Verso le elezioni, il Pd e il M5S in mezzo al guado a Messina e in Sicilia

Verso le elezioni, il Pd e il M5S in mezzo al guado a Messina e in Sicilia

Marco Olivieri

Verso le elezioni, il Pd e il M5S in mezzo al guado a Messina e in Sicilia

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mercoledì 17 Agosto 2022 - 07:00

Il Partito democratico esclude l'uscente Navarra e il Movimento ha scelto nell'incertezza i candidati al Parlamento

MESSINA – Un campo progressista nell’incertezza in Sicilia. Con un’alleanza, quella fra Movimento Cinquestelle e Partito democratico, messa a dura a prova dalla rottura nazionale. Nel frattempo, mentre il M5S ha scelto ieri online i candidati alla Camera e al Senato, il Pd ha escluso dalle liste per le elezioni politiche il deputato messinese uscente Pietro Navarra. Sembrano lontani i tempi in cui le due forze politiche (nella foto in piazza Casa Pia, lo scorso 31 maggio, durante la visita del segretario Letta) procedevano insieme alle amministrative.

Un’esclusione clamorosa. Di sicuro, da Palermo il partito ha scelto di candidare i  messinesi Giacomo D’Arrigo (in lista proporzionale Camera Sicilia 2-P01, secondo nome), Felice Calabrò (collegio Camera Sicilia 2-U06), Antonella Russo (in lista proporzionale Senato Sicilia P02, quarto nome).

Cambieranno gli equilibri interni al partito dato che Franco De Domenico, stretto collaboratore di Navarra sin dai tempi dell’Università, come direttore generale, è segretario cittadino del Pd e ora candidato alle regionali? Vedremo.

Se D’Arrigo, di Nizza, ha lavorato come coordinatore nazionale Anci giovane e dal 2013 si è fatto conoscere come direttore generale Agenzia nazionale per i giovani, Calabrò e Russo, entrambi avvocati, sono stati appena rieletti consiglieri comunali a Messina. Figure note in città e che rappresentano gli unici punti di riferimento in Consiglio dell’opposizione alla Giunta Basile.

La sconfitta del Pd a Messina e la corsa ad abbandonare il partito

In questi anni, il Pd messinese e siciliano è andato incontro a periodi difficili. Ancora prima dell’elezione di Navarra, il post Francantonio Genovese, con il suo passaggio a Forza Italia e poi il lancio di Ora Sicilia, è stato segnato da una transizione che sembra non finire mai. E questo al di là degli sforzi o degli eventuali errori strategici dei singoli.

Se il partito a livello nazionale stenta ad avere un profilo netto laburista, a livello locale, per dirla con il poeta Montale, “codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.

Liberale aperto al campo progressista, Navarra è stato punto di riferimento nella campagna elettorale che ha visto Franco De Domenico arrivare terzo come candidato a sindaco. In più la corsa ad abbandonare il partito continua. L’unico presidente delle Municipalità eletto per il Partito democratico, Matteo Grasso, è passato nelle file di Cateno De Luca. La gestione politica delle amministrative avrà pesato sulle scelte del partito?

Aveva dichiarato pochi giorni fa il presidente del IV Quartiere: “Faccio da sempre parte del Partito democratico, sono stato l’unico eletto a una carica apicale nelle ultime amministrative, con il voto di 6800 messinesi. E nessuno del partito ha pensato minimamente di tenermi in considerazione. Questa è l’ennesima dimostrazione di quanto il Partito Democratico sia distante dal territorio e sia diventato autoreferenziale”.

In ogni caso, è tempo che il Pd comunichi con i suoi elettori, e soprattutto con chi potrebbe votarlo e si rifugia nell’astensionismo, in modo chiaro e trasparente. Di certo, se votare un esponente del centrosinistra significa, a Messina, trovarlo poco dopo le elezioni nello schieramento avverso, un problema di classe dirigente deve pur esserci.

Il M5S al tempo della crisi tra scissioni e incertezze sull’alleanza

Ancora più in crisi, dopo le scissioni e la rottura dell’alleanza progressista, è il M5S. Ieri gli iscritti hanno votato online i loro candidati alla Camera e al Senato. In pole position, nel listone del presidente Giuseppe Conte, la sottosegretaria e senatrice messinese Barbara Floridia, con il sostegno dell’86,54 dei voti espressi.

Ma i dubbi sono tanti: reggerà la coalizione progressista in Sicilia, tra schermaglie sul simbolo con la scritta “Chinnici presidente” e il documento dei nove punti che intende vincolare la candidata presidente? E i Cinquestelle riusciranno ad avere un’adeguata rappresentanza parlamentare nazionale, confidando nella parte proporzionale?

La sconfitta nelle amministrative a Messina, con l’esclusione del Movimento dal Consiglio comunale, accresce i timori dei Cinquestelle. Di conseguenza, Pd e M5S, per motivi differenti, appaiono in mezzo al guado e va rafforzata la loro presenza nei territori.

Le due forze politiche, insieme o separate, devono cambiare in profondità strategie, struttura, idee, radicandosi nei territori. In particolare, il Pd, partito in teoria con maggiori potenzialità se troverà una connessione con i suoi potenziali elettori.

Se non ora, quando?

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5 commenti

  1. se presentate de domenico perderete come già avvenuto

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  2. I soliti inaffidabili …….Grasso a Messina insegna . Voti il presidente del PD nella IV circoscrizione e appena eletto te lo ritrovi in un altro schieramento…… Quando farete una riforma elettorale seria ?

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  3. Agatino Sebastiano Manganaro 17 Agosto 2022 11:03

    Se non ora,quando? Mi sembra un pò tardi.

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  4. Antonio barbera 17 Agosto 2022 12:11

    L’elezione a Sindaco di Basile, eccellente funzionario pubblico, ma figura politicamente irrilevante, è stato un grande errore, definito da De Luca ” esperimento politico”. Messina rimarrà senza nessun rappresentante politico sia a Palermo che a Roma.

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  5. Bastacuradelproprioorticello 17 Agosto 2022 12:46

    Ma cosa c’entra la Furlan con la Sicilia? ah ah ah al solito il partito delle “verita assolute”, dimostra ancora una volta che le poltrone “personali” valgono più delle esigenze territoriali.

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