Salina, Leni vince la "battaglia dei rifiuti" con Malfa

Salina, Leni vince la “battaglia dei rifiuti” con Malfa

Alessandra Serio

Salina, Leni vince la “battaglia dei rifiuti” con Malfa

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lunedì 28 Febbraio 2022 - 07:16

Il Cga da ragione al comune di Leni: è legittimo il divieto di transito dei mezzi della spazzatura provenienti da Malfa

Va al comune di Leni il round finale della “battaglia dei rifiuti” con Malfa, scoppiata quando Malfa ha cominciato a passare con i propri mezzi dal sito di trasferenza di Timpone Madonna-Valdichiesa, di Leni, per entrare nel proprio sito, a cui manca una via d’accesso adeguata ai mezzi. Il primo cittadino di Malfa, Clara Rametta, faceva leva su una presunta servitù di passaggio. L’omologo di Leni, Giacomo Montecristo, non era affatto d’accordo ed ha emanato una ordinanza di divieto di transito.

La lite è andata avanti a colpi di ricorsi davanti ai giudici amministrativi. Adesso la battaglia sembra aggiudicata in via definitiva, perché il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha accolto la tesi dell’avvocato Claudio Rugolo, che assiste il Comune di Leni, e dichiarato inammissibile il ricorso del Comune di Malfa, patrocinato dall’avvocato Rosario Venuto.

Già il Tar, dopo aver concesso una sospensiva del divieto di transito, aveva rigettato nel merito il ricorso del Comune di Malfa. Leni aveva quindi comunicato al municipio “gemello” di adeguare la propria area rifiuti, ripristinando in pieno il divieto di transito. Ancora una volta, però, Malfa ha chiesto alla giustizia amministrativa di intervenire, ma per il CGA l’azione del comune di Leni è pienamente legittima.

Da tempo il passaggio dei mezzi dei rifiuti per il sito di Valdichiesa creava problemi, al comune di Leni. Problemi acuiti quando la Procura di Barcellona ha sequestrato le aree, coi cassoni che attendono di essere caricati in nave per poi andare allo smaltimento, di tutta l’isola di Salina. Leni ha chiesto ed ottenuto il dissequestro del proprio sito di Valdichiesa impegnandosi ad adeguare l’area, e per farlo ha dovuto “liberarla” definitivamente dal passaggio dei mezzi provenienti da Malfa. Una decisione contro cui ha provato a reagire il comune di Malfa, che non ha ancora realizzato la propria via d’accesso al proprio sito di trasferenza.

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