Il governo fissa l’incandidabilità per i sindaci "colpevoli" del dissesto . E c’è chi pensa a Buzzanca

Il governo fissa l’incandidabilità per i sindaci “colpevoli” del dissesto . E c’è chi pensa a Buzzanca

Il governo fissa l’incandidabilità per i sindaci “colpevoli” del dissesto . E c’è chi pensa a Buzzanca

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venerdì 05 Ottobre 2012 - 09:16

Per Palazzo Zanca non è ancora detta l’ultima parola, sarà il commissario Croce a decretare l’eventuale dissesto dopo le attente valutazione dei prossimi mesi. Ma, se così dovesse essere, c’è già chi potrebbe essere pronto a scagliare la prima pietra verso l’ex-primo cittadino

Spese necessarie o spese superflue? Somme ben risparmiate o somme mal investite? Nelle ultime imbarazzanti settimane, che stanno vedendo protagonisti volti noti e meno noti della politica nazionale e regionale, coinvolti in scandali di cinema da terza visione, qualche domanda, come abbiamo appena fatto anche noi, è stato inevitabile porsela. Sul fronte delle misure che il governo intende dotare per far fronte agli sprechi ma soprattutto per “arginare” la corruzione dilagante, fa “rumore” una delle ultime norme inserite nel ddl sulla “trasparenza e le misure della crescita”, approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Essa, infatti, prevede che “i sindaci o i presidenti delle provincie che hanno in qualche modo contribuito al dissesto finanziario dell’ente locale, “non sono candidabili per 10 anni a numerose cariche tra cui quelle nelle giunte e nei consigli e nel Parlamento”. Uno stop cui si aggiunge anche la possibilità del pagamento di pesanti sanzioni.

Norme dure che, inutile nasconderlo, riportano a galla discussioni e polemiche che hanno tenuto banco nei giorni in cui il responsabile della protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, ha evidenziato che i 23 milioni utilizzati dal Buzzanca per la realizzazione del costruendo svincolo di Giostra e che il primo cittadino ha ritenuto di aver legittimamente “investito” in virtù dei poteri Opcm Emergenza traffico, non possono invece essere esclusi ai fini del rispetto del patto di stabilità. La decisione dell’ex-sindaco, definita arbitraria dai più, è stata da molti considerata anche “incauta”, in quanto essa avrebbe potuto contribuire, in modo determinante, al dissesto dell’ente. Rispetto alla questione “stabilità”, molto dipenderà a quanto verrà deciso il prossimo 15 ottobre dal Tar del Lazio (vedi correlati). Nell’attesa del pronunciamento, il governo ha però trattenuto i sette milioni di euro derivanti dalla sanzione prevista per lo sforamento del vincolo, tuttavia, è giusto precisarlo, sarebbe comunque stato “oltrepassato”, anche se per un importo complessivo di minore entità. (circa 7 milioni di euro).

Il futuro del Comune e, dunque, per certi aspetti anche di Buzzanca, dipenderà da come, nei prossimi mesi, procederà il lavoro del commissario straordinario. Spetterà a quest’ultimo, infatti, la decisione, conti alla mano, di dichiarare il dissesto finanziario di Palazzo Zanca. Una decisione da ponderare il più possibile e su cui, oggi, sperano di non doversi trovare a che fare coloro che, un domani, alla scadenza del mandato di Croce, potrebbero vincere le amministrative. La gestione di ente certificamente dissestato, infatti, sarebbe decisamente complessa, anzi, come affermato, non a caso, dai rappresentanti del Pd ieri in conferenza stampa, una vera e propria “iattura”.

22 commenti

  1. è una buona idea, utile a fare piazza pulita

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  2. Bisogna vedere se il DDL prevederà la retroattività o riguarderà gli amministratori futuri!

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  3. SAREBBE TROPPO BELLO
    Sarebbe troppo bello vedere finalmente pagare chi ha mal governato, chi ha sperperato soldi non suoi. Sarebbe dissuasivo anche per le amministrazioni a venire…comunque ci credo poco. Questa gente è troppo abituata a scialare, questa gente non ha nessuna intenzione di rinunciare ai benefici della loro posizione, del loro rango! Bisognerebbe sospendere le cariche elettive per un pò al fine di generare un nuova classe politica, purificata dalle incrostazioni della corruzione…ops! sto facendo DEMAGOGIA.

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  4. Vedrete: sarà la “solita” legge “all’italiana”, nella quale sarà difficile se non impossibile stabilire il “colpevole”, con buona pace di tutti quelli che credono ancora che un politico (chiunque esso sia) possa mai pagare per le sue malefatte e quella della sua giunta.

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  5. sono finiti i tempi dell’impunità! il vento sta cambiando e speriamo che questi polici++++++++++++++ possano definitivamente mettersi di lato e far strada a gente più capace e +++++++++++. Buzzanca ha fatto i suoi ++++++++++! speriamo che la magistratura un giorno possa fare chiarezza.

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  6. MA TU GUARDA N’PO’ CHE SFIGA….SE IL COMUNE VA IN DISSESTO ANCHE CHI VIENE ELETTO DECADE???

    E CHE HANNO FATTO DI MALE?????????????????

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  7. ” Ma, se così dovesse essere, c’è già chi potrebbe essere pronto a scagliare la prima pietra verso l’ex-primo cittadino”. POTREBBE:::? Credo che a Messina non ci siano pietre a sufficienza.. Anzi auspico che qualcuno formi un comitato “Salviamo ++++ dalla lapidazione”.. E’ già male combinato di suo……

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  8. Il patto di stabilità era di fatto già sforato da tempo poichè nei bilanci gran parte dei residui sono “fittizi” ed inoltre non inserendo nel bilancio i crediti che vantano ATM, MESSINAMBIENTE, i derivati, le anticipazioni di cassa che a fine anno finivano in “partite di giro” ecc., (mi fa sorridere la citazione dei revisori che attestano che i residui attivi e passivi sono stati revisionati dall’Ente, ma loro non hanno il dovere di controllarli direttamente?!) Ora è necessario evitare che il Comune continui ad accumulare perdite per interessi passivi e per incapacità gestionale nelle entrate. Poi per le conseguenze negative legate alla dichiarazione di dissesto sarà la politica a dover dare risposte per evitare licenziamenti e quant’altro… Certo chi ha sbagliato dovrà essere perseguito poichè altrimenti i prossimi incrementi di IMU e di tariffe non potranno essere accettati dalla Comunità!

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  9. Il popolo ha la possibilità di giudicare da sè, dentro l’urna, le malefatte dei soliti noti. Ci saranno le elezioni regionali vedremo a chi andranno i consensi, e se i messinesi avranno capacità di giudizio o si lasceranno, come sempre, abbindolare dalle solite promesse mai mantenute

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  10. a messina il dissesto non è ancora stato proclamato, se sarà gli eventuali accertamenti sicuramente tra gli imputati non potranno considerare il povero Croce, ma chi lo precedeva 🙂

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  11. vi state sbagliando tutti! ha centrato il bersaglio al 99% ,ha lasciato Messina che è una città gioiello e quindi può e deve essere candidato.Lui ha deciso COSI’o Pomi’!

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  12. U XXXXXXXXXXX SE NE DEVE ANDARE A CASA. E POI DICIAMOLO E’ POCO RAPPRESENTATIVO OLTRE AD ESSERE UNA XXXXXXX XX XXXXXXX.

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  13. SOLO DIECI ANNI ?
    a parte che qui da noi è stato tutto realizzato al 99% ( anche il 99% dei debiti ? )mi sembra che l’incandidabilità per 10 anni non è corretta…non è giusta…se ci facciamo due conti questi possono ancora tornare propongo una incandidabilità per 30 anni !

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  14. Io credo che i cittadini, non solo messinesi, ma italiani debbano avere l’onestà intellettuale e la coerenza di non votare questa massa di politicanti. E’ inutile criticare a destra ed a sinistra per poi continuare a favorire i soliti noti.

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  15. Salvatore Vernaci 5 Ottobre 2012 16:54

    Non sono necessarie nuove disposizioni di legge per sanzionare gli Amministratori che hanno, dolosamente o colposamente, causato il dissesto finanziario di un Ente.
    Le disposizioni vigenti sanzionano gli amministratori (Sindaci, Assessori, Consiglieri Comunali) che la Corte dei conti individua come responsabili del dissesto, imputando loro i danni causati all’Ente nei dieci anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario.
    Gli amministratori così riconosciuti responsabili non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di Sindaco, assessore, revisore dei conti di enti locali o di rappresentante di tali enti presso istituzioni, organismi ed enti pubblici o privati, quando, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, si accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l’Amministratore è stato riconosciuto responsabile.
    L’interdizione temporanea dai pubblici uffici può essere considerata una sanzione accessoria ed automatica a quella principale della condanna patrimoniale. La legge infatti prevede, per tutti gli Amministratori, anche la necessità di risponderne in prima persona, attraverso il proprio patrimonio immobiliare. Purtroppo la dichiarazione di dissesto ha altre gravi conseguenze: a) sui CREDITORI. Riguardano i rapporti obbligatori rientranti nella competenza dell’organo straordinario di liquidazione e consistono nella cristallizzazione dei debiti, che non producono più interessi né sono soggetti a rivalutazione monetaria, nonché nell’estinzione delle procedure esecutive in corso, con conseguente inefficacia dei pignoramenti eventualmente eseguiti, e nell’impossibilità di intraprendere o proseguire azioni esecutive nei confronti dell’ente. In sostanza: impossibilità, per i creditori, di intraprendere o proseguire azioni esecutive; blocco della produzione di interessi e rivalutazione monetaria dei debiti insoluti e delle somme già erogate per anticipazioni di cassa; i debiti perdono il carattere della certezza, liquidità ed esigibilità, che riacquistano soltanto con l’inserimento nella massa passiva; tutta la massa debitoria viene ridotta del 30%; b) Incremento delle TASSE a carico dei cittadini, con elevazione delle aliquote e delle tariffe comunali alla misura massima consentita.. c) l’Ente deve deliberare la rideterminazione della pianta organica, rispettando il rapporto dipendenti/popolazione, che è il seguente: Comuni fino a 999 abitanti:1/110, Comuni da1000 a 3000 abitanti 1/154, Comuni da 3000 a 10.000 abitanti 1/172, Comuni da 10.000 a 60.000 abitanti 1/156, Comuni da 60.000 a 250.000 abitanti 1/121; Comuni oltre 250.000 abitanti 1/95.;g) messa in mobilità del personale dipendente,. eccedente il superiore rapporto.
    Nel momento in cui viene dichiarato il dissesto del Comune, Sindaco, Giunta e Consiglio restano in carica ma vengono coadiuvati da una commissione espressamente designata dal Ministero degli Interni. La commissione si occupa del disavanzo pregresso, mentre l’amministrazione gestisce il bilancio “risanato”. Se viene dichiarato il dissesto finanziario, questo costituirà la panacea per i nuovi futuri Amministratori, mentre per i Cittadini saranno tempi molto duri, perché le tariffe dei servizi (acqua, rifiuti, ecc…) e le tasse (IMU, ecc…) saranno aumentate al massimo e vi saranno tagli nei servizi, già insufficienti e precari.

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  16. Gira e rigira il convitato di pietra DISSESTO si siede senza permesso alla tavola dei messinesi,il nostro Salvatore Vernaci,facendo le veci delle belle addormentate della commissione consiliare POLITICHE FINANZIARIE,ne ha scritto con chiarezza gli effetti.Mi sono chiesto perchè Peppino BUZZANCA,dopo l’approvazione del PEG PROVVISORIO 2012,non ha preteso da Orazio MILORO tutta la verità sui conti di palazzo Zanca,quelli che passano dalla TESORERIA COMUNALE.Sarò un’ingenuo,ma credo ancora a un residuo di umanità nei politici,spero sempre che abbiano emozioni,in quel caso un brivido che scorresse nella schiena di PEPPINO al solo rischio del dissesto,ma la sua fuga mi fa capire di no.Ho deciso di guardarle a fondo quelle 11 pagine di numeri dell’unico documento contabile ad oggi del 2012.Quei numeri sono chiari come i geroglifici egiziani,il dito piegato ad uncino sottintendeva 10.000 o il girino 100.000 o l’uomo a braccia levate 1.000.000,non mentono mai,anche quando sono errati,illuminano la scena della deliberazione del 21 feb scorso,da un lato BUZZANCA e MILORO,dall’altro COGLITORE e DI LEO,poi a riunione avviata,quando c’era la necessità di avere certezze sulle entrate tributarie,entra Romolo DELL’ACQUA.Avviare una SPENDING REVIEW, cioè tagliare 9.252.382,73 euro non è facile per un Sindaco,si rischiano inimicizie politiche e voti nelle urne,bisogna scegliere con oculatezza e i numeri mi dicono che non fu facile,forse sono volate parole forti tra i partecipanti,alla fine ci dicono che hanno prevalso i DIRIGENTI.Il documento non dice perchè si è tagliata solo una parte della SPESA CORRENTE,pari a 143.085.284.Fu un’astuzia? Forse è quella del primo semestre? Perchè non tutto l’anno finanziario? Sono misteri.In quella riunione si è scelto di destinare 62.377.996 il 46,29% alla spesa per il PERSONALE; 38.312.677 il 28,6% all’ATO3; 16.000.000 l’11,9% all’ATM; per MUTUI contratti a vario titolo 7.028.124 il 5,2%; la spesa LEGALE a vario titolo 4.291.000 il 3,2% ( di questa 1.350.000 per onorari e competenze avvocati collegio di difesa,2.250.000 per
    liti,danni,transazioni,arbitraggi,risarcimenti,consulenze tecniche legali, 440.000 per risarcimento danni da occupazioni acquisitiva in esecuzione di sentenze, 181.000 per rimborso spese di giudizio e patrocinio dipendenti e amministratori ); per CANONE ILLUMINAZIONE 2.200.000 l’1,64%; per ILLUMINAZIONE ACQUA FORZA MOTRICE degli uffici comunali 1.320.000 lo 0,99%; per la FELUCA 559.387 lo 0,41%; per i SERVIZI SOCIALI un misero 746.027 euro lo 0,55%,che dovrebbe far riflettere tutti.Caro LUIGI CROCE,le hanno illustrato questa delibera, la 108 del 21feb 2012?

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  17. com’era quella canzone di Mina?
    “parole”??

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  18. Ma siamo sicuri che i così detti “Dirigenti” sono tutti incolpevoli? Se sì, cosa dirigono?

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  19. Povero illuso, è demagogia allo stato purissimo.

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  20. Ma in fin dei “conti” se sopraggiungerà il famigerato dissesto cosa potrà mai accadere??

    Svenderanno palazzo Zanca a qualche sceicco arabo?

    Si si lo so verranno necessariamente ridotti all’osso i servizi erogati come il trasporto pubblico e la raccolta dei rifiuti(quindi cambierà poco).

    Si si lo so verranno aumentate le varie imposte ai massimi livelli consentiti (ci siamo quasi).

    Qualcuno alla scrivania non potrà piu’ giocare al solitario, questo mi dispiace tanto..

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  21. Caro CAPRAFRANK, assolutamente NO, ci sono dirigenti e molti dipendenti di tutte le categorie, D in particolare, di grandissimo valore professionale e leali verso l’amministrazione, che poi significa verso noi messinesi.

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  22. Un dissesto in un ente parte da lontano e significa anni e anni di “incuria” contabile, ma sopratutto politica. In tutti questi anni cosa hanno fatto i consiglieri comunali per le sorti dell’ente? è mai possibile che un sindaco possa tenere sottoscopa un intero consiglio comunale, con esponenti di colore politico diverso? Non ci posso credere. Quindi scaricare solo su una persona la responsabilità di un simile disastro è veramente eccessivo. Gli errori sono stati sicuramente commessi, ma non sono certo imputabili solo a Peppino Buzzanca. Perchè non si parla anche di coloro che l’hanno preceduto, e che sicuramente non hanno brillato per gestione sulla cosa pubblica?
    Gli schieramenti politici sono come le squadre di calcio. I tifosi si “beccano” ed i giocatori guadagnano fior di quattrini. La politica è un gioco, solo che vince sempre chi dà le carte (purtroppo).

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