Covid, architetti di Messina a De Luca: "Avremmo apprezzato un confronto"

Covid, architetti di Messina a De Luca: “Avremmo apprezzato un confronto”

Redazione

Covid, architetti di Messina a De Luca: “Avremmo apprezzato un confronto”

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martedì 24 Novembre 2020 - 07:45

L'Ordine degli architetti presieduto da Pino Falzea contesta l'ordinanza anti Covid che colpisce anche i professionisti. Ma non solo: ecco una serie di richieste

«Siamo certi che l’ordinanza emanata intende salvaguardare la salute delle persone, anche di noi professionisti. Ma non possiamo non evidenziare che avremmo apprezzato uno scambio di opinioni, anche “smart”, tra rappresentanti di enti pubblici prima dell’emanazione di un provvedimento che, al momento, non ci risulta avere significativi eguali su tutto il territorio italiano e che incide sul lavoro della categoria che rappresentiamo». A parlare è Pino Falzea, presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina.

Nessun confronto

Si rivolge al sindaco Cateno De Luca dopo l’ultima contrastatissima ordinanza anti Covid che ha scatenato la reazione di tutti gli ordini professionali messinesi. Nel limitare gli orari delle attività commerciali De Luca ha deciso di incidere anche sul lavoro dei liberi professionisti. Senza un preventivo confronto. «Un provvedimento che, spiace sottolinearlo, è solo l’ultimo di una serie di atti, promossi anche da altri enti, che penalizzano fortemente le professioni tecniche» scrive Falzea.

L’Ordine degli architetti non ha intenzione di B formulare suggerimenti risolutivi per affrontare l’emergenza sanitaria: «Da architetti preferiamo, in un momento così difficile, indicare alla sua Amministrazione rapide azioni, utili a rilanciare il lavoro nel settore dell’edilizia».

Dunque ecco un elenco che gli archetti messinesi consegnano a De Luca per creare le le condizioni – in atto assenti – per utilizzare al meglio, ad esempio, l’opportunità del Superbonus 110%. Ecco le richieste.

Il Superbonus

Limitatamente al periodo di validità del Superbonus previsto dal Decreto rilancio, di spostare i tecnici del dipartimento Edilizia privata dai compiti di valutazione di CIL, CILA e SCIA (che non hanno alcuna necessità di essere esaminate, trattandosi di certificazioni e/o segnalazioni), presso l’archivio del Dipartimento stesso, in modo da permettere a tutti, in tempi brevi, di potere visionare le pratiche degli edifici da riqualificare con il Superbonus 110% e potere fotografare, in sede di accesso, i documenti utili a certificare la regolarità amministrativa di tali edifici. Come Ordine professionale siamo disponibili a sottoscrivere con il Comune un protocollo d’intesa per regolamentare una collaborazione – finalizzata ad agevolare gli interventi del Superbonus 110% – atta ad agevolare la rapidità di consultazione degli atti d’archivio.

I problemi con i modelli unici dell’edilizia

Ripristinare dei modelli unici dell’edilizia così come approvati con decreto della Regione Siciliana e, in particolare:

a) Il modello di fine lavori: sappiamo che, attraverso un’ordinanza, ha disposto che il dipartimento Edilizia Privata proceda alla realizzazione di una banca dati per il censimento degli allacci ai pubblici servizi, cosa che noi riteniamo giusta e importante per la città. Sappiamo anche che per questo il RUP ha convocato un tavolo tecnico, durante il quale sarebbe stata assunta la decisione, da noi contestata apertamente in altra sede, che del censimento se ne sarebbero dovuti occupare non i tecnici comunali, ma gratuitamente cittadini e liberi professionisti, sulla base della quale, di conseguenza, avete provveduto a modificare i modelli unici regionali di fine lavori;

b) I modelli CIL e CILA: relativamente alla problematica più volte affrontata, legata all’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria per gli interventi realizzati ex art. 20 L.R. 4/2003, è stata introdotta la sanzione amministrativa che a nostro avviso non è dovuta per quanto disposto dalla L.R. 4/2003 e riportato nel modello unico approvato con decreto regionale. Appare inverosimile che tale sanzione la si debba pagare solo a Messina, con il rischio di limitare l’applicazione del Superbonus in buona parte dei condomini messinesi.

Una “missione” a Palermo

Organizzare una “missione” – con una delegazione guidata dall’Amministrazione comunale, affiancata e supportata dalle forze produttive, professionali e sindacali della città – presso l’assessorato regionale Territorio e Ambiente, per affrontare in maniera determinata e risolutiva l’ insostenibile questione inerente le note formulate dai tecnici di tale Assessorato, applicate anche dagli uffici comunali, che hanno bloccato gran parte degli interventi edilizi all’interno della Zona di Protezione Speciale della città di Messina, sulla base di un principio di precauzione esagerato e, a nostro avviso, illegittimo.

La realizzazione di interventi edilizi nei centri edificati, progettati e eseguiti nel rispetto dei criteri imposti dalla normativa vigente in materia di ZPS, non determinano alcuna incidenza negativa sull’ambiente. Dobbiamo batterci insieme per ricreare le condizioni affinché anche i cittadini messinesi, come gli altri cittadini italiani, possano programmare e realizzare gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, di messa in sicurezza delle loro abitazioni, di efficientamento energetico delle stesse, liberandoli da inutili restrizioni imposte dall’alto su presupposti errati.

«Siamo disponibili»

«Considerato che solo queste prime azioni, insieme ad altre che potrebbero essere insieme valutate, inciderebbero positivamente sulla sicurezza e sul benessere dei cittadini, offriamo ancora una volta la nostra disponibilità per un eventuale approfondimento “a distanza” delle tematiche accennate, con la presenza dell’assessore all’Urbanistica Salvatore Mondello e dei rappresentanti delle altre professioni tecniche cittadine».

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