Riforma Gelmini, la protesta va avanti: scuole ed università occupate

Riforma Gelmini, la protesta va avanti: scuole ed università occupate

Riforma Gelmini, la protesta va avanti: scuole ed università occupate

venerdì 03 Dicembre 2010 - 08:05

Continua la mobilitazione di ricercatori, studenti universitari e di scuole secondarie. Duro attacco dell’Associazione nazionale docenti universitari a Confindustria e al presidente della CRUI

L’approvazione del Ddl Gelmini in Senato è slittata al 14 dicembre e in tutta Italia, Messina compresa, la protesta va avanti.Tanto il mondo della scuola quanto quello dell’Università non hanno intenzione di porre fine alla mobilitazione, che anzi in questi giorni si è addirittura rafforzata. Alle manifestazioni in strada e all’occupazione simbolica del tetto della sede del Rettorato da parte dei ricercatori e degli studenti universitari si è infatti aggiunta l’occupazione di due istituiti superiori cittadini, il Liceo classico Maurolico ed il Liceo scientifico Seguenza (a cui pare si stia per aggiungere anche il liceo classico La Farina), i cui studenti hanno deciso di far sentire il loro grido di “battaglia” contro la riforma Gelmini e contro la negazione del diritto allo studio. Aule vuote, dunque, e cortili e corridoi affollati , che divengono sede di attività extrascolastiche e dibattiti su quello che sta accadendo in Italia in questi giorni.

In un documento inviato alla nostra redazione, «il liceo statale F. Maurolico comunica che ha deciso di accodarsi al movimento di protesta sviluppatosi in tutta Italia. Per manifestare il proprio dissenso nei confronti della riforma Gelmini e degli stroncanti tagli da essa comportati, gli studenti hanno scelto di occupare pacificamente l’istituto alle ore 9:05 di giorno 01/12/2010».

I portavoce della protesta al liceo scientifico “G.Seguenza” fanno sapere invece che nel loro istituto si «sta attuando la forma di protesta denominata “Assemblea permanente”, considerando che il servizio pubblico non sarà interrotto dagli studenti. Alla chiusura dei locali – scrivono gli studenti- noi occupanti degli stessi stiamo incentrando la protesta su corsi di recupero, fotografia, giornalismo, teatro, informatica e svolgeremo dibattiti socio-politici tenuti da esperti e da docenti del nostro liceo.

E dalla scuola all’Università, la musica non cambia e risuonano le stesse note di protesta, con una mobilitazione che va avanti ormai da settimane. Studenti e ricercatori occupano da giorni – anche nelle ore notturnbe come testimoniato dalla foto di Dino sturiale)l’Aula Cannizzaro, che si trova nella sede centrale dell’Università.

Intanto, sulla protesta del mondo accademico, è intervenuto anche il coordinatore nazionale dell’ANDU(Associazione Nazionale Docenti Universitari) Nunzio Miraglia, che critica aspramente la posizione della Confindustria e del presidente della CRUI secondo i quali «approvare il DDL e’ urgente per il bene dell’Università.

« La verità – scrive Miraglia – e’ che e’ urgente per la Confindustria mettere le mani nella gestione degli Atenei ed è urgente per i Rettori della CRUI diventare padroni assoluti degli Atenei, affiancati dalle oligarchie economico-politiche».

Il coordinatore nazionale dell’ANDU contesta i punti cardine del DDL e precisamente: «la previsione di Consiglio di Amministrazione con pieni poteri e con la presenza di esterni; la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori che comporta l’ampliamento e l’allungamento del precariato; l’accentuazione del nepotismo con la scelta locale nel reclutamento e nelle carriere, il mantenimento della docenza in ruoli separati».

Secondo Miraglia «l’unico modo per -migliorare- il Ddl e’ riscriverlo con il mondo universitario».

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