In carcere con il figlio di 8 mesi, torna in libertà ventottenne romena

In carcere con il figlio di 8 mesi, torna in libertà ventottenne romena

In carcere con il figlio di 8 mesi, torna in libertà ventottenne romena

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venerdì 05 Aprile 2013 - 18:49

A Gazzi per scontare 3 anni e 4 mesi, la donna aveva portato con lei il figlioletto di appena 8 mesi. Dopo la richiesta del suo avvocato è stata scarcerata

Si trova presso la struttura di accoglienza per donne con minori gestita dall’associazione Penolope, a Gaggi e non più al carcere la ventottenne romena Lenuta Stanescu, arrestata lo scorso marzo e costretta a portare con lei il figlio di appena 8 mesi. La donna doveva scontare per cumulo pena, 3 anni e mesi 4 di reclusione. Il suo legale, l’avvocato Giovanni Villari, ha chiesto e ottenuto l’immediata scarcerazione perché l’arresto è avvenuto in violazione delle disposizioni contenute nella legge sull’ordinamento penitenziario che prevede il rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena in caso di madre di infante di età inferiore ad un anno. Il Magistrato di sorveglianza di Messina, Luana Lino, ieri ha accolto la richiesta formulata nell’interesse della detenuta, e ha concesso la misura della detenzione domiciliare presso la struttura, indicata dalla difesa.
“In un periodo storico particolare in cui la problematica delle condizioni disumane e degradanti in cui versano le carceri italiane ha, ormai, raggiunto livelli esorbitanti – ha dichiarato l’avvocato Giovanni Villari – continuare a costringere una donna e un bimbo di soli otto mesi all’interno di una struttura carceraria, avrebbe significato violare diritti della persona come quello alla salute, alla dignità umana nonché il divieto assoluto di sottoporre la persona a pena e trattamenti disumani e degradanti”.

2 commenti

  1. la stupidità del buonismo……

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  2. liliana parisi 6 Aprile 2013 15:49

    Non capisco questo commento.Esiste una legge per evitare che bambini innocenti finiscano in carcere o vengano separati dalle madri detenute.E questa legge dovrebbe essere applicata automaticamente,senza neppure richiesta dell’avvocato.E poi perchè accanirsi con povere detenute,mentre gli arresti domiciliari vengono concessi con larghezza a politici ladri,pubblici impiegati assenteisti ecc. ecc.?

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