Ponte. "Dalla Corte dei conti una pietra tombale sul progetto attuale"

Ponte. “Dalla Corte dei conti una pietra tombale sul progetto attuale”

Marco Olivieri

Ponte. “Dalla Corte dei conti una pietra tombale sul progetto attuale”

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giovedì 20 Novembre 2025 - 10:00

L'analisi del giurista Nicola Bozzo: "Viene messo in discussione il rapporto tra Stato e Stretto di Messina. E la registrazione con riserva non convince"

Una decisione che mette in discussione il rapporto convenzionale tra Stato e società Stretto di Messina. E con future nubi fosche sull’eventuale registrazione con riserva. La notizia sul progetto ponte dello Stretto è del 18 novembre. La Corte dei conti non ha concesso il visto di legittimità al terzo atto aggiuntivo della convenzione tra il ministero dei Trasporti e delle Insfrastrutture (Mit) e la Stretto di Messina Spa. La deliberazione è della sezione centrale di controllo di legittimità della Corte, che ha un mese per depositare i motivi. Si tratta di un nuovo stop, dopo il mancato visto di legittimità della delibera del Cipess di fine ottobre. Così, con il giurista Nicola Bozzo, proviamo ancora una volta ad analizzare la situazione: “In questo momento non si conoscono le motivazioni ma si tratta di un atto autonomo rispetto alla delibera Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Qui la questione riguarda la convenzione tra il Mit (ministero delle Infrastrutture e dei trasporti) e la società Stretto di Messina e i profili relativi a questo rapporto”.

Continua Bozzo: “Ipotizzo che si saranno mossi rilievi, ad esempio, sul fatto che il ponte, attraverso la concessione, non si autososteneva economicamente. E con la necessità di ulteriori contributi pubblici per reggere la sostenibilità finanziaria. Va ricordato che una concessione, anche pubblica, deve sostenersi attraverso la gestione del servizio. Inoltre, la Corte dei conti aveva già lamentato il fatto che il governo avesse mandato, contestualmente, al registro degli stessi magistrati contabili sia la delibera Cipess, sia il decreto che recepiva questa convenzione. Ed è stato osservato che prima andava mandato il decreto. E poi la delibera Cipess. Una contestualità impropria lamentata dalla Corte dei conti. Ma non è questa la ragione principale della bocciatura”.

“La decisione della Corte dei conti blocca il rapporto convenzionale tra Stato e società dello Stretto”

Perché è importante questa decisione? Risponde sempre l’avvocato Bozzo: “Lede e blocca il rapporto convenzionale tra Stato e società dello Stretto. Va a mettere in discussione la configurazione della società Stretto di Messina come concessionario pubblico, compresa l’assunzione del rischio di gestione e l’autofinanziamento della gestione dell’opera in prospettiva (aspetto sviscerato da Bozzo su Tempostretto, facendo l’esempio delle concessioni autostradali, n.d.r.). Il bilancio è considerato un bene pubblico”.

“La registrazione con riserva della delibera Cipess non convince come soluzione”

Che cosa accadrà adesso? In base a una norma, il Consiglio dei ministri può presentare una nuova richiesta motivata alla Corte dei Conti. E, perdurando le riserve da parte dei magistrati contabili, la Corte può apporre un “visto con riserva” al provvedimento. Il tutto grazie a un decreto regio d’epoca fascista: l’articolo 25 del Testo unico 1214 del 1934. Osserva il giurista messinese: “Questa norma è un relitto del regime fascista ma la registrazione con riserva c’era già nell’Ottocento, introdotta da Cavour. Ma il punto focale è che, con il nuovo ordinamento costituzionale e in relazione al ruolo della Corte dei conti, riconosciuto dalla giurisprudenza da quarant’anni, si tratta di una magistratura. Un soggetto autonomo e indipendente che esercita prerogative da giudici. Quindi l’idea vecchia, ripresa dal fascismo, che la Corte dei conti, in sede di controllo, sia una sorta di organo ausiliario, come consulente del governo, è venuta meno con la Costituzione. La Corte dei conti è un’autorità nel campo della magistratura, indipendente e con prerogative costituzionali. Di conseguenza, l’idea di una registrazione con riserva lederebbe questa indipendenza, mettendo in dubbio la sentenza”.

Possibile incostituzionalità, nubi fosche sul ponte

Aggiunge Bozzo: “I casi precedenti di registrazione con riserva appaiono non di particolare rilievo. Nel ’97, con il governo Prodi, venne usata in occasione di concessioni autostradali. Ma era un caso diverso. Tuttavia, il profilo di incostituzionalità della registrazione con riserva può essere sollevato dalla stessa Corte dei conti nel momento in cui riproporranno, con nuovi argomenti, la delibera Cipess. Secondo me c’è un profilo di incostituzionalità, nell’istituto della registrazione con riserva, alla luce del nuovo ordinamento costituzionale. E di come si è andata definendo la posizione autonoma e indipendente della Corte dei conti. Tra l’altro, dovrebbero doppiare le registrazioni con riserva: dalla delibera Cipess alla convenzione fra Mit e società dello Stretto. Si tratta di uno strumento eccezionale e che qui sarebbe usato ordinariamente su due ipotesi. Questo rende cadaverico il progetto del ponte”.

“Pura forza ma senza validità”

E ancora: “In più, la legge dice che se un atto è approvato in sede preventiva dalla Corte dei conti, si presume che gli operatori siano in buona fede. Ma, venendo meno la registrazione normale legittima, questa congruità all’atto viene meno. E quindi chi governa è esposto a una responsabilità contabile erariale perché non c’è un’adeguata copertura della presunzione di legittimità che l’ordinamento assegna alla registrazione con riserva. Si tratta di un atto efficace ma non valido legalmente. Sarebbe pura forza, in sostanza”.

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5 commenti

  1. Marcus Tullius Cicero 20 Novembre 2025 15:22

    Dura lex sed Lex.
    Intanto si pensi a migliorare strade, autostrade e ferrovie

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  2. Sarebbe bello se si mettesse una pietra tombale sul progetto. Dico tombale pensando a tutti coloro che da decenni con la spada di Damocle degli espropri non hanno certezza del valore degli immobili e delle reali possibilità di poter fare operazioni immobiliari di smobilizzo o altro Sembra nulla rispetto al paventato danno ambientale ma ricordiamoci anche di tanti che da anni vivono in quella incertezza

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  3. Recte scripsisti, dilecte Marce

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  4. Quando il titolo, il taglio e le omissioni valgono più dei fatti, non è cronaca: è la linea editoriale di Olivieri che fa leva sulla scarsa preparazione di molti lettori per orientarne il giudizio.
    Intelligenti pauca.

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  5. Quasi tutte queste cavillose esternazioni di Bozzo sono infondate e tentano di supportare la linea editoriale *no ponte” di “tempostretto” nemica dei siciliani.

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