Milazzo, No al referendum sul CSS. Il consigliere Cocuzza chiede di ripensarci

Milazzo, No al referendum sul CSS. Il consigliere Cocuzza chiede di ripensarci

Salvatore Di Trapani

Milazzo, No al referendum sul CSS. Il consigliere Cocuzza chiede di ripensarci

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lunedì 02 Novembre 2015 - 01:48

Formica dice no al referendum sul CSS ma c’è già chi chiede di ripensarci. Dopo i movimenti ambientalisti che hanno fortemente criticato la scelta del primo cittadino, giustificata dalla possibilità di una frattura interna, arriva anche il consigliere Valentina Cocuzza.

Un referendum sul CSS porterebbe ad una frattura interna e ad una delegittimazione delle decisioni già prese dall’amministrazione. E’ quanto dichiara il sindaco Giovanni Formica, ma ad essere in disaccordo sono in molti. Dopo le dichiarazioni del comitato “No inceneritore del Mela” che avevano definito la giustificazione del primo cittadino un “polpettone avvelenato” arriva adesso la lettera aperta inviata dal consigliere Valentina Cocuzza.

“Vorrei che Milazzo partecipasse al referendum contro il CSS –si legge nella lettera del consigliere Cocuzza- La posizione antireferendaria del sindaco necessita di argomentazioni diverse da quelle esplicitate. Dagli organi di stampa ho appreso i motivi che giustificano la sua contrarietà: la convinzione di una modesta partecipazione al voto referendario e la delegittimazione ,in caso di voto favorevole al CSS, dei pareri espressi in sede di consiglio comunale. Comunali. Mi permetto considerazioni –prosegue- il Governo Regionale in carica è frutto di un astensionismo mai registrato in Sicilia, nonostante ciò è legittimo. Il parere dei cittadini in democrazia è fondamentale. Il Sindaco ed il Consiglio Comunale sono eletti dal popolo sovrano. Il Sindaco ed il Consiglio Comunale rispondere solo ai cittadini. Ritenere che un voto referendario metta in conflitto Cittadini, Sindaci ed Organi collegiali, mi sembra una giustificazione troppo semplicistica. Le giustificazioni addotte per giustificare il dissenso al referendario mi sembrano forse più dettate dall’appartenenza politica del sindaco più che da una sua precisa volontà. Il sindaco –conclude- si sarebbe dovuto fare promotore di una sintesi condivisa con tutti gli altri Comuni che hanno deliberato la contrarietà al CSS e redigere un documento che dia forza alla già manifestata volontà popolare. La decisione spetta al Governo centrale, il referendum non ė vincolante ma permette ai cittadini di esprimere la loro opinione. Opinione che può essere anche ignorata dal Governo e dalla Politica, ma che tuttavia è sbagliato non volere permettere”.

Il No al referendum continua a scatenare polemiche, dunque e le motivazioni del sindaco continuano a sembrare poco chiare. Formica scenderà nuovamente in campo per dire la sua, in difesa delle proprie scelte, o deciderà di rivedere la propria posizione?

Salvatore Di Trapani

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