoli del Segretario, del Responsabile dell’Ufficio finanziario e del Revisore unico dei Conti, per cui il Commissario ha ritenuto di inibire la trattazione dell’argomento al civico consesso.

Alla base di tutto ciò ci sarebbe il non completo adempimento degli atti propedeutici alla formulazione dello schema di Bilancio, ragion per cui gli Uffici comunali preposti non hanno dato i pareri positivi dichiarandolo – sempre secondo quanto emerso dall’aula – “non esaminabile”.

Il Presidente del Consiglio Felice Testagrossa, dal canto suo ha fatto rilevare al Commissario come la diffida, comunicata al Presidente e ai consiglieri, sia stata tardiva ed impropria; l’azione esautorante della diffida ha pregiudicato e mortificato l’autonomia propria del Consiglio Comunale. “Mi chiedo – s’interroga Testagrossa – come sia possibile che alla giunta sia stata data la possibilità di determinarsi su un atto, ritenuto non approvabile, e al consiglio no? ».

La seduta di Consiglio ha acquisito toni molto accesi. Non sono mancate, infatti le accuse da entrambi gli schieramenti: da una parte il gruppo di governo “Cambiare Mistretta” (minoranza consiliare) e dall’altra l’opposizione “Sosteniamo Mistretta” (maggioranza consiliare).

Il sindaco Porracciolo, indignato per le accuse e le insinuazioni rivolte al Commissario, dagli scranni del’opposizione, definite “gravi e pretestuose”, abbandonando l’aula avrebbe minacciato di non partecipare più ai lavori consiliari tuonando contro il Presidente del consiglio comunale Testagrossa per i modi faziosi con cui gestisce i lavori in aula.

I lavori consiliari, che si sono protratti fino alle prime ore di oggi, non hanno sortito nulla positivo per le sorti del Bilancio la cui non adozione lascia il Comune e tutta la Città nel caos e per questo Testagrossa e compagni nei giorni scorsi avevano chiesto le dimissioni del Sindaco. (Salvatore Famularo)

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