No al dissesto nonostante la diffida. La Corte dei Conti convoca il sindaco

No al dissesto nonostante la diffida. La Corte dei Conti convoca il sindaco

Giusy Briguglio

No al dissesto nonostante la diffida. La Corte dei Conti convoca il sindaco

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martedì 30 Aprile 2013 - 10:42

Il consiglio comunale ha bocciato la proposta di dissesto avanzata dal prefetto perché il consiglio dopo aver approvato la norma salva-comuni nel dicembre scorso, non ha poi presentato il piano di riequilibrio pluriennale entro i termini previsti

A Scaletta Zanclea la diffida prefettizia non è bastata. Il consiglio comunale, dopo la calda raccomandazione a dichiarare il dissesto finanziario, ha votato contro. La decisione del prefetto è arrivata perché il consiglio dopo aver approvato la norma salva-comuni nel dicembre scorso, non ha poi presentato il piano di riequilibrio pluriennale entro i termini previsti. A favore del dissesto si sono espressi solo in 3, i consiglieri di minoranza Gabriele Avigliani, Giuseppe Meola e Agostino Raneri. Un astenuto e sette i voti contrari. Niente dichiarazione di default, almeno non dal consiglio. Ma per il comune jonico la situazione è tutt’altro che florida. Non votare il dissesto non serve a nasconderlo. La situazione finanziaria dell’ente scalettese naviga in acque bassissime. Anche la richiesta del sindaco Mario Briguglio di ritardare il termine concesso dal prefetto (scaduto il 22 aprile) appariva come un modo per prendere tempo in cerca forse di una soluzione. Ma di soluzioni per raggiungere un equilibrio finanziario ne serviranno di drastiche. Le ragioni del declino non sarebbero da ricercarsi però solo in una cattiva gestione locale. L’amministrazione scalettese insiste infatti sulla terribile alluvione del 2009, che ha portato il comune a fronteggiare con le risorse disponibili una situazione di vera e propria emergenza, tra basilari interventi di ripristino (condotta comunale, fognatura, luce, telefono), e soccorso alle famiglie rimaste senza casa. La ricostruzione, ancora non definitiva, è costata oltre 2 milioni e mezzo di euro, il corrispettivo delle ditte costruttrici, poco meno della metà del debito totale dell’ente che supera i 5 milioni e mezzo. La responsabilità è anche dei mancati introiti regionali anticipati dal comune. Ma adesso è proprio la Regione l’ultimo baluardo per la salvezza. Il 3 maggio sarà un’altra data importante. Il sindaco Briguglio dovrà infatti presentarsi alla Corte dei Conti e in quella occasione si conosceranno le conseguenze per il comune di Scaletta.

Giusy Briguglio

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