Il ponte tra il Quirinale, il dietrofront di Salvini e il ricorso della sindaca Caminiti

Il ponte tra il Quirinale, il dietrofront di Salvini e il ricorso della sindaca Caminiti

Marco Olivieri

Il ponte tra il Quirinale, il dietrofront di Salvini e il ricorso della sindaca Caminiti

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domenica 25 Maggio 2025 - 08:47

7 giorni ancora con al centro politico la grande opera sullo Stretto di Messina

di Marco Olivieri

7 giorni d’ordinaria follia – Anche questa settimana domina il tema ponte sullo Stretto. In primo piano il via libera della commissione Via, Valutazione d’impatto ambientale, del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Ma non solo. A prevalere nella scena politica nazionale è lui: il ministro e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. Il leader leghista ha esultato per l’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto legge Infrastrutture e ora lancia il “tour antimafia a Messina e Reggio“. Ma a fare discutere è stato lo stop del presidente della Repubblica, con tanto di comunicato stampa del Quirinale.

Ecco la sostanza del comunicato: “La norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri. La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina. La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale, che veniva proposta, autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”. E le cronache politiche nazionali annunciavano un Salvini battagliero pronto a reintrodurre, tramite emendamento leghista, i controlli antimafia per il ponte a un ufficio del ministero dell’Interno. Il tutto fino a un comunicato della Lega (la Repubblica, articolo di Gabriella Cerami) con il dietrofront leghista nel segno dei “preziosi suggerimenti del Quirinale” e la “piena collaborazione istituzionale”.

Il ricorso sul ponte della sindaca Caminiti e i dubbi sul report Iropi

Un altro dietrofront c’era stato prima dell’approvazione dello stesso decreto legge Infrastrutture, con la società Stretto di Messina non più indicata come stazione appaltante, secondo le precedenti indiscrezioni giornalistiche. Allo stato attuale, dovrebbe essere l’Anas ad assumere questo compito.

E se Salvini scalpita, sul piano politico, c’è chi interviene anche in ambito giuridico. Così agli altri esposti si aggiunge l’integrazione, per “motivi aggiuntivi”, al ricorso presentato dalla sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti. Il tutto finalizzato a chiedere “l’annullamento della delibera della presidenza del Consiglio dei ministri del 9 aprile scorso”. Al centro della questione politica e legale “il report Iropi, che qualifica l’interesse prioritario alla realizzazione del Ponte come legato alla salute pubblica e alla sicurezza nazionale”.

Secondo la sindaca Caminiti, “per anni ci è stato raccontato che l’esigenza del ponte era di tipo logistico-trasportistico. Oggi, per evitare di dover rimettere gli atti alla Commissione europea, si estrae dal cilindro l’interesse alla salute pubblica” (fonte sito Lacnews). Né è stato risolto il nodo della valutazione ambientale negativa su Natura 2000, zone di protezione speciale o di conservazione speciale (Ganzirri).

Il ponte e la mancata nuova gara

Sui limiti della delibera Iropi, dettata da “motivazioni imperative di rilevante interesse pubblico”, la nostra testata ha fatto un approfondimento con l’avvocato Nicola Bozzo. A colpire la complessità degli aspetti giuridici e degli scenari nuovi tra l’Italia e l’Europa. E rimane il “peccato originale” della mancata nuova gara, che avrebbe comportato tempi e nuove verifiche differenti rispetto all’attuale accelerazione.

Le critiche al sindaco Basile e gli elogi alla sindaca Caminiti

Sia dall’associazione “Invece del ponte”, sia dal movimento civico “RispettoMessina”, sono arrivate critiche al sindaco Federico Basile, considerato troppo “morbido” sul tema ponte. Da parte sua, il primo cittadino rivendica il suo impegno per le misure compensative.

Scrive “RispettoMessina”: “Ancora una volta Golia trova un Davide, che ha il coraggio di resistere e contrastarlo, nelle vesti della sindaca di Villa San Giovanni. Sindaca che, insieme al Consiglio comunale villese e alla Città metropolitana di Reggio Calabria, hanno immediatamente presentato un ricorso al Tar del Lazio con cui si chiede l’ annullamento di tutte le procedure adottate. Annullamento in quanto non sono state rispettate la direttiva comunitaria e le linee guida nazionali per la Valutazione d’incidenza ambientale. E mentre la sindaca di Villa San Giovanni afferma che non si può assistere passivamente alla devastazione del territorio che si amministra, sul versante siciliano e messinese regna un silenzio assenso inquietante”.

Il dovere della chiarezza sulle misure alternative al ponte

In particolare, “RispettaMessina” critica Sud chiama Nord, pronta ad aprirsi ai “nuovi colonizzatori”. E ricorda il De Luca d’opposizione solo un anno fa sotto al Pilone, con il sindaco al suo fianco. E con attacchi pesanti all’ormai ex “nemico”, e ora quasi alleato, Schifani.

Tutelerò Messina da uomo delle istituzioni. Il ponte non dipende dal sindaco ma pretenderò garanzie per la città”, ha sempre sottolineato Basile. E, comunque la si pensi, il tema rimane caldo. Appare doveroso che, tra l’Italia e l’Europa, si faccia chiarezza sulle eventuali misure alternative (e meno impattanti) alla grande opera. E su ogni altro aspetto giuridico, ambientale e politico.

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10 commenti

  1. Ma non vi stancate a trovare sempre delle scuse, dei cavilli per dire che il ponte non s’ha da fare…. ma chi siete tutti parenti di Don Abbondio.. Basta con tutte queste storie, e’ l’opera che può rilanciare tutto il sud Italia, che porterà lavoro, innovazione e sviluppo nel nostro territorio. Grazie alle grandi opere i luoghi anonimi diventano conosciuti e diventano attrazioni turistiche, quindi lavoro sviluppo e benessere per la popolazione. Oltre che con un collegamento stabile, tutte le aziende siciliane , che devono trasportare i loro prodotti nei mercati del nord Italia, saranno più competitive e veloci. Basta con questa Ignoranza di restare sempre fermi al palo, mentre tutte le “CITTÀ “ del mondo si sviluppano ed investono nello sviluppo e nei collegamenti. Il Ponte serve a Messina per la sua rinascita.

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  2. Ancora una volta, la Signora Sindaca Caminiti, torniamo a ribadire, fa scuola e doposcuola ad una sciatta amministrazioncina messinese che non vede ad un palmo di naso la distruzione della propria città. Basile dice che non dipende da lui, ma neanche dalla Sindaca Caminiti, ma lei sta lottando…Basile ci vedremo alle prossime elezioni

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  3. Fabio , ma i messinesi la pensano tutti come lei sul ponte o lei parla al plurale tenemdo però conto solo delle sue idee di parte??
    P.s , se così tanto ama chi amministra Villa San Giovanni ,ci faccia un pensierino..

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  4. Luca se lei odia così Messina, tanto da volere il Ponte se ne vada lei…io lotto per non averlo e credo che i messinesi dovrebbero fare altrettanto invece di lamentarsi dopo. Si vede che lei non è neanche un espropriando per come parla.

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  5. Che la nostra amministrazione sia sotto scacco non c’è dubbio. Ma questa continua guerra ponte si ponte no , non fa bene a noi cittadini.
    Il ponte è una grande opera che sicuramente smuoverà l’economia e sul dopo non abbiamo certezza.
    Ho letto pure di espropriandi, anche loro lo devono accettare esiste ovunque e succederà anche qua. Quando si realizzano opere che siano strade ferrovie ponti esistono gli espropri.
    Dopo di che bisogna chiarire si può fare o no sto ponte?
    Basta a slogan politici se si può fare facciamolo se no chiudiamo il discorso

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  6. Con il ricorso della Caminiti…, il ponte è progresso, è lavoro per tante persone

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  7. @Fabio, io amo la mia città proprio per questo sono strafavorevole al ponte.
    Porterà disagi, su questo non si discute, ma porterà sviluppo del territorio, turismo e lavoro a Messina così come in tutta la Sicilia.
    Non sono un espropriando, quindi non sono di parte come lei .
    Il ponte si può fare? Chiaro che sì, unico ostacolo è la burocrazia e con lei tutti quelli che appunto nella burocrazia sperano di far impantanare il progetto.

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  8. Per sua informazione Luca, non sono espropriando, ma vedo nel ponte solo una tavola ben imbandita, un pericolo per le persone e per l’ambiente e devastazione per una città che ha bisogno di altro…magari coprire le buche delle strade…

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  9. Salvini è un impedimento al ponte non un aiuto alla sua costruzione.
    Non avete ancora capito che gli asini non volano?
    Salvini è un prodotto post prima repubblica.
    Alla sua fine pensavamo che si sarebbe avviata una selezione migliore dei nostri politici.
    Un miglioramento delle loro qualità.
    Invece è avvenuto che fossimo noi elettori ad abbassare progressivamente e continuamente le nostre aspettative.
    Questo oggi ci porta a confrontarci con ministri di poca qualità e nessuno spessore.
    Il problema non è il ponte ma la mancanza di competenze e rigore istituzionale e pure tecnico di chi lo promuove.
    Occhio perché di promozione si tratta a mio avviso.
    Il perché è una altra storia.

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  10. Fabio ,tanti slogan ma poca sostanza.
    Senza argomentazioni serie non c’è dibattito.
    Vada a Bruxelles e protesti per le buche nelle strade.
    Buona serata.

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