Reggio. 'Ndrangheta: operazione "Hermano", 19 misure cautelari per traffico di droga

Reggio. ‘Ndrangheta: operazione “Hermano”, 19 misure cautelari per traffico di droga

Dario Rondinella

Reggio. ‘Ndrangheta: operazione “Hermano”, 19 misure cautelari per traffico di droga

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martedì 28 Giugno 2022 - 08:17

La droga, secondo gli inquirenti, veniva acquistata in Sud America, transitava in Spagna e veniva poi rivenduta su tutto il territorio nazionale

REGGIO CALABRIA – Questa mattina 19 persone sono state tratte in arresto accusate di aver fatto parte di un’articolata organizzazione, capace di gestire un fiorente traffico di stupefacente. La droga, acquistata in Sud America, transitava in Spagna e veniva poi rivenduta su tutto il territorio nazionale. Il blitz, da parte dei carabinieri è scattato nelle province di Reggio Calabria, Milano, Parma, Verona e Vicenza.

L’operazione, convenzionalmente denominata “Hermano” – “Fratello” in lingua spagnola, evidenzia
come gli arrestati erano soliti chiamarsi fra loro
, giunge ad esito di una complessa attività d’indagine condotta dai militari della Compagnia di Taurianova. In particolare, le investigazioni sono state avviate a seguito dell’arresto, nel dicembre 2017, di un soggetto originario di Polistena, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti: durante un controllo di polizia, vennero rinvenuti, occultati a bordo dell’autovettura condotta dall’uomo 4 kg di infiorescenze di cannabis essiccate.

Fondamentale si è rilevata, a partire da questo evento, la ricostruzione della filiera dello stupefacente avviata dai militari dell’Arma che, a partire da quel sequestro, ha permesso di ricostruire l’esistenza di una consorteria criminale ben organizzata, capace di gestire traffici illecito di marijuana, hashish e cocaina. Gli esiti emersi dalle indagini condotte, hanno permesso infine di raccogliere gravi indizi di reità nei confronti degli odierni indagati e, sulla base anche dell’ipotesi d’accusa accolta dal Gip, di ricostruirne il “modus operandi”.

I medesimi, grazie a fonti di approvvigionamento sul territorio nazionale e all’estero, provvedevano a importare in Italia ingenti partite di droga. Il narcotico veniva poi trasportato, anche a mezzo di veicoli con “scomparti segreti”, nelle principali città italiane, fra cui Milano e Roma, dove veniva poi suddiviso in dosi e smerciato.

Numerosi sono stati i recuperi di sostanza stupefacente avvenuti nel corso dell’attività, tra cui è annoverato il rinvenimento di una vasta piantagione di canapa indiana, in una impervia zona di montagna del comune di Oppido Mamertina. Infine, in ordine all’aggravante della natura transnazionale del traffico di stupefacenti, secondo la prospettazione accusatoria, gli arrestati avrebbero goduto di rapporti privilegiati con produttori peruviani di cocaina, grazie ai quali erano in grado di acquistare partite di
droga a prezzi concorrenziali.

Allo scopo di sviare i controlli delle Forze dell’Ordine o i controlli di sicurezza in aeroporto, lo stupefacente veniva poi trasportato in forma liquida, chimicamente intrisa nelle fibre di valigie o altri contenitori, come riscontrato in occasione di un rinvenimento eseguito a Biella, dove i carabinieri hanno sequestrato 250 grammi di cocaina trasportata in un trolley adottando questa modalità, unitamente a due bidoni con all’interno del solvente che, con ogni probabilità, sarebbe poi servito al processo inverso di estrazione della sostanza. Il quadro indiziario, rassegnato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha permesso quindi di raccogliere un dettagliato scenario probatorio e di identificare con qualificata probabilità i responsabili negli odierni destinatari della misura cautelare.

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