7 giorni d'ordinaria follia tra le polemiche sulla casa d'accoglienza e la pazza idea del capo di ScN di riprendersi il "giocattolo" a Messina. Senza dimenticare Buonocuore
7 GIORNI D’ORDINARIA FOLLIA – La settimana a Messina è stata segnata dalle aspre polemiche politiche sulla gestione della casa d’accoglienza “Fratelli tutti”. Fra Giuseppe Maggiore, cappellano della stazione, non condivide, “ascoltando gli ospiti e altre persone”, che “l’assistenza a senza tetto sia affidata a operatori inesperti”. A sostenerlo è stata anche la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino ma la cosa non è stata gradita dal frate: “Mi tengo lontano dalle speculazioni politiche”. E lo scontro si è acceso ancora di più con l’intervento dell’assessora ai Servizi sociali Alessandra Calafiore contro l’ex collega di Giunta.
L’accusa è di strumentalizzare la vicenda per “visibilità politica, gettando discredito su un servizio che funziona, è trasparente e mette al centro la dignità delle persone accolte”. Il tutto con tanto di stoccata ai blitz da “sceriffa” quando la senatrice era assessora della Giunta De Luca: “Io stessa sono dovuta intervenire più volte, a favore di persone che vivevano una marginalità estrema, per rimediare ai danni di quel suo modo di gestire”.
Botte da orbi, insomma, intorno a “Fratelli tutti”. Il rischio concreto, nelle polemiche politiche, è che prevalga la corsa all’attacco, dimenticandosi il contenuto. A quel punto, il tema della casa d’accoglienza diventa secondario o pretestuoso. E il fine si perde di vista. In fondo, questo intende dire fra Giuseppe, non volendo entrare nelle diatribe personali in salsa politica: fate le verifiche necessarie ma senza cadere nel frastuono mediatico in cui tutto si confonde. Cosa che spesso accade pure a livello nazionale.
Nel frattempo, Cateno De Luca striglia su Facebook la Giunta Basile e minaccia di “staccarle la spina”: “Ho detto a tutti che se non si scrollano di dosso la sindrome del Re Sole, ritornando immediatamente a quei principi che hanno spinto i messinesi a liberarsi dalla cappa che opprimeva la città, possiamo staccare la spina immediatamente. Io non adoro i cerchi magici e politicamente faccio valutazioni per valorizzare l’autentico spirito di servizio della politica, mettendoci la faccia e prendendomi la responsabilità delle mie scelte. Cerco di scegliere le persone che ritengo migliori per il ruolo da ricoprire ma capita spesso che il delirio di onnipotenza del ruolo possa far perdere la retta via, nella selva oscura della gestione del potere, derivante dall’essere politicamente preposto a un pezzo della macchina amministrativa”.
De Luca, i consigli della mamma e i dubbi sull’aver scelto bene il successore
In più, si sa, la mamma è sempre la mamma. E che cosa le “suggerisce” sempre in chiave social, comunica il leader del progetto “TiAmoSicilia” e e di Sud chiama Nord? Parole taglienti: “Ricordati sempre che la poltrona può cambiare le persone e poi tu ne paghi le conseguenze perché hai la colpa di aver creduto di aver scelto il tuo successore migliore rispetto ad altri”.
Insomma, l’ex “Scateno”, ormai integrato nel centrodestra in chiave regionale e nazionale, è tentato dal riprendersi il suo “giocattolo”. Ma esiste il pericolo della “minestra riscaldata”. Gli scenari stanno cambiando e, più che rimproverare i suoi sui social, da capo indiscusso, dovrebbe studiare i punti di debolezza della Giunta Basile e aiutare il sindaco ad affrontarli. Ma a livello mediatico quello che emerge, anche qui, è l’ego del protagonista. E Messina rischia di scomparire, di rimanere sullo sfondo. Città complessa e complicata, martoriata e bisognosa di un progetto chiaro e incisivo nel segno della sua rinascita.
In generale, da tutti i politici, di maggioranza o opposizione, ci aspettiamo meno politica spettacolo e più sostanza. Testa bassa e pedalare. please.
Ultima menzione per la consigliera Cettina Buonocuore. Le sue dichiarazioni nel dibattito su Atm hanno provocato una reazione unanime: “Non è che tutti i lavoratori hanno voglia di lavorare, a volte ci vuole la bacchetta, perciò facciamoci questa domanda, ma sono tutti consapevoli del lavoro che fanno e di quello che fanno? Chi ha a che fare col pubblico sa come ragionano”. Poi la consigliera eletta nel centrosinistra e subito (un record) passata nel gruppo misto, e oggi capogruppo (per quanto ancora?) di Forza Italia, ha precisato di essere stata frantesa. Ma, nel frattempo, è riuscita anche a essere criticata dal suo stesso partito. Verso di lei tante stoccate, in misura persino maggiore rispetto a quando salutò a Palazza Zanca la lista De Domenico.
Tuttavia, domani un altro giorno e presto la tempesta sarà dimenticata. Provaci ancora, consigliera Buonocuore, magari con un intervento sorprendente ma che non si presti a equivoci. Le vie della politica possono essere strabilianti. O quasi.

Che qualità scadente,puzzolente,avariata.Lo “sceriffo”è uno,ed è lui che fa e disfa,gli altri sono tutti “marionette” che credono di poter muovere i fili.De Luca è in un progetto tutto suo,sembra non avere più il polso al punto da mettere all’angolo le scelte di cui si era fatto garante.L’opposizione cerca di incunearsi tra le linee,ma con successo scadente.Chi ne paga le spese è la città,avvolta nei misteri di ciò che accade.Colpa di un’opposizione che non c’è,e di cittadini imbelli ammaliati più dalle sagre paesane che da fatti civili,concreti,di benessere comune.E che la cultura ai messinesi non serva lo dimostra l’ultimo atto di spoliazione della biblioteca storica.A che cosa servono i libri?
Meglio di gran lunga la marionetta del puparo.
Ha ragione Cateno.
Ma Basile veramente crede di essere sindaco di Messina?
Si è montato la testa, cose da pazzi.
Per parafrasare questa disavventura sociale, autoinflitta dal popolo messinese autoturlupinato dalla ennesima wannamarchi sulla scena politica, proverò a parafrasare una poesia di Pasolini, concedetemelo!!!!
L’intelligenza non avrà mai peso, mai
nel giudizio di questa pubblica opinione.
Neppure sulla nostra pelle, tu otterrai
da una delle milioni d’anime della nostra Sicilia,
un giudizio netto, interamente indignato:
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,
di questo popolo ormai dissociato
da secoli, la cui saggezza, gli serve a stento a sopravvivere,
non l’ha mai liberato.
Mostrare la mia rabbia, la mia ribellione –
alzare la mia sola voce – non ha più senso:
la popolare viltà avvezza
a vedere soffrire nel modo più atroce
gli altri, nella più strana indifferenza.
Critica all’indifferenza e al conformismo del popolo messinese. Incapacità della “pubblica opinione” di formulare un “giudizio netto” anche di fronte alle nullità rappresentate plasticamente dalla politica nostrana.
Purtroppo è un bluff riuscito male.
Il primo ad aver perso la bussola è Cateno.
Da leader anomalo…. ma seguito….a comparsa con Schifani.
Si vedrà alle prossime elezioni e sarà un un duro risveglio.
DIRETTORE, STANDING OVATION PER TUTTO QUELLO CHE HA SCRITTO IN QUESTO “SACROSANTO” ARTICOLO DA👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏CHE STRA CONDIVIDO!!!!;
Verrà il giorno che ti riaccompagneremo al paesello, e u pumperi a stutari u focu, u raggiuneri a fari 730, a funnara a tagghiari focaccia, tanti a cercare un nuovo padrone
Guardate che le partecipate del comune danno da mangiare ad un sacco di gente che oltre ad avere lavoro benché precario (anche se non tutti) adesso ha anche casa nuova.
Vi sbagliate se pensate perderanno molti perché hanno saputo come rendersi indispensabili e sanno di esserlo ancora per molti.
Purtroppo sono d’accordo con la Buonocore…….arriva il posto fisso e ciao……siamo messinesi purtroppo 😭😭😭😭
Questi like positivi o negativi ad ogni commento mi sembrano assurdi comunque lascio al popolo l’ardua sentenza finale tanto ormai la luce è lontana