"Saggio Compagno", arrestati in 8 per scontare residui di pena

“Saggio Compagno”, arrestati in 8 per scontare residui di pena

Redazione

“Saggio Compagno”, arrestati in 8 per scontare residui di pena

giovedì 27 Gennaio 2022 - 08:55

Il processo intentato contro le 'ndrine egemoni a Cinquefrondi e Anoia è ormai giunto al termine del suo iter: le condanne sono diventate irrevocabili

REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione all’ordine per la carcerazione disposto dalla Procura generale nei confronti di otto soggetti, imputati nell’operazione “Saggio Compagno”.

“Saggio Compagno”, l’esito processuale definitivo

L’attività d’indagine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, aveva condotto all’esecuzione di tre provvedimenti restrittivi nei confronti complessivamente di 84 soggetti, permettendo di documentare come i vertici delle famiglie Foriglio, Petullà e Ladini fossero riuscite nel tempo, grazie alla forza di intimidazione scaturita dal vincolo associativo e dalle conseguenti condizioni di assoggettamento e omertà, ad imporre il loro volere sul territorio dei comuni di Cinquefrondi e Anoia, assicurandosi anche il controllo del fiorente settore degli appalti boschivi e di ogni attività ad esso strumentale. Gli arrestati, riconosciuti colpevoli con condanna definitiva del reato di associazione di tipo mafioso (o comunque di reati aggravati dal metodo mafioso), escluso il periodo di reclusione già scontato nel corso del giudizio, sono stati condannati a pene comprese da uno a sei anni.

I singoli residui di pena

In particolare, Raffaele Petullà., ritenuto colpevole dei reati di estorsione commessa avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416bis e di furto aggravato, è stato condannato alla reclusione a sei anni e quattro mesi, di cui dovrà scontare i rimanenti due. Saverio Napoli, condannato a otto anni e otto mesi di reclusione perché ritenuto componente attivo del “locale” di Cinquefrondi, dovrà adesso scontare in carcere i due anni restanti.
Cinque anni e quattro mesi di reclusione, invece, per Michele Ierace, altro appartenente alla cosca disarticolata, essendo stato condannato in Appello a dieci anni e otto mesi. Anche per Antonio Petullà non sono servite le rimostranze della difesa, che ritenuto colpevole di appartenere all’associazione di tipo mafioso, dovrà ora scontare una pena di sei anni e due mesi.
Quanto a Rocco Foriglio, il ricalcolo della pena effettuato dalla Procura Generale, ha comportato l’applicazione della reclusione per dieci mesi. Reclusione ad anni nove e mesi uno per Nicodemo Lamari, che dovrà adesso scontare i restanti tre anni. Pena minore, invece, per Rocco Varacalli: riconosciuto colpevole dei reati aggravati dal metodo mafioso, di detenzione di armi da guerra e spaccio di sostanze stupefacenti, dovrà adesso scontare una reclusione per i restanti undici mesi, avendo già scontato buona parte dei cinque anni di pena stabiliti dai giudici dell’Appello. Da ultimo, per Bruzzese Antonella, un residuo di pena pari ad anni cinque e mesi sei.

Libertà vigilata e interdizione dai pubblici uffici

Oltre alle pene detentive, per i condannati è altresì stata disposta la misura di sicurezza della libertà vigilata, nonché la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici e la revoca delle prestazioni previdenziali; provvedimenti di condanna che, unitamente a quelli già eseguiti dai carabinieri lo scorso novembre 2021 nei confronti di ulteriori 5 condannati, hanno portato alla conclusione dell’iter giudiziario relativamente all’ Operazione “Saggio Compagno”.

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