Pistoia supera Capo d'Orlando, ma non rovina la festa del PalaFantozzi

Pistoia supera Capo d’Orlando, ma non rovina la festa del PalaFantozzi

Pistoia supera Capo d’Orlando, ma non rovina la festa del PalaFantozzi

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giovedì 05 Maggio 2016 - 00:31

Nell'ultima stagionale della Serie A, la già salva Orlandina Basket si congeda dai propri tifosi cedendo a Pistoia per 58-65 al "PalaFantozzi". Gara equilibrata e risolta favorevolmente in favore dei toscani che sfruttano un momento di tensione con gli arbitri dei locali ed a suon di triple allungano nel punteggio. La squadra di Esposito accede ai play-off da sesta ed incrocerà Avellino. In coda le vittorie di Torino e Caserta condannano alla prima storica retrocessione in Serie A2 per la Virtus Bologna.

Ultimo appuntamento della stagione al “PalaFantozzi” per l'Orlandina Basket che si congeda dal proprio pubblico in un palpabile clima di festa tra gli spalti con la serenità di una salvezza già in tasca.

Emozioni e suggestioni alla presentazione delle squadre con l'ultimo "giro" per un tributo del pubblico ai "veterani" Sandro Nicevic e Gianluca Basile, chiamati a sciogliere le riserve sulla loro permanenza in attività anche nella prossima stagione agonistica, dopo tre stagioni di grandi soddisfazioni con la società del presidente Enzo Sindoni.

Di fronte per il match valevole per la trentesima giornata di Serie A c'è Pistoia, chiamata a blindare il piazzamento nei play-off e con l'obiettivo della miglior posizione possibile in griglia così.

Coach Gennaro Di Carlo non dispone di Stojanovic, Bowers e Jasaitis (quest'ultimo ha già lasciato la Sicilia per un controllo medico in Finlandia), ma in compenso recupera il “follettoRyan Boatright, autentica chiave di volta della stagione biancoazzurra.

Pistoia parte con un buon piglio, mentre Capo d'Orlando si vede subito costretta ad inseguire seguendo l'esempio di Basile e Ilievski, e del subentrante Nicevic che la rimettono in scia (13-16), meno felice l'impatto di Boatright che timbra soltanto dalla lunetta.

Il secondo quarto si apre con la tripla della guardia statunitense per l'immediata parità, a cui replica subito Antonutti, ma Capo d'Orlando non demorde ed apre una battaglia punto a punto per strappare un vantaggio che arriva con l'ultimo sorpasso firmato da Zoltan Perl con le squadre al riposo per l'intervallo sul parziale di 31-30.

Ritmi più bassi al ritorno sul parquet, una tripla del "solito" Basile illude di un break locale, ma nel finale gli ospiti riequilibrano le sorti e Blackshear impatta per il 42-42.

Nella prima parte dell'ultimo periodo l'Orlandina sembra avere il piglio giusto per regalare una chiusura in bello stile ai propri sostenitori con Nicevic a dispensare assiste e canestri con grande eleganza nei gesti tecnici. Le gesta del pivot croato tuttavia apparentemente indispettiscono la terna che sanziona il lungo prima con un fallo dubbio, poi con un tecnico seguito ad un'esultanza ritenuta offensiva e poi ancora con un nuovo fallo in difesa.

L'Orlandina sembra smarrirsi, Boatright non incide, e le migliori percentuali dall'arco degli ospiti premiano le giocate di Moore, Filloy e Knowles che scavano un solco netto che vale l'allungo fino all'epilogo del 58-65 ed i due punti alla formazione dell'ex giocatore paladino Vincenzino Esposito.

L'attenzione degli appassionati, prima del grande selfie di gruppo di giocatori e tifosi, si concentra sull'avvincente lotta che incrocia la lotta per le posizioni nei prossimi play-off a quella per la convulsa ed incredibile bagarre per la salvezza.

La Virtus Bologna, dopo aver anche condotto nel punteggio, cade a Reggio Emilia e subisce il riaggancio a quota 22 punti – tanti quanti ne aveva la già salva Capo d'Orlando – di Torino e Caserta rispettivamente vittoriose su Pesaro e Trento.

L'analisi degli scontri incrociatI condanna le "v nere" del presidente Sabatini ad un'amarissima retrocessione in Serie A2 dove si prefigura il ritorno del derby stracittadino con la Fortitudo, la prima nella storia del club che era stato estromesso dal massimo torneo per il famoso "lodo Becirovic" che aprì la strada all'ammissione della Pallacanestro Messina che dopo un grande debutto con Treviso visse una stagione di autentico calvario che precedette la sua scomparsa

Negli spogliatoi coach Gennaro Di Carlo esprime tutti i suoi ringraziamenti a dirigenti, giocatori e tifosi, tutti straordinari, nell'aver centrato una salvezza che alla fine del girone d'andata sarebbe stata utopistica anche per i più sfegatati appassionati tifosi biancoazzurri.

Tabellino:

Capo d'Orlando-Pistoia 58-65
Parziali: 13-16, 18-14 (31-30), 11-12(42-42), 16-23 (58-65);
Capo d'Orlando: Ilievski 9, Basile 9, Perl 12, Nankivil 2, Oriakhi 3, Nicevic 14, Boatright 8, Laquintana 1, Ihring, Vujicevic, Galipò ne, Munastra ne. Coach Gennaro Di Carlo.
Pistoia: Knowles 11, Moore 5, Antonutti 5, Lombardi 8, Kirk 8, Filloy 15, Czyz 7, Blackshear 6, Amato, Mastellari, Di Pizzo ne, Severini ne. Coach Vincenzo Esposito.
Arbitri: Paolo Taurino, Mark Bartoli, Nicola Ranaudo.
Statistiche: Tiri da due: CdO 17/31, PT 10/31; tiri da tre: CdO 6/23, PT 11/31; liberi: CdO 6/15, PT12/18; rimbalzi: CdO 37, PT 39.
Riepilogo dei risultati del 30° Turno:
Sassari-Milano 83-80
Caserta-Trento 73-70
Cremona-Brindisi 76-61
Reggio Emilia-Bologna 82-78
Capo d'Orlando-Pistoia 58-65
Cantù-Varese 89-79
Venezia-Avellino 86-77
Torino-Pesaro 83-66
Classifica: Milano 44; Reggio Emilia 42; Avellino 40; Cremona 38; Venezia, Pistoia, e Sassari 32; Trento 30;
Varese 28; Brindisi 26; Cantù e Pesaro 24; Capo d'Orlando, Caserta, Torino e Bologna 22 punti.
Bologna retrocede in Serie A2.
Accoppiamenti play-off: Milano-Trento, Cremona-Venezia, Reggio Emilia-Sassari, Avellino-Pistoia;
(Giuseppe D'Amico)

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