Scuola, in Sicilia si torna in classe. La Regione: "Dad solo in casi straordinari"

Scuola, in Sicilia si torna in classe. La Regione: “Dad solo in casi straordinari”

Redazione

Scuola, in Sicilia si torna in classe. La Regione: “Dad solo in casi straordinari”

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mercoledì 12 Gennaio 2022 - 17:31

Per l'assessore Lagalla: "Il rientro in presenza garantisce la riaggregazione virtuosa delle comunità scolastiche"

Domani gli studenti siciliani torneranno in classe in presenza: così è stato deciso dal governo Musumeci su indicazione della task-force regionale, riunitasi questa mattina in video-conferenza con l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale. «Dopo un breve rinvio, ampiamente motivato da ragioni di opportunità organizzativa e sanitaria – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – da domani gli studenti siciliani rientreranno in classe. Nessuno nasconde le difficoltà operative alle quali, così come nel resto d’Italia, si potrà andare incontro anche in Sicilia, in relazione all’andamento della pandemia e alla estrema diffusività del virus che, per fortuna, si manifesta prevalentemente in forme cliniche blande o del tutto asintomatiche».

«Anche su richiesta dell’Anci – sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla – che, insieme alle rappresentanze del mondo della scuola, ringraziamo per la fattiva collaborazione, l’assessorato regionale alla Salute rafforzerà ulteriormente le operazioni di campionamento e vaccinazione della popolazione scolastica, anche di quella nella fascia 5-11 anni che, ad oggi, rimane la più scoperta in termini di immunizzazione. Al contempo, in un equilibrato e previsto dosaggio di responsabilità e di pesatura delle oggettive criticità epidemiologiche, sarà possibile adottare la Dad in coincidenza con situazioni di straordinaria elevazione del rischio infettivo, sempre sulla base della conoscenza dei dati sanitari. Il rientro in presenza garantisce la riaggregazione virtuosa delle comunità scolastiche ma è nostro dovere mantenere alta l’attenzione verso l’andamento della situazione pandemica che, comunque, non trova, all’interno delle scuole, il suo maggiore punto di alimentazione, visto il rispetto delle misure di sicurezza e protezione previste, per le istituzioni educative, dalle norme nazionali e regionali».

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