Da un anno all’altro è sempre lo stesso Messina: in zona playout e sul mercato

Da un anno all’altro è sempre lo stesso Messina: in zona playout e sul mercato

Simone Milioti

Da un anno all’altro è sempre lo stesso Messina: in zona playout e sul mercato

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domenica 31 Dicembre 2023 - 16:15

Un 2023 per la maggior realtà calcistica cittadina che attraversa le solite difficoltà, ad inizio anno dovevamo salvarci a dicembre dobbiamo nuovamente salvarci

MESSINA – Passano le stagioni ma il Messina sembra non imparare dai suoi errori. Ad inizio 2023 è toccato nuovamente al tecnico Ezio Raciti salvare la squadra e mantenerla in Serie C. Come già l’anno prima è arrivato un importante mercato di riparazione, con i soldi sborsati dal presidente Sciotto che non si è risparmiato, e sono seguiti filotto di vittorie e risultati utili consecutivi che davano l’impressione che il Messina potesse salvarsi direttamente. Nell’ultimo tratto di salita però, così l’ha definito l’allora tecnico biancoscudato, quando c’era da fare l’ultimo sforzo il Messina ha un po’ pagato le tante fatiche di un girone di ritorno fantastico per rimediare ad un pessimo girone d’andata.

In quelle settimane c’era nervosismo in società e sono arrivate le dimissioni di Raciti a cui ha fatto seguito una lettera del capitano Ragusa per confermare la fiducia del gruppo alla squadra, poi la pace pubblica tra presidente e allenatore che è rimasto al suo posto. La situazione comunque è andata peggiorando fino al rigore sbagliato da Kragl che poteva valere la salvezza diretta e il Messina ha dovuto disputare lo spareggi contro la Gelbison.

Alla fine dopo la partita di andata persa malamente per 1-0 in casa dei lucani, come nella migliore delle fiabe la rete della salvezza è arrivata al Franco Scoglio firmata da Ragusa, indimenticabile la sua corsa, evitando i compagni che volevano abbracciarlo, sotto la Curva Sud. Quasi una fiaba a lieto fine.

L’estate 2023

A quel punto si poteva pensare ad un’estate tranquilla e in cui si sarebbe potuto programmare bene magari ripartendo dal tecnico e da buona parte del gruppo consolidato, invece la prima uscita pubblica dopo la salvezza di Sciotto è stata: “Non iscrivo la squadra il Messina è in vendita”. Sono a quel punto cominciate le trattative, definitive da molti il solito teatrino, che dopo settimane di tira e molla specie con l’imprenditore Mannino unico interlocutore ritenuto per qualche settimana credibile sono poi sfociate in colpi di teatro quali conferenze convocate la mattina per il pomeriggio con carte mostrate/nascoste, o ancora telefonate private poi circolate tra i tifosi e, come gli innamorati litigiosi, inviti del tipo “iscrivila tu che poi la prendo io”.

Alla fine, quando già era tardi per pensare a programmare il mercato e anche i lavori al campo, la mossa di Sciotto che iscrive la squadra e spazzando via la possibilità di cessione, dopo aver detto chiaramente che non l’avrebbe iscritta e avrebbe solo ceduto, annuncia Giacomo Modica con l’intento di far parlare di altro e non più della trattativa. La presentazione non è stata delle più riuscite con Sciotto ad attaccare Raciti e il vecchio gruppo in quanto il merito della salvezza era suo, all’incirca una settimana più tardi uno dei giocatori simbolo di quel gruppo Oliver Kragl ha salutato Messina e ha firmato con il Trapani in Serie D.

Il nuovo corso del Messina

La gestione a quel punto è sembrata passare dalle mani di Sciotto ai nuovi componenti della società, il direttore sportivo Roma per il mercato, il direttore operativo Costa per le iniziative societarie e al tecnico Modica per il ritiro e sul preparare il gruppo e qualche settimana più tardi l’ingresso di Bonsignore in società che ha permesso all’Acr Messina di essere affiancato adesso da tanti sponsor, un “affollamento” mai visto negli anni precedenti.

Il mercato, come ha confermato qualche giorno fa la Gazzetta dello Sport, ha visto il Messina mettere su una squadra che come monte ingaggi vale tra 1 e 2 milioni di euro, praticamente come la maggior parte della Serie C con ovviamente squadre più spendaccione sopra i 5 milioni (Benevento, Avellino, Catania e Crotone solo nello stesso girone del Messina) ma addirittura ci sono squadre che spendono meno di un milione, ma nessuna nel girone C.

Il campionato inizia con buonissimi auspici, la squadra nonostante delle difficoltà iniziali legate ad uno stravolgimento del calendario e al fatto di dover trovare la quadra in un gruppo totalmente nuovo fa vedere cose buone e raccoglie anche buoni risultati e soprattutto un buon seguito in città. Poi dopo un ottobre fitto di impegni, con in mezzo una polemica sullo campo in cui la società di fatto smentisce il suo allenatore, arriva un novembre pessimo e il Messina si perde, nonostante un dicembre in netta ripresa alla fine del girone di andata il Messina si ritrova in griglia playout e per uscirne, e “raggiungere i playoff” obiettivo secondo Sciotto, servirà rinforzarsi sul mercato esattamente come un anno fa.

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