La qualità delle acque è solo il primo paletto: gli altri 32 criteri sono stati conquistati anno dopo anno
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Bandiera Blu, un riconoscimento che Messina ha conquistato anno dopo anno. Non basta, infatti, l’acqua cristallina per ottenerlo. Quello è solo il primo paletto, poi ci sono una lunga lista di criteri in cui la città è migliorata anno dopo anno. A dirlo è il presidente della Fee (Foundation for environmental education), Claudio Mazza. In occasione della consegna ufficiale della Bandiera alla città di Messina, lo scorso 20 giugno nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, ha ribadito quanto sia stato importante il percorso intrapreso dalla città a partire dal 2018. “E’ stato un miglioramento continuo“, ha detto Mazza.

Servizi connessi alla balneazione implementati
Qualità delle acque, rispetto per l’ambiente e raccolta differenziata superiore al 40%: senza questi parametri non si può neanche fare la domanda per accedere al percorso Bandiera Blu. E poi il trasporto pubblico locale efficiente, i mezzi ecologici, elettrici o ibridi, e i servizi connessi alla balneazione. Quest’anno le torrette per i bagnini sono una dozzina, distribuite su tutta la costa, da Santa Margherita a Capo Peloro. Così come le docce pubbliche, le isole verdi realizzate da Messina Servizi, le passerelle accessibili, le aree ombreggiate e le Bau Beach. Tutti servizi che quest’anno sono stati migliorati e implementati.

11 km “blu” a Messina e il sogno della “Riviera Blu” fino a Taormina
A raccontare il percorso sono il sindaco di Messina, Federico Basile e l’ex sindaco, Cateno De Luca, che ribadisce il sogno della “Riviera Blu” da Messina a Taormina. L’assessore alle Politiche del mare, Francesco Caminiti, spiega il lavoro fatto sui 41 km di costa balneabili a Messina. Le presidenti di Messina Servizi e Atm, Mariagrazia Interdonato e Carla Grillo, raccontano gli obiettivi raggiunti dalle aziende che dirigono e quelli ai quali ambiscono per il prossimo anno.







VIA I MOTORINI DALLA PISTA CICLABILE
Chissà se questi attivisti provvederanno per l’ennesima volta a imbrattare proprietà pubbliche e private nel nome della “tutela del territorio”. L’ultimo corteo No ponte, sempre in ossequio al rispetto della natura e del territorio, ha lasciato uno schifoso strascico di scritte oscene sui muri del centro di Messina. E’ evidente che a Messina l’opposizione al Ponte è fatta da “zaurdi” manovrati da movimenti di dubbia legittimità
Buonasera,
lo storico movimento no ponte non ha mai commesso nulla di quello che lei sta scrivendo
Cordiali saluti
A Torre Faro ci sono pero le docce bandiera blu e quelle bandiera nera, come quella ubicata nel paese che è solo figurativa perché dalla stessa non sgorga mai acqua. Per non parlare poi delle fontanelle anche loro solo figurative, invece vicino casa Peloro ed Horcinus Orca l’acqua scorre a perdere
Roberto non si inalberi…l’efficienza della municipale non fa parte dei requisiti richiesti dalla bandiera blù altrimenti avremmo dovuto attendere chi sa quanto ancora.
Gentile direttore, l’ ultima parata dei c.d. No ponte ha sfilato per il centro città ed ha lasciato, ome noto, una scia di muri imbrattati con scritte oscene e blasfeme. Gli edifici deturpati sono stati sia edifici pubblici che privati ed anche Chiese. Se poi all’ Interno della manifestazione c’erano personaggi estranei ricordo che, secondo il nostro ordinamento, non impedire un evento che si ha l’ obbligo di impedire equivale a commetterlo.
Dispiace tanto, ma nonostante gli sforzi dell’amnistrazione e l’ottenimento della bandiera blu, la monnezza resta presente ovunque. Un esempio dei tanti la settimana scorsa nella spiaggia di Mortelle accanto al lido della guardia di finanza in spiaggia c’era di tutto, sedie rotte, sacchi di rifiuti lasciati lontano dall’area raccolta coi cestini, bottiglie di plastica qui è li, un vero peccato…