Messina, confronto Governo-procure al convegno sull'antimafia europea

Messina, confronto Governo-procure al convegno sull’antimafia europea

Alessandra Serio

Messina, confronto Governo-procure al convegno sull’antimafia europea

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giovedì 18 Settembre 2025 - 10:00

I magistrati chiedono risorse e il ministro Piantedosi promette "nuove specializzazioni". E sul Ponte sullo Stretto...

Servizio di Alessandra Serio e Carmen Licata (progetto L’estate addosso)

Messina – C’è stato spazio anche per il confronto “interno” tra Governo e procure, al convegno sulla criminalità transnazionale ospitato dall’Università di Messina lo scorso 16 settembre con la partecipazione della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

Alla giornata di studi si sono infatti confrontati a distanza i procuratori siciliani e calabresi e il ministro degli Interni Matteo Piantedosi su cooperazione europea in tema di investigazioni e giustizia e risorse da destinare alle procure in tema di lotta alla criminalità. Due temi che si sono incrociati sul progetto Ponte sullo Stretto.

Piantesodi: “Governo impegnato”

piantedosi unime

Dalla magistratura è stata ribadita la richiesta di maggiori risorse, soprattutto umane, per fronteggiare entrambe le esigenze, il rischio infiltrazioni nell’opera Ponte e la lotta alla criminalità transnazionale attraverso la cooperazione. “E’ una esigenza condivisibile e so che il collega ministro Nordio ci sta lavorando, serve dare risposta alle necessità create da questa criminalità che cambia e che abbisogna di maggiori risorse ma anche maggiore specializzazione, posso assicurare che il Governo è impegnato in questa direzione”, ha detto il rappresentante del Governo intervenendo all’arrivo all’Università di Messina per il convegno che mira a tracciare la strada per arrivare a un quadro normativo unitario nella lotta alle mafie in Europa.

Melillo: “Mafia e ndrangheta dopo il Ponte”

Per il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo dopo il Ponte “Mafia e ‘ndrangheta non saranno più la stessa cosa” e c’è il rischio che “dinanzi ai deficit della prevenzione poi si punti il dito contro l’azione del pubblico ministero indicandolo come oppositore dello sviluppo economico-sociale del Paese, contrario alle Grandi opere. Un clima già visto che non vorrei rivedere”.

D’Amato: “A Messina servono più magistrati”

Sul tema ponte e la necessità di potenziare le procure che saranno investite del monitoraggio sui lavori è tornato anche il procuratore capo di Messina Antonio d’Amato, ribadendo quanto indicato già al suo insediamento a Messina, nel 2024, e più volte nel corso di questo anno e mezzo.

Tornando sul tema criminalità globalizzata e strumenti di contrasto comuni europei, il capo della Pna Melillo ha spiegato: “Negli anni la cooperazione internazionale contro la criminalità organizzata ha compiuto dei passi avanti, basti pensare alle minori difficoltà riscontrate per poter svolgere delle indagini all’estero o allo Statuto indipendente del Procuratore Europeo ottenuto in seguito ad una proposta italiana. Sicuramente, tanto ancora si potrà fare per dotare il continente di strumenti ancor più rapidi e incisivi nel contrasto alla criminalità e sarà necessario adoperarsi ancor di più per poter svolgere le indagini fuori dai confini europei, dove le pressioni criminali sono fortissime. Stiamo lavorando per costruire rapporti di diritto internazionale sempre più solidi e tutto questo impone una certa dose di ottimismo”.

“Siamo molto felici di svolgere questa importante iniziativa in Ateneo – ha aggiunto il Procuratore D’Amato -. Esso rappresenta il luogo privilegiato di formazione della coscienza collettiva dei giovani che, non a caso, abbiamo voluto qui oggi, seduti vicino ad esperti ed autorità che hanno il compito di lottare contro una criminalità organizzata che cambia e si rinnova con l’uso della tecnologia e del cyberspazio. L’Europa sta dimostrando di voler e poter lottare coesa per porre un argine a tutto questo ed è più che mai necessario continuare a lavorare per giungere ad una organizzazione condivisa delle legislazioni nazionali ed alla dotazione di strumenti di cooperazione giudiziaria che possano rendere il contrasto alla criminalità sempre più rapida ed efficace”.

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